[Test] Liteville 301 mk10

Il modello 301 fu uno dei primi presentati da Liteville, anni fa. Ecco il test della versione mk10 da 160mm di escursione posteriore dopo 1.181 km e 40.000 metri di dislivello.

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Analisi statica

Nera, lineare, poco appariscente, molto tedesca. La Liteville 301 non seduce per le sue linee o le sue grafiche, rimaste identiche negli anni. Quello che affascina è lo sviluppo di questo telaio di “semplice” alluminio, nell’era in cui il carbonio sembra essere il materiale necessario per costruire una bici buona e performante. I dettagli, curatissimi, e le soluzioni tecniche di Liteville ci sono sempre piaciuti, non lo possiamo negare. Nelle prove che abbiamo fatto in passato con i modelli 301, 601 e 901 abbiamo potuto constatare che i progetti della piccola casa tedesca sono riusciti bene, e il modello 301 mk10 non fa eccezione.

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Va subito detto che abbiamo ricevuto la 301 da SRAM, nell’ambito della prova del gruppo XX1. Si tratta di una taglia M, montata tutta SRAM con Gripshift, Avid (freni X0 Trail), Rock Shox (Monarch High Volume, Lyrik da 160mm e Reverb Stealth) e Truvativ per il manubrio e relativo attacco. Le ruote sono delle DT-Swiss 1750, mentre le gomme sono delle Maxxis Minion DHF (anche al posteriore) EXO da 2.5″ latticizzate, per un peso senza pedali di 12.8 kg, rilevato da noi.

Liteville vende solo il telaio con ammortizzatore e perno passante posteriore Syntace X-12, quindi il resto del montaggio è lasciato, di solito, al cliente. Gli ingegneri, che fanno capo a Jo Klieber, il proprietario di Syntace, vogliono che la geometria da loro studiata per la 301 rimanga identica per ogni altezza del biker che la pedala, quindi variano la lunghezza dei foderi posteriori a seconda della taglia. In pratica, la taglia è data dalla lunghezza complessiva del telaio e non dall’altezza del tubo piantone, come accade per tutti gli altri marchi. Per le taglie piccole è stato predisposto un ulteriore accorgimento: la S e XS hanno un tubo orizzontale più basso di, rispettivamente, 15 e 30mm rispetto a quello della taglia M. Inoltre dal modello mk11 in poi  la taglia XXL è ottimizzata per le ruote da 29 pollici.

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Lo schema di sospensione è un classico Horst Link, con una biella sul tubo orizzontale agganciata all’ammortizzatore. Questa biella è disponibile in due versioni: quella per 160mm di escursione (la nostra) e quella per 140mm. Grande attenzione è stata fatta perché le forze in gioco quando il carro ammortizza si distribuiscano in una direzione, quella del tubo orizzontale. Questo per evitare di dover saldare fazzoletti di rinforzo presso le giunzioni e per tenere lo spessore dei tubi di alluminio il più sottile possibile, risparmiando peso. Se cercate dell’hydroforming sulle bici Liteville, rimarrete delusi. Ulteriori approfondimenti su questa filosofia si trovano qui.

Per ogni dettaglio geometrico vi lasciamo alla tabella di Liteville che trovate qui sotto. Rispetto al modello mk11, a cui si riferisce la tabella, il nostro telaio non era predisposto per il Rock Shox Reverb Stealth. Il buco per il passaggio del cavo è stato fatto a posteriori. Da notare che il diametro del reggisella è un massiccio 34.9 mm.

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Indicatore del sag. Il rider, una volta in sella, può guardare il sag senza doversi contorcersi sulla bici.

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Passaggio cavo reggisella telescopico/1. Il cavo esce nella parte inferiore del top tube.

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Passaggio cavo reggisella telescopico/2

In salita

Il peso contenuto (12.8 kg senza pedali), ma sopratutto la posizione in sella ben bilanciata rendono la 301 un’ottima arrampicatrice. A questo si aggiungono le tre posizioni della compressione del Monarch, dove quella mediana è pensata per pedalare su sentieri o salite tecniche, mentre quella tutta chiusa è ideale per le salite su asfalto. Non si tratta di una piattaforma stabile, di cui la 301 non ha bisogno, vista l’assenza di bobbing, come già rilevato nel nostro precedente test della versione con escursione posteriore da 130mm.

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Per quanto riguarda la forcella, si tratta di una Lyrik ad aria abbassabile a 130mm. Data la geometria della Liteville, se la abbassiamo su salite non proprio ripide possiamo notare quello strano effetto, mai spiegato, di “rallentamento”, probabilmente dovuto alla posizione troppo avanzata del rider. Infatti abbiamo pedalato la maggior parte delle salite con la forcella estesa. Diciamo che se la pendenza supera il 15% viene comodo poter abbassare la Lyrik, negli altri casi no.

Sulla rapportatura dello SRAM XX1 abbiamo già speso fiumi di inchiostro, quindi vi rimandiamo al test apposito, ricordandovi solamente che con il 32 davanti siamo riusciti a pedalare tutti i giri che facciamo di solito.

Anche sulle salite tecniche la 301 si comporta bene, dato che il retrotreno non affonda e che la posizione del biker è bella centrale. Non abbiamo notato un pedal kickback degno di nota che ci abbia messo in difficoltà sui gradoni. La bici si lascia condurre bene anche sui tratti più ripidi in punta di sella, con un’ottima trazione data dal Minion montato al posteriore.

In discesa

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In questo ambito la sorpresa più grande è venuta dalla sensibilità del Monarch High Volume. Sembra proprio un altro ammortizzatore rispetto al Monarch che avevamo provato su altre bici. Pur non avendo il piggy back del Monarch Plus, risponde bene alle piccole sollecitazioni. Certo, il carro della Liteville è il risultato di tanti anni di sviluppo e ha sicuramente una parte del merito, ma l’assorbimento dei piccoli urti dipende in gran parte dall’idraulica dell’ammo. Verso la fine della corsa il carro diventa progressivo, evitando i fine corsa.

Sulle discese scorrevoli con curve veloci abbiamo apprezzato, di nuovo, la posizione centrale del biker, potendo imprimere la dovuta pressione alla ruota anteriore senza grandi sforzi. La bici è agile nei cambi di direzione e sul veloce è stabile grazie ad un angolo di sterzo di 66°.

Quando il sentiero rimane veloce ma diventa scassato si fa apprezzare l’escursione generosa e le capacità di assorbimento della Lyrik con perno passante da 20mm che, in combinazione con le gommazze latticizzate, permettono di volare sugli ostacoli senza tanti timori per eventuali forature. Anche le ruote DT Swiss 1750 sono una garanzia in questo campo, fosse solo per i raggi standard, acquistabili in qualsiasi negozio di bici.

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Sullo scassato lento, quello che dovrebbe essere il punto di forza della 301, se si guardano i video di Harald Philipp e soci, c’é poco da dire rispetto a quanto detto sopra, a parte che conta il manico e una sella completamente abbassabile. Sul manico di chi scrive si può discutere, sulla sella no: il Reverb Stealth è una figata, uno si dimentica di avere un reggisella abbassabile: non ci sono cavi che sfiorano le gambe o che toccano le gomme . Se non bastasse l’escursione del Reverb, non è un problema abbassare ulteriormente la sella, grazie al tubo piantone diritto e senza snodi della 301.

Per rispondere alla domanda che sicuramente verrà posta: la biella non dà alcun fastidio alle gambe quando l’ammo si comprime, né si corre il rischio di rimanerne impigliati in caso di caduta.

Difetti riscontrati

Durante i quasi 5 mesi di test, con più di 1.000 km e 40.000 metri di dislivello in salita e discesa, l’unico difetto che abbiamo avuto è stato lo staccarsi di una delle V rosse del logo di Liteville, apposte sul tubo obliquo e sul tubo sterzo (3 in tutto). Sono dei semplici adesivi (spessi) che adorano impigliarsi nel panno con cui si lava la bici. Niente paura, sotto è presente la stessa V verniciata, grigia.

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Conclusioni

La Liteville 301, con il montaggio in test, è una gran bici da all mountain / enduro. Un progetto iniziato anni fa e migliorato piano piano, che fa della cura dei dettagli e della semplicità ed efficienza del design i suoi punti forti. Perfetta per lunghe pedalate alpine con discese tecniche, grazie anche alla sua affidabilità e alla sua efficienza di pedalata. Liteville dimostra che si può costruire un telaio in alluminio leggero e resistente, proprio nell’era del carbonio.

PS: disponibile anche in altri colori.

Prezzo: 2.148,- Euro per telaio, Fox Float CTD, X-12 axle e serie sterzo Syntace VarioSpin.

Liteville.de

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