[Test] MDE 695 Lumberjack

Autore: Francesco Mazza

MDE ha recentemente aggiornato la sua bici da DH e park con diverse feature, tra cui il formato ruota 27.5. Il nome infatti, proprio in riferimento al nuovo diametro ruota, passa da 69 a 695, anzi più precisamente 695 Lumberjack, ovvero taglialegna in inglese, che definisce l’orientamento Freeride che il brand artigianale torinese ha ricercato per la sua ammiraglia a lunga escursione. Il telaio della 695 Lumberjack è stato snellito sia nella linea che nel peso, con un design più essenziale e moderno rispetto alla precedente versione, geometrie profondamente rinnovate e sospensione rimasta pressoché invariata.

Abbiamo testato a lungo la 695 Lumberjack in diversi bike park, soprattutto in una sessione di prove di 8 giorni consecutivi in 4 delle località del comprensorio di Portes du Soleil: Châtel, Morzine, Les Gets e Morgins.

Analisi statica

La linea del nuovo telaio della 695 Lumberjack è palesemente più semplice ed essenziale. Il triangolo anteriore, notevolmente più elegante, abbandona l’incrocio che sosteneva il tubo sella tronco congiungendolo all’ancoraggio anteriore dell’ammortizzatore. Ora la forma delle tubazioni è ispirato alla nuova gamma MDE e richiama vistosamente le linee del Damper 650b, fatta eccezione per il tubo sella che anche sulla 695 resta tronco e sostenuto da due tubazioni laterali curve che servono da cruna per il passaggio dell’ammortizzatore. Il carro è fortemente ispirato alla 69 da cui deriva ed è stato aggiornato con diverse migliorie volte a rigidezza e robustezza, ma la sua forma nel complesso resta pressoché invariata.

Come da tradizione, MDE sfoggia delle saldature di pregevolissima fattura, che sono la firma della cura artigianale Made in Italy. Una nuova verniciatura translucida crea dei riflessi profondi e molto suggestivi, lasciando trasparire i segni dell’alluminio spazzolato delle tubazioni e le saldature del telaio. Le decals sono disponibili in diversi colori (ed eventualmente personalizzabili) e sono realizzate su pellicola Crystal, robusta, resistente e protettiva contro graffi e urti.

Il sistema di sospensione è il medesimo della 69 dalla quale la 695 Lumberjack discende. Si tratta di un sistema Virtual Pivot a bracci corti denominato DH Link System. L’IC è ottimizzato per l’efficienza in pedalata. La curva di compressione è stata corretta con un comportamento leggermente più progressivo nella parte terminale della corsa. L’intero sistema ruota su nuovi cuscinetti, sempre Enduro Bearings ma ora di tipo angolare.

Anche le bielle sono state rivisitate nella loro forma. Il carro è irrobustito e irrigidito da una piastra di dimensioni generose che ha anche la funzione di proteggere le bielle e i cuscinetti del cinematismo dal fango e dai detriti alzati dalla ruota posteriore. Un piccolo parafango aggiuntivo proteggerebbe anche la parte terminale dell’ammortizzatore e la regolazione del ritorno, che invece restano parecchio esposte. All’interno della cruna, su ciascuno dei due tubi del telaio che la formano, si trova un fermacavi dove vengono bloccate rispettivamente la guaina del cambio e il tubo del freno posteriore, evitando che possano interferire con l’ammortizzatore durante il lavoro della sospensione.

A proposito di ammortizzatore, si tratta di un RockShox Vivid R2C a molla, con Rapid Recovery, regolazione della compressione e regolazione del ritorno suddivisa in prima e seconda parte della corsa. Questo modello di ammortizzatore ha la nota caratteristica di avere un piccolo vuoto idraulico iniziale che si avverte in estensione e che normalmente non inficia la guida. Nel caso specifico del Vivid che abbiamo utilizzato sulla 695 invece il vuoto iniziale era maggiore del solito e influiva sul comportamento della sospensione quando si staccavano le ruote da terra,

Come l’ammortizzatore, anche la forcella è di casa RockShox. Si tratta di una BoXXer Team, quindi a molla e con cartuccia idraulica Charger. Abbiamo tolto due spacer di precarico, lasciandone solo uno, per settare la BoXXer in base al nostro peso e stile di guida.

La trasmissione in dotazione sulla 695 Lumberjack che abbiamo testato è formata da componenti GX DH, la versione dal prezzo più abbordabile dei gruppi di SRAM dedicati alla DH. Sulle specifiche dell’allestimento riportate sul sito MDE si parla di gruppo X9, ma sarà un GX DH a muovere la 695 nel montaggio di serie definitivo. 7 velocità con cassetta 11-25. La guarnitura è una Truvativ Descendant DH con corona da 36 denti. Ad assicurare che la catena non cada, un guidacatena Truvativ X0.

La scelta di MDE per le ruote dell’allestimento della 695 Lumberjack ricade su Noxon, un giovane marchio Made in Italy. Le ruote Noxon DH hanno cerchi in alluminio da 30mm di canale interno montati con 32 raggi in acciaio su mozzi sempre Noxon. Un canale di tale larghezza in DH è una scelta particolare e attualmente poco diffusa, che conferisce una minore torsione dello pneumatico ma al contempo ne modifica il profilo del battistrada, con i tasselli laterali che risultano più verticali. In DH tale differenza si nota ancora di più dato che la larghezza e il profilo dei copertoni sono ormai piuttosto standardizzati da parecchi anni. Il cerchio non è forse tra i più robusti considerando che abbiamo bozzato il posteriore sulla spalla, deformando il canale, mentre l’anteriore si è decentrato, richiedendo un buon intervento sulla tensione dei raggi per riportalo in dima. Notevoli invece i mozzi che vantano una scorrevolezza davvero esemplare e un ingaggio sempre pronto della ruota libera.

I copertoni dell’allestimendo sono dei Maxxis Minion DHR II 2.4 su entrambe le ruote, ovviamente doppia carcassa DH Casing, con mescola 3C al posteriore e SuperTacky 42a all’anteriore. Un copertone davvero eccellente che unisce le doti di confidenza, di tenuta in curva e di grip nelle contropendenze del DHF, con il quale condivide la fila di tasselli laterali, a un maggiore mordente in frenata e nello smosso, grazie alla fila di tasselli centrali più pronunciati ma comunque sufficientemente scorrevoli. Abbiamo utilizzato le ruote con camera d’aria dato che Noxon non prevede, anzi sconsiglia, la trasformazione inTubeless dei suoi cerchi.

La 695 Lumberjack che MDE ci ha fornito per il test monta un manubrio Truvativ Boobar da 780mm di larghezza per 20mm di rise. In realtà l’allestimento prevede un manubrio Descendant, sempre di Truvativ, che al momento in cui ci è stata consegnata la bici non era ancora materialmente disponibile. Interessante il sistema PadLoc del manubrio che si interfaccia con le manopole WTB Thinline, troppo sottili con i loro 28mm per le nostre mani, ma assolutamente confortevoli per quanto riguarda il PadLoc. L’attacco manubrio è sempre Truvativ, un Holzfeller Direct Mount da 50mm di lunghezza.

I freni sono SRAM, dei Guide RS con ancora la pinza standard, il vecchio modello per intenderci. Da queste settimane dovrebbero iniziare a essere disponibili per la 695 anche i Guide con la nuova pinza S4. Entrambi i rotori sono dei Centerline da 200mm di diametro. Il supporto PM180 per la pinza del freno posteriore è ricavato in un unico pezzo con il dropout del telaio, sostituibile come da tradizione MDE. La testa delle viti che tengono i dropout su entrambi i lati è migliorabile dato che ha un’impronta esagonale poco profonda e con tolleranze ampie quindi, se interfacciata con una chiave un po’ consumata, il rischio di danneggiarne la sede è concreto.

Geometrie

In azione

La MDE 695 Lumberjack nasce come classica “big bike” da bike park, ovvero una bici a lunga escursione che si comporta molto bene in DH ma si rivolge più a un utilizzo in Freeride e bike park piuttosto che all’ambito race. Le stesse geometrie ne descrivono lo spirito: lunghezza del carro generosa (444mm), angolo di sterzo (63°) disteso ma non troppo, altezza del movimento centrale piuttosto bassa e posizione di guida molto compatta con reach di soli 409mm in taglia M.

In sella alla 695 Lumberjack infatti ci si sente “dentro” alla bici e si prova un’immediata confidenza con il mezzo. La posizione, nonostante sia molto raccolta, risulta ben bilanciata ed efficace per dominare la bici, che richiede una guida che carichi maggiormente l’avantreno. La precisione ma soprattutto la stabilità nelle curve veloci sono a dir poco eccezionali, come su un binario, mentre nello stretto si riesce a condurre la bici in modo fluido e semplice nonostante il carro piuttosto lungo, proprio grazie al fatto che la 695 induce a guidare caricando l’anteriore. Il baricentro è basso e facilita molto i cambi di direzione, dove la 695 è agile, precisa e gode di un’ottima maneggevolezza. Il retrotreno lungo fornisce una tale aderenza alla ruota posteriore che risulta difficile fargli perdere aderenza, anche quando si vorrebbe farlo appositamente per entrare a pendolo nelle curve o per correggere le traiettorie sovrasterzando.

Il cinematismo DH link System garantisce un valido assorbimento delle asperità, sia quelle più piccole che quelle più grandi, grazie a una curva di compressione ben calibrata. Al contempo resta stabile e permette di conservare una buona velocità, senza andare in crisi nel caso di urti in rapida successione e senza rallentare la bici nel caso di grossi ostacoli. Il feeling è di una sospensione sensibile ma non troppo plush, che risulta dinamica e reattiva durante la guida, rispondendo bene agli impulsi del rider. Anche durante la pedalata il comportamento del cinematismo resta piuttosto stabile e questo permette di rilanciare la bici in piedi sui pedali senza che la sospensione oscilli esageratamente. Complessivamente il telaio è piuttosto rigido e trasmette al corpo una significativa quantità di vibrazioni. Probabilmente un manubrio in carbonio di qualità dissiperebbe buona parte di queste vibrazioni, assicurando una guida ulteriormente confortevole.

Il comportamento della 695 Lumberjack sui salti è molto buono, al netto del problema dell’ammortizzatore, già descritto precedentemente, che non ha permesso di sfruttare appieno lo slancio restituito dalla sospensione proprio sullo stacco in uscita dai salti, smorzando la spinta e rendendo più difficoltoso alzare il retrotreno. La bici è bilanciata in aria e incredibilmente stabile negli atterraggi, con un assorbimento corposo e sostenuto della sospensione, che non ci ha mai fatto registrare alcun fondocorsa violento.

Conclusioni

Con la 695 Lumberjack, MDE propone un perfetto esempio di bici polivalente a lunga escursione, una vera tuttofare, dalla DH al Freeride, con una grande predilezione per i bike park moderni con le loro strutture imponenti. Il pregio della qualità artigiana italiana offerta a un prezzo ultracompetitivo, al quale si aggiunge la possibilità di personalizzare i colori, l’allestimento e, volendo, anche alcuni dettagli riguardanti taglie e geometrie.

Allestimenti e prezzi

MDE Bikes offre una vasta scelta per quanto riguarda colorazione del telaio, dei particolari anodizzati e delle decals, quindi permette un’elevata personalizzazione. In base ad alcune scelte di colori o di optional, selezionabili direttamente sul sito MDE, il prezzo potrebbe variare rispetto alla cifra base indicata. La consegna è prevista entro 30 giorni dall’ordine.

695 Lumberjack kit telaio: €1.799 – Peso dichiarato: 3,4kg in taglia M senza ammortizzatore
695 Lumberjack Race: €3.799 – Peso verificato: 17,3kg in taglia M

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