[Test] MDE Damper 29

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Dopo il recente test della Carve 29 torniamo a parlare di MDE e della sua ultima nata che il brand artigianale torinese presenta al pubblico proprio tramite questo test, il Damper 29. La nuova versione sposa il recente trend delle aggressive Enduro race con ruote da 29 pollici e si affianca al preesistente Damper 27.5 che resta in gamma, fornendo quindi una duplice scelta per quanto riguarda il segmento Enduro. MDE ha riprogettato il Damper per alloggiare il maggiore diametro ruote adeguando geometrie e cinematismo, come andremo a scoprire in questo articolo. Il test si è svolto su terreni di vario genere, tra percorsi di diverse location liguri, bike park e numerosi trail alpini, spesso in alta quota, mettendo alla prova il Damper 29 in svariate situazioni di utilizzo.



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Dettagli

  • Materiale telaio: lega di alluminio 7005 T6
  • Formato ruote: 29”
  • Geometrie variabili: no
  • Corsa ant/post: 160/160mm
  • Mozzo posteriore: 148×12
  • Mozzo anteriore: 110×15
  • Interasse ammortizzatore: metrico 230x65mm (compatibile con ammo standard 216x63mm)
  • Trasmissione: 1×12 (32t – 10-50)
  • Attacco per deragliatore: sì
  • Attacco portaborraccia: no
  • Disponibilità del solo frameset: sì
  • Peso: dichiarato 13,5kg / verificato in taglia M 14,3kg

Per la costruzione del Damper 29 MDE utilizza tubazioni idroformate di lega di alluminio 7005 T6, con dettagli realizzati a CNC. Il telaio viene prodotto artigianalmente nella sede torinese del brand, con la consueta cura per le bellissime saldature che risaltano sotto la vernice translucida. Il sistema di sospensione denominato i-Link è un Virtual Pivot a bracci corti con il quale MDE unisce i vantaggi di una curva di compressione progressiva a una buona quota di antisquat, per ottimizzare la stabilità della sospensione in fase di pedalata.

Per adeguare il Damper alle ruote da 29 pollici, MDE non ha solo adeguato le geometrie del telaio ma è anche intervenuta sulla sospensione, più precisamente sul posizionamento delle bielle che, per avvicinare maggiormente il carro al telaio e ridurre quindi la lunghezza complessiva di chainstay, sono posizionate più avanti e leggermente più in alto. Ne deriva un differente Istant Center e di conseguenza un differente comportamento della sospensione, ulteriormente sensibile nella prima parte di corsa, stabile ma al contempo fluido e sensibile nella parte centrale, piuttosto progressivo nella parte conclusiva. In generale un comportamento corposo e meno nervoso rispetto alla versione da 27.5 da cui deriva, ma altrettanto reattivo, come approfondiremo in seguito.

L’ammortizzatore di serie sul Damper 29 è un RockShox Super Deluxe RC3 con 230mm di interasse per 65mm di corsa utile che forniscono 160mm di corsa alla ruota. La posizione Mid offre una buona frenatura in compressione che garantisce un’ottima stabilità in fase di pedalata anche nei trail più sconnessi, permettendo al contempo un valido assorbimento delle asperità e un’eccellente trazione. In posizione Firm, l’ammortizzatore risulta praticamente bloccato, con un minimo margine di assorbimento in caso di urti più violenti.

La forcella scelta da MDE per l’allestimento denominato Race 18, unico allestimento proposto per il Damper 29 in versione bici completa, è una RockShox Lyrik Solo Air 29″ da 160mm, con mozzo Boost 110×15 e offset di 51mm. Forcella rigida e monolitica che supporta molto bene il carattere aggressivo del Damper 29, dal comportamento fluido, corposo e molto sensibile grazie alla cartuccia idraulica Charger 2 e alla cartuccia dell’aria DebonAir. La scelta dell’offset di 51mm, unito all’angolo di sterzo particolarmente disteso, influenza le caratteristiche di guida, come approfondiremo in seguito.

La trasmissione è di casa SRAM e si tratta di un gruppo completo GX Eagle a 12 velocità, con corona Direct Mount da 32 denti e cassetta 10-50. L’abbinamento offre un range completo e adeguato alla tipologia di bici, sufficientemente agile in salita, anche nel tecnico, e adeguatamente sfruttabile in pianura e in discesa. Questo gruppo, che ho già avuto modo di mettere alla prova sulla Carve 29, si sta rivelando un ottimo prodotto, con caratteristiche e performance non troppo distanti dalle versioni di gamma superiore ma un prezzo decisamente più abbordabile.

L’allestimento di serie utilizza ruote Noxon Enduro XL 29, con scorrevolissimi mozzi Noxon, entrambi Boost, e cerchi asimmetrici da 30mm di larghezza interna, Tubeless Ready. La scelta di MDE per i copertoni di serie prevede una coppia di Maxxis High Roller II Exo Tubeless Ready da 2.30″. L’esemplare di Damper 29 fornito per il test invece monta una coppia di Maxxis Minion, nello specifico un DHR II al posteriore e un DHF all’anteriore, entrambi EXO e Tubeless Ready in misura 2.30″, montati Tubeless.

La combo manubrio e attacco manubrio è marchiata Truvativ, con due prodotti della serie Descendant. Il manubrio, basato sulla forma del precedente Boobar ma rivisto nelle geometrie, è largo 760mm e offre un rise di 20mm, con degli angoli ben equilibrati (7° back, 5° up). L’attacco manubrio è lungo 50mm con 0 gradi di rise. Le manopole per l’allestimento di serie sono delle SRAM Lockring ma sul Damper 29 in test MDE ci ha fornito in test delle manopole Velo, brand taiwanese che produce gran parte delle manopole sul mercato, e che molto probabilmente verrano presto proposte con il logo MDE. Vi consigliamo di richiederle in fase di acquisto perché si tratta di un prodotto veramente interessante, soprattutto in termini di comfort.

MDE conferma la predilezione per i montaggi SRAM confermando anche i freni Guide, come su tutti i precedenti modelli testati. In questo caso si tratta della versione RS e sono montati con entrambi i rotori da 180mm di diametro. Il reggisella di serie è un RockShox Reverb Stealth da 150mm mentre purtroppo sull’esemplare in test ho dovuto utilizzarne uno da 125mm per una temporanea mancanza di disponibilità di quelli da 150mm in fase di montaggio. Sottolineo purtroppo, dato che il Damper 29 è per forza di cose molto alto da terra e quei 25mm di escursione in più fanno assolutamente differenza in termini di guida e, in alcuni casi, anche di sicurezza. Il comando remoto idraulico 1x che emula posizione e funzionamento del trigger, già testato in altre occasioni, si è confermato un eccellente upgrade.

Il Damper 29 utilizza i tradizionali dropout intercambiabili di MDE, realizzati a CNC. Il perno ruota è da 12mm di tipo quick release, prodotto da MDE, ben curato ma dal funzionamento migliorabile dato che occorre serrarlo ulteriormente con una chiave a brugola per evitare che si allenti, pertanto consiglio di scegliere direttamente il tradizionale perno a brugola MDE in fase di acquisto. Il sistema FAST (Fit All Standards Technology) che abbiamo già apprezzato sulla Carve, è presente anche sul Damper 29, consentendo di utilizzare sia ammortizzatori di interasse metrico che quelli tradizionali, senza variare le caratteristiche del telaio come geometrie ed escursione. Il foro di entrata della tubazione del comando remoto del reggisella telescopico è realizzato sul tubo di sterzo e permette un routing piuttosto ordinato. Le grafiche, interamente personalizzabili su richiesta, sono realizzate su robusta pellicola protettiva Crystal.

Geometrie

Salita

Normalmente per una bici da Enduro aggressiva le prestazioni in salita si limitano a un buon compromesso per raggiungere la vetta e potersi lanciare in discesa. Di fronte a una bici da 29 pollici con escursione generosa e con un peso che, completa di pedali, oltrepassa i 14,5kg, mi ero immaginato che la salita dovesse essere un calvario, ulteriormente gravosa rispetto a una tradizionale bici da Enduro, faticando per raggiungere anche i trail a quote più basse. Scoprendo il Damper 29 mi sono invece dovuto ricredere dato che durante il lungo periodo di test ho affrontato volentieri dislivelli interessanti, spesso ad alta quota, completando giri discretamente impegnativi nei quali mi sono divertito come con una Trail bike. La posizione in sella è raccolta, grazie a un tubo sella decisamente verticale, ma confortevole e bilanciata, piuttosto alta dato che la bici di per sé ha un’altezza da terra generosa per via del formato ruota e dell’escursione di 160mm su entrambe le ruote, diversa dalle tradizionali 29″ dove ci si sente “dentro” la bici ma comunque dominante. I valori di antisquat sono validi anche se non quanto quelli della Carve, incredibilmente stabile, sulla quale ci si poteva permettere di lasciare sempre l’ammortizzatore in posizione Open. Nel caso del Damper conviene invece selezionare la posizione Mid per ottenere il miglior supporto dall’ammortizzatore. Non solo si pedala bene sulle salite scorrevoli ma, con mia grande sorpresa, è efficacissima anche nel tecnico, con un’ottima guidabilità e un’eccellente superamento degli ostacoli, soprattutto nei tratti molto sconnessi, sempre in pieno controllo e con tanta trazione.

Discesa

Le geometrie sono aggressive e, fermo restando l’ottimo comportamento in salita appena descritto, particolarmente votate alla discesa e alla velocità. L’angolo di sterzo di ben 65,5° controbilanciato da un carro abbastanza lungo, è una chiara indicazione di quanto il Damper sia stabile e prorompente in discesa. La posizione di guida è leggermente avanzata e permette di caricare con facilità l’anteriore, minimizzando gli effetti del manubrio molto alto da terra e regalando al contempo grande agilità nello stretto, nonostante la quota generosa di chainstay. Anche i cambi di direzione, a dispetto del movimento centrale alto, sono rapidi e precisi, a patto ovviamente di guidare con maggiore fisicità, come generalmente richiedono le 29″. Nell’analisi statica ho fatto riferimento alla quota di offset della forcella che influenza la guidabilità del Damper 29, dato l’abbinamento con l’angolo di sterzo parecchio disteso. Si tratta di una minore sensibilità dello sterzo nei primi gradi di sterzata che cambia repentinamente una volta curvato maggiormente, dove lo sterzo chiude più facilmente. Non si tratta necessariamente di un difetto ma di un differente comportamento dal quale, volendo, si possono trarre dei vantaggi, soprattutto nel tecnico. Chiaramente bisogna prenderci la mano oppure, per un comportamento più tradizionale, scegliere una forcella con offset minore.

Quando il gioco si fa duro, nello scassato veloce dove occorre domare la bici, il Damper 29 si dimostra aggressivo ed efficace. Si raggiungono e mantengono facilmente velocità più alte della media e sotto questo aspetto posso definirla la bici da Enduro più simile a una DH che abbia mai provato. La stabilità garantita dalle geometrie distese è davvero elevata e aumenta sensibilmente il margine di sicurezza. Allo stesso tempo la sospensione assorbe in modo eccellente lo sconnesso nei colpi in rapida successione, continuando a galleggiare e fornire grip al suolo anche nelle situazioni più critiche.

A memoria, avendo provato praticamente tutti i più recenti modelli prodotti da MDE, mi sento di dire che questa applicazione dell’i-Link studiata per il Damper 29 sembra essere la meglio riuscita di sempre, equilibrata e concretamente efficace. La curva di compressione gestita con cura permette all’ammortizzatore di lavorare prevalentemente nella parte centrale della corsa, assorbendo in modo corposo e sfruttando l’intera corsa quando necessario, per garantire stabilità anche a fronte di atterraggi o  di urti con ostacoli di dimensioni maggiori. Il rate progressivo è anche responsabile del comportamento reattivo, degno di nota per una 29″, che fa scattare il Damper non appena si dà l’impulso di voler staccare le ruote da terra, con fasi aeree nelle quali tra l’altro la bici è molto equilibrata.

La già citata sicurezza che infonde l’avantreno, sia come geometrie che per l’ottimo funzionamento della Lyrik, rende la guida nel tecnico davvero piacevole, soprattutto quando si affrontano tratti molto ripidi che mettono in risalto il pieno controllo fornito dal Damper 29. Anche in situazioni al limite del trialistico, avvantaggiati o meno dalla pendenza, la manovrabilità è sempre valida e permette di superare tratti estremamente tecnici con agilità e relativa semplicità. Spesso mi sono trovato ad affrontare passaggi solitamente ostici con maggiore decisione e disinvoltura rispetto a quanto non abbia mai fatto.

Conclusioni

Il Damper 29 è una bici che sulla carta, analizzando le quote geometriche, potrebbe sembrare ingombrante e impacciata, ma solo salendo in sella si può capire quanto la realtà sia differente dalla teoria. La Endurona di MDE è una delle bici migliori che abbia provato negli ultimi anni, senza ombra di dubbio quella che mi ha stupito maggiormente. Senza sensazionalismi o esagerazioni: sale come una Trail bike e scende come una DH.

Allestimenti e prezzi

I telai MDE sono realizzati a mano a Torino e per questo motivo le geometrie e altri dettagli possono essere personalizzati in fase d’ordine grazie al programma Rider Tuned Geometry proposto da MDE. Anche la colorazione del telaio e delle grafiche è personalizzabile. La consegna è prevista entro 60 giorni dalla data di conferma dell’ordine.

MDE Bikes

 

Commenti

  1. Ok, ora ci siamo capiti.

    Per quanto possano essere discutibili, le etichette aiutano. Una bici con queste geometrie e queste escursioni non credo che la si possa definire in modo diverso da "enduro", almeno nel 2017. Di sicuro non è una bici da xc nè da DH, nè tantomeno da "trail", e non resta molto altro :prost:
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