La Mondraker Raze è la bici da trail del marchio spagnolo: 150mm di escursione anteriore, 130mm posteriore, telaio completamente in carbonio, forward geometry e perfetta per i lunghi giri alpini. O meglio, è la perfetta bici da all mountain, cioé per lunghi giri pedalati con tanto dislivello e tanti trail, anche impegnativi.
Abbiamo ricevuto il modello Raze Carbon RR da DSB Bonandrini, che le distribuisce in Italia. Nel video potete vedere i dettagli ed il test.
La Forward Geometry fece scalpore qualche anno fa, quando fu introdotta da Mondraker con la consulenza di Fabien Barel. Ormai è stata sdoganata, tanto che le geometrie della Raze di possono definire nella media, senza risultare estreme.
La taglia in prova è una M, perfetta per me che sono alto 179 con un cavallo (distanza sella – movimento centrale) di 74 cm. In particolare ne ho apprezzato l’angolo sella di 76.5° sulle salite ripide, visto che mi ha aiutato molto a tenere una posizione centrale senza dover andare in punta di sella.
I 150mm di escursione anteriore sono gestiti da una massiccia forcella Fox 36 Factory Grip2. L’idea alla base di tale scelta è molto azzeccata: l’avantreno è quello che fa la differenza più grande quando il sentiero si fa tecnico.
Per i 130mm di escursione al posteriore troviamo un Fox Float DPS, senza piggy back, ma con leva per il bloccaggio in tre posizioni. Il sistema di sospensione è il Mondraker Zero, che conoscevo bene dal periodo in cui ho testato la Foxy. Sensibile, neutrale in pedalata, forse un po’ troppo lineare sulla Raze.
La Raze avrebbe il sistema di telemetria integrato MIND, ma non ci è mai arrivato perché difettoso e in assistenza. Tranne il magnete sulla forcella. Peccato, sarebbe stato interessante provarlo.
La trasmissione è un mix fra SRAM Eagle X01 e GX, con una corona da 34 denti che richiede una discreta gamba.
Freni SRAM G2. In teoria sarebbero anche il modello giusto della gamma SRAM, non fosse che sono ormai famosi per rallentare il rider più che frenarlo.
In particolare in combinazione con i dischi Centerline (180/180mm) e non i nuovi HS2.
Ottima idea il carterino che va a proteggere l’ammortizzatore dallo sporco sollevato dalla ruota posteriore.
Il passaggio dei cavi attraverso la serie sterzo è molto in voga ultimamente, ma comporta delle complicazioni in caso uno volesse cambiare i cuscinetti. Inoltre i tanti pezzi in plastica richiedono una manina delicata quando si precarica la serie sterzo, altrimenti si compromette la fluidità.
Infine, i buchi per far passare i cavi fanno passare anche l’acqua quando piove o si lava la bici, facilitando il processo di ossidazione delle parti interne.
Il telaio della Raze è predisposto per l’attacco borraccia Fidlock, che esteticamente si abbina molto bene all’elegante tubo orizzontale.
Per ulteriori dettagli e soprattutto per le impressioni sul campo vi rimando al video.
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