[Test] Norco Range C 7.1

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In Aprile abbiamo messo le mani sulla Norco Range C7.1. È un’enduro con 160mm di escursione davanti e dietro e, sulla carta, esattamente le geometrie che sceglieremmo se dovessimo disegnare la bici dei nostri sogni.
Il telaio è solido ed ha alcune caratteristiche interessanti ed originali. L’allestimento è un buon mix che include alcuni dei migliori prodotti di SRAM. Prezzo 6.999 Euro, peso 13.2 kg: per questa cifra si potrebbe trovare quacosa di più leggero, ma questa bici resta un ottimo punto di partenza.



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Cominciamo con la trasmissione. Il gruppo è XX1 completo (con l’eccezione della cassetta X1). Il pacco pignoni X1 pesa un pochino in più rispetto al XX1 ma funziona ugualmente bene. La frenata è gestita da freni SRAM Guide RSC, anch’essi dall’ormai provata qualità. Il Reverb da 150mm non ha bisogno di presentazioni ed il passaggio cavi stealth tiene la bici più pulita. Attacco e manubrio da 35mm sono adeguati, mentre le manopole e la sella lo sono un pochino meno, su essi abbiamo qualche riserva. Le ruote hanno mozzi DT e cerchi Stan’s Flow EX, erano montate con camere ma le abbiamo tolte per trasformare il tutto in tubeless.

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La forcella è una Pike RCT3 con 160mm e Dual Position Air, può essere abbassata a 130mm.
Dietro c’è un Cane Creek Double Barrel Air con tutte le sue regolazioni. Sfortunatamente quello montato sulla nostra bici aveva una guarnizione che perdeva. Cane Creek ce l’ha cambiato e quello nuovo non presentava problemi.

Dettagli

Questo telaio ha talmente tanti dettagli interessanti che vogliamo sottolinearli: sono tutti punti che aggiungono valore al telaio.

    • Asse posteriore/forcellino cambio. L’asse Syntace 142×12 è integrato con un forcellino in acciaio ed una vite di sicurezza in alluminio. Una vite di ricambio si trova avvitata al tubo obliquo, sopra l’attacco dell’ammortizzatore. Non vi troverete mai a piedi a causa di un forcellino piegato.
    • Tubo del freno posteriore e del reggisella sganciabili. Geniale, a nessuno piace fare gli spurghi!

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  • Passaggio cavi interno semplice e silenzioso. Vedi immagine sopra.
  • Perni e viti sensati: la gran parte dei componenti dei fulcri possono essere rimossi con una sola chiave dal lato della trasmissione.
  • Per finire, anche se non sono esclusiva di Norco, protezioni per fodero orizzontale e tubo obliquo sono ben posizionate e proteggono bene il telaio.

Sul campo

In curva si nota subito che questa bici è rigida, ma veramente rigida. È così rigida che possiamo tranquillamente dire che si avvicina alle bici da downhill. Ci siamo sempre chiesti come facesse Bryn Atknison a spingere così sula sua Range in questo video. Adesso lo sappiamo.

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Come hanno fatto? Dipende da una serie di cose. Innanzitutto, si nota anche ad occhio, il telaio è massiccio e pieno di rinforzi. Perni e fulcri sono sovradimensionati, il fulcro principale ed i fissaggi dell’ammortizzatore hanno enormi perni passanti ed i fulcri tra foderi superiori e rocker arm abbracciano completamente quest’ultimo.

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Ma per fare una bici che vada bene ci vuole ben altro che una costruzione robusta, e da questo punto di vista Norco ha un modo tutto suo di lavorare. La Gravity Tune Geometry è pensata bene per ogni taglia. Per la maggior parte delle bici, tra una taglia e l’altra, il triangolo principale diventasemplicemente più alto e lungo. Norco invece fa un passo in più e varia anche il carro posteriore. Lunghezza del carro, angolo sella, standover e lunghezza del tubo sterzo cambiano a seconda della taglia. Tutto ciò serve a mantenere le proporzioni della bici, che restano le stesse per un biker da 160cm su una S ed uno da 190cm su una XL.

Inoltre, Norco usa una cosa chiamata Size Scaled Tubing. Spiegato da loro: “Variando le dimensioni della sezioni dei tubi proporzionalmente alla taglia del telaio, gli ingegneri Norco sono in grado di calibrare la rigidità del telaio sulla base del peso stimato del rider. Tutto ciò assicura che il rider più pesante in sella ad una taglia XL avrà la stessa sensazione di un rider leggero su una S. Anche se è una scelta laboriosa, il gioco vale la candela. Caratteristiche di riding ottimali, prestazioni e comfort per biker di tutte le taglie”.

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Riguardo alle geometrie abbiamo già espresso il nostro apprezzamento. Per entrare nel dettaglio, descriveremo bene ciò che ci è piaciuto di più. La maggior parte delle bici in questa categoria ha sterzi da 65°, che secondo noi sono un po’ pochi, vale a dire lo sterzo è troppo aperto. Crediamo che per incrementare la stabilità della bici si possa allungare il tubo orizzontale e che quindi uno sterzo così aperto non sia necessario. È esattamente quello che si verifica nella Range con i suoi 66° di sterzo. Inoltre, la bici è un po’ più agile sulle sezioni piane o in salita rispetto alle concorrenti. E questo è in parte dovuto anche all’attacco manubrio corto da 50mm che ben si accoppia al tubo orizzontale piuttosto lungo, da 625mm. Tanto di cappello a Norco per questa scelta: abbiamo provato fin troppe bici da enduro con orizzontali corti ed attacchi da 70mm, che secondo noi sono fuori luogo su bici nate per le gare e per essere guidate in modo aggressivo.

Con 72.8° l’angolo sella è abbastanza verticale e ci ha aiutato a tenere il peso avanzato sulle salite più ripide. Pensiamo però che la caratteristica che più abbiamo apprezzato nelle geometrie di questa bici sia il carro corto, da 430mm. La bici è una gazzella in curva ed i manual vengono alla grande. I 334mm del movimento centrale da terra sono giusti: basso abbastanza da entrare bene in curva ma non pericoloso nei tratti pieni di rocce.

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Ok, ormai è chiaro che le geometrie ci sono piaciute. Veniamo quindi alle sospensioni. Cominciamo dalla forcella RockShox Pike RCT3. Conosciamo già bene questa forcella, e i suoi pregi. Preferiamo però il feel un po’ più rifinito della cartuccia Solo Air e la sua possibilità di modificare la curva di compressione. Detto questo, ad alcuni potrebbe piacere la possibilità di abbassare le forcella a 130mm sulle salite veramente ripide, o particolarmente lunghe. È veramente questione di preferenze personali.

Dietro, Norco coglie nel segno con la sospensione A.R.T. (Active Ride Technology). A parte un leggero bobbing in salita, la bici si è dimostrata efficiente. Quando si pedala veramente forte, il supporto non manca e la Range accelera bene. Il perno basso tra l’asse posteriore ed il perno principale aiuta a dare alla ruota una traiettoria che si sposta leggermente indietro all’inizio dell’escursione. La situazione ideale per mantenere la velocità e non perderne troppa sul tecnico. La sospensione ha la progressione giusta per tenere viva la bici.
È sensibile all’inizio, dà un buon supporto nella parte centrale ed impenna il giusto evitando violenti finecorsa. Abbiamo anche notato che il tutto funziona bene anche in frenata e che non c’è squat.

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Ora spostiamoci dallo schema di sospensione all’ammortizzatore. Dobbiamo dire che non ci ha soddisfatto completamente. Se alcuni rider apprezzano le infinite possibilità di regolazione del Cane Creek Double Barrel XV (extra volume), a noi ha dato un po’ fastidio il suo feeling vago. Abbiamo cominciato con con le regolazioni di base consigliate e da lì ci siamo mossi un po’ in tutte le direzioni senza però mai trovare l’impostazione giusta. Semplicemente non ci è sembrato valido quanto altri ammortizzatori nella stessa categoria. È legnoso, poco sostenuto e non resiste bene ai finecorsa. Un plauso a Norco per aver scelto un interasse di 216x63mm, con un rapporto di leva basso e che permette di montare un ammortizzatore a molla o ad aria da DH. Durante il periodo del test, abbiamo montato un ammortizzatore a molla DVO ed un RockShox Monarck Plus Debonair, un po’ per fare dei confronti ed un po’ per curiosità. Con questi due ammortizzatori, la sospensione posteriore brillava di luce propria.

Dettagli vari

Come già anticipato, non siamo stati soddisfatti della sella WTB e delle manopole Norco, ma non c’è molto da stupirsi: sella e manopole sono componenti che gran parte dei biker cambia al momento dell’acquisto. Riguardo alle gomme, abbiamo usato solo poco le Maxxis High Roller II di primo montaggio. Sono gomme fantastiche sul compatto e asciutto/polveroso, ma noi abbiamo passato gran parte del tempo nei boschi umidi di Santa Cruz, così le abbiamo sostituite con diversi altri modelli. In generale le High Roller II sono delle gran gomme, ma non la nostra scelta per le condizioni in cui abbiamo girato.

Conclusioni

In breve si tratta di una bici pienamente riuscita. Il telaio è ottimo, l’ammortizzatore non ci ha convinto. Non abbiamo nulla da eccepire su trasmissione, freni, reggisella e ruote . Per il prezzo ci potremmo aspettare delle ruote un po’ più raffinate ma ci rendiamo conto di chiedere parecchio, anche considerando che le Stan’s fanno ottimamente il loro lavoro anche se non rigide come delle ruote in carbonio. Se potessimo scegliere, probabilmente sceglieremmo la Range C7.2 che ha sospensioni migliori e coi soldi risparmiati compreremmo delle ruote in carbonio: sarebbe un affare. Detto questo, resta il fatto che alcuni biker potrebbero preferire le regolazioni in più offerte da questo ammortizzatore e la possibilità di abbassare la forcella che ha la C7.1.
In sintesi, questa è una delle migliori enduro da 160mm che abbiamo provato finora. E’ il mix perfetto tra una mangiatrice di sassi ed una bici leggera ed agile. È un mostro nelle curve e si pedala bene, per avere questa escursione. Ma soprattutto è incredibilmente rigida ed ha geometrie perfette. Se non siete convinti di voler investire nel top di gamma, ricordiamo che Norco vende la Range con 4 allestimenti o come solo telaio.
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www.norco.com

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