[Test] Maschera Shred Nastify MTB

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Negli ultimi mesi vi abbiamo proposto una serie di test di prodotti del giovane marchio italoamericano Shred. Dopo le ginocchiere Flexi Lite, il caschetto Short Stack e il casco integrale Brain Box, oggi vi proponiamo il test della maschera Nastify MTB, prodotto dedicato alla mountain bike che deriva dal modello Nastify da sci e snowboard, con la quale condivide la montatura.



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Montatura semplice e dal design volutamente retrò, realizzata in plastica molto morbida con prese d’aria sul lato superiore e su quello inferiore. Il campo visivo dichiarato da Shred e descritto dalla nomenclatura ShredWide, è di 164°. La lente è singola, realizzata in policarbonato, e ogni maschera viene fornita con una lente trasparente di ricambio nella confezione di acquisto, oltre alla lente verde montata di serie. Quest’ultima offre un coefficiente di VLT del 23% e rientra quindi nella categoria S2, per cui è indicata per un ampio range di condizioni di luce. Utilizza inoltre una tecnologia denominata CBL (Contrast Boosting Lens) che migliora la resa in contrasto per una visibilità più nitida.

Le maschere da MTB normalmente seguono due concetti, quello di maschera rigida, il più delle volte dovuto al tipo di lente, appunto rigida, oppure quello di maschera flessibile, dove sia la lente che la montatura sono flessibili. La Nastify MTB di Shred sposa assolutamente il concetto della seconda, con una montatura e una lente estremamente flessibili che offrono una capacità di deformazione elevata, tornando alla loro forma originaria senza alcun danno.

L’imbottitura della montatura è formata da una gommapiuma a tripla densità, con uno strato sottile e morbido a contatto con il viso, uno strato intermedio molto soffice e uno strato interno, quello fissato alla montatura della maschera, più denso e compatto. In gommapiuma anche il sottile strato di protezione delle prese d’aria collocate sulla parte superiore e su quella inferiore della montatura, utile a filtrare l’aria da polvere e sporcizia affinché non entrino all’interno della maschera.

La fascia elastica è fissata direttamente alla montatura. È alta 40mm ed è abbastanza lunga da calzare senza problemi anche su caschi integrali di grossa taglia. È anche piuttosto spessa, quindi risulta robusta, sia in termini di usura che di stabilità sul casco. In questo senso è coadiuvata da due strisce di silicone che corrono al suo interno, per creare grip sulla superficie del casco. Anche questi inserti in silicone sono notevolmente spessi e interferiscono con il sistema di regolazione dell’ampiezza della fascia, a doppia fibbia scorrevole, ben realizzato ma dal funzionamento un po’ forzato a causa dello spessore complessivo della fascia e del silicone.

La vestibilità della maschera Nastify MTB è discretamente confortevole, grazie all’imbottitura spartana ma funzionale che svolge bene il suo lavoro ma anche grazie alla montatura molto flessibile che si adegua facilmente alla forma del viso. Lateralmente, il campo visivo non è particolarmente ampio come descrive la definizione ShredWide, anzi è leggermente inferiore alla media, ma è comunque adeguato, mentre verticalmente l’ampiezza del campo visivo è sicuramente più apprezzabile e superiore alla media. La fascia alta 40mm è relativamente stretta e consente perciò di interfacciarsi comodamente con i caschetti open-face, abbinamento sul quale ho svolto la maggior parte del test. Anche la parte superiore della montatura si abbina comodamente ai caschetti, senza interferenze.

La compatibilità è buona anche sui caschi integrali, non eccellente dato che per questo abbinamento esistono maschere con montature più specifiche, ma risulta comunque confortevole e priva di interferenze. La lente offre un buon contrasto in ogni condizione di luce e un filtraggio senza riflessi, perfetta per le condizioni di luce di media intensità dato che in condizioni di scarsa luminosità risulta un po’ buia mentre con luce intensa assume una colorazione piuttosto accentuata che può risultare fastidiosa. Sempre a proposito della colorazione, occorre un tempo di adattamento abbastanza lungo per abituare la vista alla tonalità tendente al verde. Entrambe le lenti, sia quella verde di serie che quella trasparente fornita come ricambio nella confezione di acquisto, non dispongono dei supporti per i tear off, quindi la fruibilità della maschera in condizioni di fango è limitata. La resistenza all’appannamento è buona, non ho mai avuto problemi se non, raramente, qualche ombra di appannamento durante le pause che si è subito dissipata non appena ripresa la marcia.

In definitiva la Nastify MTB di Shred è una maschera dal design piuttosto old school, basata su tecnologie decisamente basiche e spartane ma comunque efficace e dalla qualità generale buona e discretamente curata.

Prezzo: €84,95 – acquistabile online sul sito Shred.

Shred.

 

Commenti

  1. Per me la miglior mascherina mai indossata: comoda, ventilata e con la lente CBL che aumenta il contrasto e dà visibilità in qualsiasi condizione di luce: dal sole pieno alla penombra del dopo-tramonto. Abbinata al casco Brain Box è l'unica che abbia mai avuto che lascia respiro durante la pedalata e si ha quasi l'impressione di avere un casco senza mentoniera: per me una rivoluzione!
  2. frenk:

    Grazie. Beh non c'è paragone, la Velocity 6.5 sta proprio su tutt'altro livello di tecnologie e materiali, vince a mani basse, è la migliore maschera che abbia mai provato e la sto utilizzando tuttora. La Shred invece, come ho scritto nel test, è veramente basica sia come tecnologie che come materiali (e onestamente non mi spiego come possa costare più della Leatt). Però la Velocity la riesci a indossare solo con l'integrale, perché con il caschetto aperto è troppo ingombrante, viceversa questa Shred la riesci a usare meglio con il caschetto piuttosto che con l'integrale.
    Si, ricordo che la 6.5 era per integrale, infatti valutavo le 5.5 o 4.5 che dovrebbero essere adatte anche a caschi aperti...devo solo capire che lente prendere. sorry per il (quasi) O.T. :mrgreen:
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