Quasi un anno fa vi avevamo presentato le nuove luci di casa Specialized, le Flux. Si tratta di un set composto da una luce anteriore ed una posteriore, disponibile in due varianti: la Flux Expert, oggetto del test, con tre led e 1200 lumen, e la Flux Elite, con un solo led e 400 lumen. La luce posteriore è identica in entrambi i casi.
Il progetto Flux si può definire “interdisciplinare”, nel senso che le luci sono adatte sia per muoversi nel buio completo dei boschi o delle stradine di campagna, sia per circolare su strade aperte al traffico. Grazie alla funzione anabbagliante, infatti, si è in regola con il codice della strada ma, soprattutto, non si accecano altri fruitori della strada, come invece accade con le classiche luci in commercio. Non solo, un pratico comando remoto, incluso nella confezione, permette di scegliere il fascio di luce senza staccare le mani dal manubrio, e di farsi notare con un fascio abbagliante intermittente in caso di pericolo.
Analisi statica
Il cuore della Flux Expert anteriore è dato dalla batteria interna al litio, di 5200mAh, e dai tre led Cree XP-G”, posizionati in uno schermo riflettente con angolo di 18°, il tutto inserito in un telaio di alluminio, pensato per condurre il calore verso l’esterno e quindi far raffreddare velocemente il sistema. Sul lato destro si trova la presa mini-USB per ricaricare la batteria e attaccare il comando remoto, mentre nella parte superiore si trova l’interruttore. Il peso dell’unità, senza supporto da manubrio, è di 220 grammi rilevati da noi. Nella confezione si trova un caricatore con due prese USB, ed un cavo USB – mini USB.
L’attacco manubrio è composto da due staffe dotate di due adattatori di gomma a seconda della dimensione del manubrio (25.4 e 31.8mm) e di due viti con cui serrarle e bloccare il supporto su cui poi inserire il faretto. Questo supporto, a sua volta, è dotato di un bottone laterale che aziona i due piccoli perni che bloccano la luce. In pratica, una volta trovata la giusta posizione, si potrà lasciare l’attacco sul manubrio e sfilare il faretto per ricaricare la batteria. La ricarica completa richiede circa 3 ore e 30 minuti.
Quattro le modalità di funzionamento:
1) full power, con un’autonomia di circa un’ora e 45 minuti ed un output di 1200 lumen. Tutti e tre i led sono in funzione.
2) Anabbagliante, o di risparmio, con un’autonomia di 6 ore ed un output di 400 lumen. Il led centrale è spento.
3) Surge glow: la luce si affievolisce e ritorna a piena luminosità nel giro di un secondo, con un’autonomia di 3 ore e 30 minuti ed un output che varia dai 400 ai 1200 lumen.
4) Intermittenza: si accende e si spegne ad intermittenza, con un’autonomia di 20 ore ed un output di 400 lumen.
L’interruttore ha anche la funzione si segnalare lo stato della batteria: verde indica carica che va dal 50 al 100%, arancione dal 20 al 50% e rossa sotto il 20%.
A questo si aggiunge la funzione di segnalazione tramite un flash ravvicinato abbagliante, attuabile però solo il comando remoto, premendo l’apposito tasto. Lo stesso tasto permette di passare da una qualsiasi delle funzioni a quella full power. Il comando remoto si fissa grazie ad una fascetta elastica, sia dalla parte destra che sinistra del manubrio, semplicemente spostando l’attacco da una parte all’altra della pulsantiera dopo aver allenato una vite esagonale presente sul retro. Tenendo premuto il tasto verde, la luce si spegne del tutto. Non è possibile riaccenderla usando il comando remoto, bisogna premere l’interruttore principale.
L’operazione di montaggio è molto semplice, così come quella per trovare la giusta angolazione del perno dello sgancio rapido, per far si che lo schermo del faretto sia esattamente a 90° rispetto al terreno. Solo in questa posizione si è sicuri che il fascio di luce abbia veramente la funzione abbagliante/anabbagliante, ma sopratutto che, nel buio totale, non sia rivolto troppo verso il terreno.
La Flux Expert posteriore è dotata di un led Cree XB-D con batteria al litio di 700mAh ed un output di 110 lumen. Il corpo è in alluminio, con un interruttore in gomma e, sul fondo, una chiave USB a scomparsa con cui inserire l’unità nel computer per ricaricarla. Operazione, questa, che richiede circa 1 ora e 20 minuti.
Nella confezione si trovano tre adattatori per l’attacco della Flux al reggisella: da 30.9mm, 27.2mm e per la forma a goccia della Venge. Rimane sempre identica la parte su cui agganciare la luce, che vedete nella foto qui sopra. Grazie a due viti esagonali, si stringe al reggisella. Il faretto viene poi infilato nell’apposita scanalatura.
La cosa interessante della Flux posteriore è la sua luminosità, superiore a quella di una luce di posizione di un’auto, e il relativo sensore che ne riduce la luminosità fino al 50% quando fa buio, per evitare di abbagliare. Quattro le modalità di funzionamento:
1) fissa, con un’autonomia di un’ora e 20 minuti ed un output di 25 lumen.
2) Surge glow: la luce si affievolisce e ritorna a piena luminosità nel giro di un secondo, con un’autonomia di 3 ore ed un output che varia dai 5 ai 55 lumen.
3) Intermittenza diurna: si accende e si spegne ad intermittenza, con un’autonomia di 3 ore e 15 ed un output di 110 lumen.
4) Intermittenza notturna: si accende e si spegne ad intermittenza, con un’autonomia di circa 7 ore ed un output di 55 lumen. Questa modalità si attiva in automatico grazie al sensore citato sopra.
L’interruttore ha anche la funzione si segnalare lo stato della batteria: verde indica una carica che va dal 50 al 100%, arancione dal 20 al 50% e rossa sotto il 20%.
Sul campo
Abbiamo provato le bici sia su mountain bike che su bici da strada, dalle condizioni di buio completo del bosco a quelle della città con traffico, dal freddo asciutto al diluvio universale (potete leggere quella storia qui), compreso qualche giro con passaggi in gallerie poco illuminate. Innanzitutto la funzione anabbagliante si é rivelata fin dalle prime pedalate una bella idea. Di sera, automobilisti passavano senza chiedersi chissà quale creatura si muovesse sul ciglio della strada o, peggio ancora, abbagliando per capire bene cosa venisse loro incontro. Anche in mountain bike è normale avere dei chilometri di trasferimento prima di inoltrarsi nel bosco.
Quando il buio diventava totale, il fascio di luce anteriore si è rivelato ben distribuito, sopratutto sui lati, illuminando però molto bene anche in lontananza. Nelle curve strette, pur in mancanza di una luce sul casco, si vede bene dove si sta andando. Molto comodo e pratico il comando remoto, che permette di settare le luci a proprio piacimento senza staccare le mani dal manubrio. Girando in una situazione di crepuscolo, è molto pratico passare dal funzionamento al risparmio (2 led accesi) a quello di full power semplicemente premendo il tasto abbagliante a lungo. Altrimenti ci si troverebbe costretti a passare per le altre due posizioni prima (surge glow e flash), con una sola mano sul manubrio.
Il fissaggio sul manubrio è molto stabile: malgrado le tante sollecitazioni a cui la luce è sottoposta durante un giro in MTB, tutto il sistema è sempre rimasto al suo posto.
La funzione “abbagliante” è ben pensata per quando si gira su strada, sia in città per segnalare la propria presenza agli incroci quando un’auto sta per uscire da uno stop senza dare la precedenza, sia per tentare di far abbassare gli abbaglianti agli automobilisti che se ne sono “dimenticati”. La reazione è piuttosto immediata e brutale: la gente frena, più che altro confusa su cosa gli stia venendo incontro. Non male, se considerate che il ciclista rimane la parte più debole ed esposta durante questi incontri notturni.
L’autonomia in modalità full power è di circa 1 ora e 45 minuti. In condizioni di freddo, come durante questa stagione, tende a scendere verso l’ora e trenta. Se si gira con buio completo, come in un bosco o su strade non illuminate, la durata può essere limitante, sopratutto perché non è possibile sostituire la batteria con una di ricambio da portare appresso. Considerando però che questa è una luce pensata sopratutto per chi gira su strada e che chi fa le notturne in mountain bike è solito utilizzare anche un faretto montato sul casco, il problema si ridimensiona. Infatti, quando l’abbiamo usata in MTB, abbiamo tenuto la Flux in modalità risparmio durante la salita o nei tratti lenti (anche senza luce sul casco), per poi usarla a full power in discesa. Su strada, la modalità risparmio è di norma sufficiente per pedalare senza problemi.
Della Flux posteriore ce ne si può dimenticare, una volta accesa nella modalità intermittente. Supponendo di partire al tramonto, il sensore doserà la quantità di luce, scendendo pian piano ai 55 lumen di output ed assicurando una durata di circa sette ore. Il fascio di luce è ben diretto verso il classico automobilista che ci vuole superare, e durante tutte le uscite non abbiamo avuto un problema che fosse uno di gente che ci è passata troppo vicina (cosa che invece capita di giorno, senza luci), gallerie comprese. Se proprio dobbiamo trovarci un difetto, è la mancanza di un adattatore per reggisella a goccia di marchi che non siano Specialized, e di uno per reggisella dal diametro di 31.6mm.
Dicevamo ad inizio articolo che le Flux sono luci “interdisciplinari”, con un occhio di riguardo però verso chi gira su strada, anche per andare semplicemente al lavoro. Come si può vedere dal video qui sopra, le modalità di funzionamento Surge Glow e ad intermittenza rendono il ciclista più visibile anche durante il giorno. Considerando che sempre più spesso gli automobilisti girano con le luci accese anche di giorno (in Svizzera, per esempio, è obbligatorio per le auto), avere una luce significa adattarsi alle condizioni del traffico e rendersi visibili, abbassando il rischio di incidente.
Difetti durante il test
L’interruttore in gomma della Flux anteriore (quello con la S) si è staccato ed è andato perso. Specialized è a conoscenza del problema, presente nella prima produzione in serie. È stato risolto usando una colla speciale. I centri di assistenza sono già informati e hanno ricevuto istruzioni su come smontare l’unità, applicare la colla ed attaccare un nuovo interruttore, nel caso qualche cliente della prima linea di produzione riscontrasse lo stesso nostro difetto.
Conclusioni
Le Flux sono luci molto ben pensate, con un fascio di luce profondo e allo stesso tempo ben distribuito sui lati. Molto pratico il comando remoto e la funzione anabbagliante/abbagliante. Per chi gira su strada o fa dei trasferimenti prima di arrivare ai sentieri è l’ideale per essere in regola con il codice della strada e non abbagliare chi viene incontro. Se andate al lavoro in bici non ne potrete più fare a meno, con il vantaggio che sarà la stessa luce che userete poi per divertirvi sulla vostra mountain bike o bici da strada.
Prezzi
Flux Expert anteriore: 245,00 euro
Flux Elite anteriore: 155,00 euro
Flux Expert posteriore: 93,00 euro