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La mia prima bici da enduro del 2011 aveva un manubrio largo 680mm. Per questo test mi sono offerto di fare da cavia ad una piega più larga di ben 14 centimetri, un’immensità , se rapportata a 5 anni fa. L’abbiamo montata sulla nostra Transition Patrol carbon per poi provarla per bene sui sentieri di Punta Ala.
Materiale: alluminio 7075-T6 (triple butted)
Larghezza: 820mm
9° back sweep
4° up sweep
Ø 31,8mm
Rise: 13mm
Peso: 330g
Prezzo: €79,90
Numeri piuttosto normali, a parte il peso, che è una conseguenza della larghezza e del fatto che Reverse Components enfatizzi molto i propri standard per la sicurezza, sul suo sito.
Paragone fra il Reverse XXX e il Renthal Fat Bar da 800mm.
La lunghezza in più su ogni lato.
Abbiamo scelto di provare questo manubrio in gran parte per le sue dimensioni: eravamo curiosi di sapere se ci fosse una specie di “barriera psicologica” (gli 800mm) oltre la quale si tratterebbe solo di esagerazione. Considerate che il tester è alto 183cm per 90 kg di peso, ed ha delle spalle piuttosto larghe, motivo per cui, appena montato il manubrio, non mi è sembrato di essere in sella ad una Harley con manubrio pensato per non aver mai l’ascella pezzata. Inoltre sono solito girare con il Renthal Fat Bar fotografato poco sopra, già largo 800mm di suo.
La conseguenza più evidente di un manubrio largo è quella di avvicinare le spalle all’avantreno, il che non è certo un male, considerando le geometrie delle moderne bici da enduro che strizzano l’occhio alla Forward Geometry, con un reach piuttosto lungo. Infatti, una volta sui sentieri, mi sono trovato bene piuttosto in fretta e la sensazione di una larghezza esagerata è scomparsa velocemente. Il fatto di avere le spalle più in avanti ha reso più facile tenere la bici sotto controllo.
Nelle curve strette e nei tornantini gli errori di impostazione della traiettoria ho potuto notare essere diventati di meno, probabilmente per la maggiore leva e precisione dovute al manubrio largo. Una volta stanchi,
Un manubrio così largo non è però solo rose e fiori, in particolare quando si affrontano sentieri stretti a causa della vegetazione. Se i sentieri di Punta Ala sono piuttosto larghi e vengono mantenuti regolarmente, da altre parti bisognerà stare molto più attenti, soprattutto in zone in cui i rovi e i cespugli tendono a crescere smisuratamente durante la bella stagione.
In ogni caso, su una discesa di 3km, c’è stato solo un punto dove è stato necessario prestare attenzione agli alberi, al contrario delle profezie dei nostri amici/local.
In salita, avere le braccia così larghe è di aiuto nella respirazione, almeno a sensazione. In pratica la cosa sarà piuttosto ininfluente, altrimenti gli stradisti sarebbero già morti soffocati da un pezzo.
Per il resto, lo smorzamento delle vibrazioni è in linea con quello di altri manubrio in alluminio, mentre la rigidità non sarà al livello di uno in carbonio ma, sul campo, è difficile notarne la differenza. Non per niente il Triple X è stato costruito facendo attenzione alla robustezza e meno al peso.
820mm non sono per tutti: devono venire rapportati alla costituzione fisica del rider e anche alle sue preferenze. Se uno è abituato a girare con un manubrio da 720mm, il Reverse Triple X gli sembrerà troppo largo e probabilmente esagerato, mentre se si usano già manubri da 780mm (montati spesso sulle enduro moderne), un salto agli 820mm potrà rivelarsi interessante, in particolare per il controllo in più sull’avantreno, apprezzabile soprattutto quando si è stanchi. Il maggiore effetto leva e l’avanzamento delle spalle verso l’anteriore si fanno sentire nella precisione di guida.
D’altro canto, se si gira su sentieri stretti il Triple X non fa al caso vostro: diventa troppo facile toccare un albero o rimanere incastrati in un cespuglio. Problema, questo, che non si pone per chi gira in DH.
Reverse
BSC, distributore per l’Italia
Punta Ala Test Center
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