[Test] MDE Damper 650b 2016

Autore: Francesco Mazza

A metà luglio MDE ha presentato la nuova versione del Damper 650b. Oltre a una notevole riduzione del prezzo dei vari allestimenti, troviamo tante piccole ma importanti novità che concorrono a trasformare la nuova Damper 650b in una bici più race oriented e ancora più performante, anche grazie al contributo di Alex Lupato, che infatti ha corso le ultime tappe dell’Enduro World Series con il modello 2016 della casa torinese in versione Team. MDE ci ha fornito un Damper 650b 2016 in allestimento Race per un test approfondito durato oltre un mese, grazie al quale abbiamo potuto mettere a confronto il nuovo modello con il Damper 650b 2015, testato esattamente un anno fa.

Il test della MDE Damper 650b 2016 si è svolto tra i percorsi dell’alta Valle Ossola e i trail di Finale Outdoor Resort. Ringraziamo il servizio shuttle e Bed & Breakfast di Ride on Noli per la gradita ospitalità durante il lungo periodo di test a Finale Ligure.

Analisi statica

Le novità che riguardano il nuovo telaio Damper 650b hanno ovviamente delle motivazioni tecniche, ma si riflettono anche sull’estetica del mezzo, che ne guadagna in modo evidente, risultando più armonico del precedente, con linee più marcate e robuste che trasmettono ulteriore senso di solidità. L’unica novità prettamente estetica sono le nuove decals, sempre realizzate in Crystal e sempre disponibili in diverse colorazioni, che ora compaiono anche ai lati del tubo obliquo oltre che nella parte inferiore come sul modello precedente.

Il tubo obliquo, nella zona di intersezione tra il top tube e la scatola di sterzo, è ora curvato in modo da offrire una sezione di appoggio maggiore a contatto con il top tube, consentendo quindi una saldatura più lunga e una maggiore rigidezza.

Il tubo obliquo è protagonista di un’altra modifica molto importante. La tubazione mantiene lo stesso diametro e la stessa forma in sezione su tutta la lunghezza, restando quindi nettamente più largo del precedente nella parte terminale fino alla giunzione con la scatola del movimento centrale. Dettaglio importante che dona maggiore rigidezza dovuta non solo al diametro stesso del tubo, ma anche alla superficie di saldatura più ampia. Anche qui troviamo una nuova protezione in Crystal con grafica dedicata.

Ovviamente il sistema di sospensione è l’i-Link che caratterizza ormai da anni i telai full suspended di MDE. Un cinematismo Virtual Pivot a bracci corti con un rate modificato rispetto a quello adottato sul precedente modello, caratterizzato da una progressione leggera e costante su tutta la corsa dell’ammortizzatore, per poi aumentare notevolmente negli ultimi millimetri, per offrire un’elevata resistenza ai fondocorsa.

Queste modifiche sul rate di compressione rispetto al precedente modello sono frutto di un riposizionamento delle bielle e degli ancoraggi dell’ammortizzatore. Questi riposizionamenti non sono mirati solo a ottenere un differente comportamento della sospensione, ma fanno anche spazio all’avanzamento del carro, che consente così una quota di chainstay di ben 6mm più corta rispetto al modello precedente. Per creare spazio anche alla ruota durante la sua escursione con questa nuova misura di chainstay, anche il tubo sella è stato posizionato di quasi 2 gradi più in verticale.

Notare come sia stata fresata la scatola del movimento centrale per alloggiare con la massima precisione nel punto prestabilito la biella inferiore, che risulta ancorata al telaio più in alto e più avanti rispetto a quella del Damper 650b 2015. Qui vediamo bene anche l’ingresso del cavo del comando remoto del reggisella Rock Shox Reverb Stealth che si inserisce nel telaio alla base del tubo sella. Sulla versione 2016 sono spariti invece i supporti sul top tube per fissare i cavi dei modelli di reggisella con attacco del cavo esterno, ormai sempre più rari.

Anche il carro è stato profondamente modificato, seppure all’apparenza molto simile. Oltre a essere più corto di quello del modello precedente, i supporti verticali sono più spessi e di nuova conformazione. Le fresature di alleggerimento sono rivolte all’interno invece che all’esterno, per una linea più pulita ma anche per contribuire alla rigidezza strutturale. I fazzoletti di ancoraggio al telaio della biella superiore e quelli dell’ammortizzatore invece sono ora privi di fresature di alleggerimento.

I 160mm di escursione dati dal sistema i-Link sono gestiti da un ammortizzatore Rock Shox Monarch Plus RC3 Debonair. Sensibile in partenza e sostenuto durante il resto della corsa, si sposa bene con il rate di compressione del Damper 650b 2016. Per iniziare ad apprezzarne pienamente le caratteristiche abbiamo dovuto attendere diverse uscite di rodaggio, poichè durante le prime ore di utilizzo risultava fin troppo sostenuto. La sua sensibilità era comunque buona ma facevamo fatica a sfruttarne tutta la corsa nonostante avessimo impostato un sag abbondante, oltre il 35%. In seguito al rodaggio abbiamo potuto tornare a valori di sag di circa il 30% apprezzandone in pieno il funzionamento su tutta la sua escursione.

Anche la forcella è di casa Rock Shox ed è una Pike RCT3 Solo Air da 160mm di escursione. Non occorre dilungarsi in dettagli per una forcella che è ormai considerabile un best seller delle ultime stagioni e di cui abbiamo già parlato in diverse occasioni.

La trasmissione è interamente affidata a SRAM con il suo gruppo X1 a 11 velocità. Cassetta 10-42 e corona X-Sync da 30 denti. Pedivelle da 175mm di lunghezza con movimento centrale filettato GXP.

Le ruote sono delle FRM Titan Enduro, abbastanza leggere e con mozzi scorrevoli. I cerchi da 24,5mm di larghezza interna hanno subìto una bozzatura piuttosto pesante al posteriore nonostante avessimo sempre utilizzato pressioni superiori ai 2.2 bar, con copertone Maxxis Ardent EXO 2.25 montato tubeless. All’anteriore invece non abbiamo avuto alcun problema. Qui il copertone è sempre Maxxis ma più aggressivo: un High Roller II EXO 2.40, anch’esso montato tubeless.

Il manubrio e l’attacco manubrio sono forniti da Truvativ: un BooBar da 740mm di larghezza sostenuto da un attacco Holzfeller lungo 50mm. Qui troviamo le leve dei freni SRAM Guide R, accoppiate tramite MatchMaker con il comando cambio sulla destra e con il comando remoto del reggisella telescopico sulla sinistra. Apprezziamo la scelta di aver messo quest’ultimo comando nella parte inferiore del manubrio.

I rotori dei freni sono dei Centerline da 180mm sia all’anteriore che al posteriore. La pinza posteriore è sorretta dal classico attacco PostMount di MDE realizzato a CNC in un unico blocco con il dropout. A proposito di dropout, le versioni opzionabili per il Damper 650b 2016 sono 3: 142×12 con filettatura per perni Maxle o compatibili, 148×12 Boost e 150×12 per perni passanti. L’esemplare da noi testato aveva battuta 142×12 con perno filettato MDE con testa a brugola, quindi senza sgancio rapido.

Geometrie

Salita

Sulle salite scorrevoli il nuovo Damper 650b si lascia pedalare agevolmente anche grazie al peso di quasi mezzo chilogrammo inferiore rispetto alla versione precedente. Ad ammortizzatore aperto la bici è soggetta a un discreto “bobbing”, ma con la levetta della compressione dell’ammortizzatore in posizione mid la sospensione diventa stabile e permette di pedalare anche in piedi senza disperdere troppe energie, mantenendo al contempo un’ottima sensibilità anche su terreni leggermente sconnessi, a vantaggio della trazione. Seduti in sella la posizione di guida è piuttosto raccolta, nonostante la quota di reach maggiore rispetto al precedente modello, poichè l’angolo del tubo sella più verticale determina una lunghezza virtuale del top tube inferiore di 5mm sulla taglia M che abbiamo testato.

Queste quote geometriche maggiormente spostate verso la ruota anteriore rispetto al modello 2015 si traducono in un’ottima guidabilità dove le salite diventano più tecniche, sulle quali la bici reagisce velocemente agli spostamenti di peso del rider, mantenendo un’elevata trazione e tenendo la ruota anteriore ben salda al suolo. Il comportamento sulle salite tecniche ci ha effettivamente stupito in relazione alla destinazione d’uso della bici e sicuramente anche la modifica della lunghezza del carro ha contribuito a rendere la bici più guidabile e precisa anche quando le ruote sono puntate a monte.

Discesa

Una delle caratteristiche che più ci aveva colpito del Damper 650b 2015 è stato il feeling immediato e l’approccio intuitivo con cui si è lasciata portare sin dalle primissime discese. Con le piccole ma determinanti modifiche attuate grazie alle indicazioni di Alex Lupato, volte a renderla più race oriented e maggiormente performante, questa facilità si è drasticamente ridotta. Ora il Damper 650b è decisamente più veloce e aggressivo, ma questo rende necessaria qualche discesa in più per comprendere e sfruttare al 100% la nuova arma da Enduro di casa MDE.

La maggiore rigidezza è percepibile durante la guida e permette di imprimere più forza sul mezzo, riuscendo a uscire con maggiore velocità dalle curve. L’altezza da terra ancora più bassa fa si che l’agilità nei cambi di direzione, che già ci aveva convinti sul modello precedente, sia ora eccezionale. Perfino nelle discese più tortuose si riescono a impostare le traiettorie con precisione e immediatezza. Anche la stabilità nelle curve ampie a lunga percorrenza ne guadagna sensibilmente.

L’incremento di rigidezza, unito al carro più corto e alla sospensione più progressiva rendono la bici più reattiva anche nei tratti sconnessi. Qui il nuovo spirito corsaiolo del Damper 2016 si manifesta palesemente. Il comportamento è più nervoso e meno docile. Grazie a una guida attiva si possono quindi sfruttare tali caratteristiche di reattività per mantenere una velocità media nettamente più alta. Ciò non significa tuttavia che la sospensione non faccia il suo lavoro, anzi, la stabilità e l’assorbimento offerti da entrambe le sospensioni, ben bilanciate tra loro come comportamento, sono doti decisamente degne di nota, anche se abbiamo dovuto aspettare un certo periodo di rodaggio per gustarcele pienamente, soprattutto per quanto riguarda l’ammortizzatore.

La reattività del nuovo Damper 650b si fa apprezzare anche nelle fasi aeree o comunque in tutte le situazioni di guida nelle quali si vuole giocare con il mezzo, alleggerendo e saltando per cambiare linea o per buttarsi dentro una traiettoria più efficace… o semplicemente più divertente, perchè anche al di fuori dell’ambito race, le performance del Damper 2016 permettono di spassarsela alla grande.

Conclusioni

Il Damper 650b si è evoluto in un mezzo performante e aggressivo, pronto a sfidare il cronometro tra le fettucce di un tracciato di gara ma ottimo per divertirsi anche nel tempo libero. Rigido, robusto, sufficientemente leggero, montato con criterio e a un prezzo molto interessante. In più è costruito in Italia.

Allestimenti e prezzi

Gli allestimenti potrebbero subire delle piccole variazioni nelle prossime settimane, come per esempio l’allestimento Race che abbiamo testato che rispetto alle specifiche dichiarate sul sito prevede forcella, manubrio e stem differenti. A breve il sito verrà aggiornato con i dettagli degli allestimenti definitivi, quindi fate riferimento alla pagina dedicata al Damper 650b per tutte le informazioni a riguardo. I prezzi invece resteranno invariati. MDE garantisce le consegne entro 30 giorni dall’ordine.

Damper 650b Telaio:  €1.599
Damper 650b Comp:  €3.299
Damper 650b Race:  €3.699
Damper 650b Team Replica:  €4.499

Il Damper 650b 2016 in taglia M da noi testato ha un peso verificato di 13,5kg senza pedali. Il telaio in taglia M e con finitura Raw, senza ammortizzatore, ha un peso dichiarato di 3,0kg.

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