[Test] Arrivano le 13 velocità tutte italiane: Campagnolo Ekar 1×13

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Vi presentiamo il nuovo gruppo gravel di Campagnolo, l’Ekar 13V.

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Con questo gruppo Campagnolo non solo entra nel mondo del gravel con un prodotto specifico, ma introduce tante novità per un cambiamento sostanziale. Tra queste novità innanzitutto le 13 velocità.

 

Che Campagnolo si accingesse a lanciarle era già chiaro con la presentazione del corpetto N3W di cui vi avevamo già parlato qui. Ora con l’Ekar si passa ai fatti. Oltre al corpetto dedicato, che serve da base per il pacco pignoni 13V, l’Ekar si compone anche di una catena specifica 13V, una guarnitura monocorona, comandi specifici e nuovi freni interamente progettati e realizzati da Campagnolo, non da terzi.

Partiamo dai dati essenziali: l’Ekar pesa 2385 gr con la cassetta 9-36. La catena è più sottile di 0,15mm della 12V, con cui non è quindi compatibile. Catena che sarà disponibile sia col classico pin che con falsamaglia, denominata C-Link. Grande novità per il mondo Campagnolo. Il peso della catena è di 242 gr in entrambe le configurazioni. Il prezzo è di 46eu per la C-Link e di 44eu per la classica.

Le cassette disponibili sono: 9-35, 9-42 e 10-44 (per le spaziature continuate a leggere).

Veniamo alle singole parti. Il deragliatore posteriore è specifico per utilizzo gravel, quindi presenta un sistema di frizione per mantenere ferma la catena anche su terreni molto sconnessi. Le pulegge in polimero sono da 12 denti per la superiore e 14 denti per l’inferiore. Il corpo del deragliatore è realizzato in poliamide rinforzato in carbonio, alluminio 7075 e 6082. Le viti sono in acciaio inox. Il tutto è orientato alla leggerezza, ma tenendo conto dell’utilizzo gravoso su terreni fuoristrada, fango, acqua, sabbia, etc.. quindi anche alla durevolezza. Il peso è di 275gr per un prezzo di 247eu.

La cassetta è realizzata in 2 pezzi, ed è compatibile solo col nuovo corpetto N3W. Le scalature disponibili sono tre come detto. Noi abbiamo avuto in test la 9-42, che viene definita “Gravel Race”, con scalatura 9, 10, 11, 12, 13, 14, 16, 18, 21, 25, 30, 36, 42. Quindi con un salto di 1 dente per i primi 6 pignoni. Il costo della cassetta è di 245eu per tutte le configurazioni.

Il peso da noi rilevato è di 396gr.

Molto bella la guarnitura monocorona in carbonio.

La guarnitura è Ultra-Torque, con l’asse in acciaio 630. Le corone disponibili sono 38-40-42-44. Le corone sono facilmente intercambiabili solo smontando le viti sui 4 bracci. Non serve smontare la guarnitura. Le lunghezze di pedivella disponibili sono quattro: 165, 170, 172.5 e 175mm. Il peso della guarnitura è di 615gr (170mm, 38T). Il prezzo è di 347eu. Alle estremità delle pedivelle sono montate delle protezioni in gomma rimovibili per evitare che si rovinino al contatto con sassi, ghiaia, etc..
La guarnitura dell’Ekar viene montata con il nuovo movimento centrale Protech. Questo movimento è disponibile in vari standard si basa su un anello esterno a tenuta stagna brevettato. Assieme al manicotto in polimero serve a non far entrare sporcizia, sabbia, fango, etc.. all’interno dei cuscinetti ed è specifico per utilizzo gravel. Peso 50gr per 33eu di prezzo.
I comandi hanno l’ergonomia e quindi il disegno dei comandi da strada. Le leve sono realizzate in carbonio con l’estremità inferiore laserata per rendere migliore il grip delle dita sul freno.
Nuova è la forma del pulsante interno per la scalata in basso: realizzato con un disegno a S (denominato Lever 3) che consente di raggiungerlo facilmente col pollice anche in presa bassa. Il Reach della leva è regolabile.
Non è presente il sistema di scalata multipla con questo pulsante come su strada però. Questo è stato fatto dagli ingegneri Campagnolo per evitare che su terreno sconnesso si scali involontariamente più pignoni. 420gr il paio, per un prezzo di 382eu il destro e 304 il sinistro (compresa guaina del freno e olio).
Infine i nuovi freni. Ovviamente a disco idraulici. Le pastiglie sono organiche. Il peso è di di 110gr per la pinza anteriore e 95gr per la posteriore.
Le pinze vanno a stringere rotori in acciaio, sia per la pista che per lo spider. Lo spessore della pista frenante è di 1,85mm. disponibili in misure 140 e 160mm. Il peso dei 160mm è di 157gr. Prezzo 36eu.

Prova

Abbiamo provato l’Ekar montato su una Specialized Diverge provvista delle nuove Campagnolo Shamal Carbon. Gommate con coperture Specialized Pathfinder da 38mm.
Il gruppo ha funzionato perfettamente per tutta la prova, che è consistita in svariati giri su asfalto, fuoristrada leggero e sentieri montani. La cambiata è secchissima, cosa dovuta alla frizione del cambio, ma allo stesso tempo precisa. Non è mai stato necessario fare regolazioni durante tutto il test. L’ergonomia delle leve è quella eccellente che conoscono tutti gli utilizzatori dei gruppi Campagnolo strada.
La forma della “leva 3”, ovvero del pulsante di scalata interno è una piccola rivoluzione: seppur strana visivamente per chi è abituato a decenni di gruppi Campagnolo, è assolutamente pratica e valida. In presa bassa non servono (più) contorsioni del pollice per scendere di pignone. Una novità che speriamo di vedere presente anche nei prossimi gruppi strada. Così come la catena con falsamaglia, una cosa che davvero mancava nel mondo Campagnolo. Ad ogni modo veramente nulla da segnalare sulla cambiata: ottima e mai un problema.
I freni sono ottimi. Pur completamente diversi da quelli strada, hanno il medesimo feeling, non troppo aggressivi e molto modulabili. Nessun problema di affaticamento anche in sentieri ripidi. Idem per i rumori: nessun fischio molesto o “zin-zin” anche da bagnati.
Eccellente anche la scalatura della cassetta. Avere i primi 6 pignoni con un salto di 1 dente (con cassette 9-36 o 9-42) rende l’Ekar veramente fruibile anche su strada, senza fastidiosi buchi per trovare cadenza e/o andatura. Anche da metà cassetta in su la scalatura mi è parsa ottima in salita. Con gli ultimi due pignoni veramente da utilizzare come “jolly” su cementate o salite sterrate ripide.
Le 13V e questo tipo di scalature rendono finalmente sfruttabile a dovere una bici per utilizzo “misto” come si propongono le Gravel.
Tutte le ruote future Campagnolo saranno native con il nuovo standard N3W, il che significa che avranno anche dei cricchetti maggiorati per resistere alla maggiroe coppia torcente data dai pignoni più grandi (come il 36 o il 42). Per ora dal mondo Campagnolo, per utilizzo Gravel, vengono proposte le Fulcrum Rapid Red 900 e 300 e le Shamal Carbon che abbiamo avuto in test noi. Ruote su cui vale la pena di spendere due parole, dato che sono davvero ottime: resitentissime (preso botte notevoli su rocce e sassi) senza aver mai avuto alcun problema, per un peso di 1585gr, che ne fa ruote utilizzabili veramente a 360° cambiando coperture.
Per concludere, gli ingegneri Campagnolo hanno anche avuto un occhio di riguardo per la manutenzione, facilitandola dato che il gruppo Ekar necessita di due brugole 2, 4 e 5mm, l’utensile UT BB110 (per la guarnitura) ed una chiave Torx 25 per essere smontato e regolato.
Nel complesso quindi un gruppo realizzato con la consueta qualità Campagnolo nelle lavorazioni meccaniche e per il carbonio e con piccole, ma importanti novità che fanno presagire ottime cose anche per i futuri gruppi strada 13V.
Al momento l’Ekar si troverà in primo montaggio su bici Specialized, Pinarello, Ridley, Wilier e 3T. Mentre partner nel settore ruote che rilasceranno prodotti compatibili N3W sono DtSwiss, Tune, Roval e Newmen.

Commenti

  1. Bravissimi ! Forza italia ! Siamo i numeri uno...
    Io comunque non capisco, hanno fatto 30, potevano fare 31.
    Non potevano parallelamente sviluppare un gruppo mtb 13v? Hanno forse paura che si spaccava tutto, boh !!
  2. marco:

    così ridicolo non è.
    Shimano ha dichiarato che nel 2019 il gruppo più venduto nel settore strada (di cui fa parte anche il gravel) è stato proprio il loro gruppo gravel. Non il Durace o Ultegra o 105...
    Davvero? No, dai non sembra quasi credibile. Ma in aftermarket intendono? Sicuramente. Ma non ce ne sono di stradisti che partono ha montare bici dal telaio? ahahahah
  3. ide84:

    Davvero? No, dai non sembra quasi credibile. Ma in aftermarket intendono? Sicuramente. Ma non ce ne sono di stradisti che partono ha montare bici dal telaio? ahahahah
    no, in generale.
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