[Test] Norco Sight C1 29 2024

Questa primavera Norco ha presentato l’ultima versione della Sight, la bici da all mountain dello storico brand canadese di mountain bike che giunge così alla sua quinta generazione. In circa dieci anni di vita la Sight si è evoluta costantemente in ognuna delle sue versioni, mantenendosi sempre fedele alla sua indole da discesista che la pone a cavallo tra la categoria all mountain e quella enduro. Avendo testato e apprezzato tutte le precedenti versioni della Sight, ero curioso di mettere alla prova anche quella più recente, incuriosito dai vari aggiornamenti, in primis dal nuovo sistema di sospensione. Norco mi ha quindi messo a disposizione una Sight in allestimento C1 con entrambe le ruote da 29 pollici.

Dettagli Norco Sight

  • Materiale telaio: fibra di carbonio
  • Formato ruote: 29″ (disponibile in versione mullet)
  • Corsa anteriore: 160mm
  • Corsa posteriore: 150mm
  • Interasse ammortizzatore: 205x60mm trunnion
  • Trasmissione: 1×12 (30t / 10-52)
  • Geometrie variabili: no
  • Attacco portaborraccia: sì
  • Garanzia: a vita
  • Peso dichiarato: 15,9 in taglia S3
  • Peso rilevato: 15,59kg in taglia S3, tubeless, senza pedali

La Sight di quinta generazione ha un telaio interamente in fibra di carbonio, a differenza della precedente versione che, sui telai carbon, montava un fodero basso in alluminio. Il peso rilevato è addirittura 3 etti inferiore rispetto al dichiarato e, rispetto alla media dei pesi attuali, è tutto sommato contenuto, anche considerando l’allestimento “aggressivo”. Si può scegliere tra due opzioni di formato ruote, con entrambe le ruote da 29 pollici oppure in configurazione mullet, 29″ anteriore e 27.5″ posteriore. Per chi volesse cambiare in seguito all’acquisto oppure usufruire di entrambe le possibilità, è possibile passare da 29″ a 27.5″ posteriore, e viceversa, semplicemente cambiando il supporto inferiore dell’ammortizzatore, che adegua le geometrie a ciascun formato ruota.

La più eclatante novità della nuova Sight è l’adozione del sistema di sospensione VPS-HP, acronimo di Virtual Pivot Suspension High Pivot. Il quadrilatero con giunto Horst che equipaggiava il precedente modello è stato rivisitato, posizionando circa 6cm più in alto il punto di infulcro principale del carro, come si vede nella foto seguente. Non lo definirei propriamente un pivot alto quanto piuttosto un pivot medio, che su una bici da 150mm di escursione ha perfettamente senso. Lo scopo principale del pivot collocato più in alto rispetto alla consueta posizione in corrispondenza del margine superiore della corona, è quello di creare un percorso ruota retrogrado o quanto meno il più verticale possibile invece che anterogrado, favorendo quindi il superamento degli ostacoli e una migliore efficacia della cinematica nello sconnesso nonché, più in generale, un comportamento più stabile della bici in discesa grazie al mantenimento dell’assetto geometrico durante l’affondamento delle sospensioni.

Il rovescio della medaglia è un importante aumento del tiro catena che implicherebbe un pessimo anti-squat e un elevato pedal kickback. Per questo motivo i sistemi high pivot utilizzano una puleggia in corrispondenza del fulcro stesso. Questa puleggia funge da rinvio della catena ed è in grado non solo di risolvere il problema ma di gestire molto meglio anti-squat e pedal kickback rispetto a un sistema tradizionale. Norco ha adottato una puleggia su cuscinetti ingabbiata nel carro quindi protetta dagli urti e sicura anche rispetto al rischio che si possano impigliare i pantaloni lunghi. La posizione arretrata della puleggia rispetto alla corona permette alla catena di avvolgere a sufficienza la corona stessa ed evita quindi la necessità di guidacatena e/o tendicatena. Molti, vedendo questi rinvii, si preoccupano per il maggiore attrito… beh vi posso garantire che non ricordo di aver mai pedalato una bici da enduro più scorrevole della Sight, nonostante il peso importante. Tornerò sull’argomento in seguito.

Per massimizzare l’efficacia della sospensione, Norco ha scelto di montare un ammortizzatore a molla sull’allestimento C1 della Sight. Un’ottimo Fox DHX2 Factory trunnion montato su cuscinetti, con regolazione di compressione e ritorno sia alle alte che alle basse velocità e levetta a 2 posizioni per aumentare la stabilità durante la pedalata. Per facilitare la compatibilità con il peso dei rider per ciascuna taglia della bici, senza obbligare ad acquistare una molla specifica per il proprio peso, il DHX2 è equipaggiato con una molla Sprindex che consente di regolarne il coefficiente di durezza. Non il precarico, che si regola come sempre dal lato opposto, ma proprio il K della molla, tramite una ghiera specifica che agisce direttamente sulla lunghezza della molla e di conseguenza sul rapporto con la durezza, modificando il coefficiente. Questo garantisce un’ampio range di regolazione in micro step di 2,5lbs/in per una regolazione accurata e ottimale. Sulla taglia S3 il range di regolazione va da 390 a 430lbs/in.

La forcella è una Fox 36 Factory Float con cartuccia Grip2 che consente di intervenire, come per l’ammortizzatore, sulle alte e sulle basse velocità sia in compressione che in estensione. Con il suo rapporto tra rigidezza e peso, la 36 è decisamente la scelta migliore all’interno della gamma Fox per un’escursione di 160mm come in questo caso e per la destinazione d’uso della Sight, a cavallo tra enduro e all mountain. L’offset è di 44mm.

Per la trasmissione, Norco si è rivolta a SRAM con una GX Eagle AXS T-Type. Guarnitura da 170mm con corona da 30 denti, cassetta 10-52 e movimento centrale filettato. Non riesco proprio a farmi piacere l’attuale controller Pod che trovo scomodo ed ergonomicamente discutibile, anche considerando le limitate possibilità di regolazione. Il sistema T-Type in generale è molto preciso ma la cambiata è più lenta rispetto al precedente sistema AXS e la cambiata multipla più macchinosa. La scelta della corona da 30 denti è adeguata alla destinazione d’uso e, in abbinamento al pignone da 52 denti permette di salire ovunque ma se siete abituati alla corona da 32, nei trasferimenti in leggera discesa può capitare di frullare a vuoto.

Di casa SRAM anche i freni con i potentissimi Code Silver Stealth. La pessima reputazione guadagnata in anni di prodotti scadenti e inaffidabili come i Guide, purtroppo non rende giustizia a questi nuovi prodotti di SRAM che offrono effettivamente molta potenza, affidabilità e costanza anche sulle lunghe discese, nonostante il caldo torrido di questa estate. Norco ha optato per un abbinamento con pastiglie sinterizzate e dischi Centerline da 200mm all’anteriore e da 180mm al posteriore dove la pinza è ancorata direttamente al telaio con un attacco PM180.

Per il comparto ruote, la scelta è ricaduta su un set assemblato con mozzi Race Face Vault e cerchi Stan’s Flow S2 a 32 fori, già nastrati tubeless di serie. Anche se il cerchio posteriore avrebbe già bisogno di una raddrizzatina, tutto sommato le ruote hanno retto bene i tracciati da enduro belli scassati, senza danni e ammaccature e sono anche discretamente confortevoli ma decisamente non leggere. Sono abbinate a copertoni Maxxis Minion con un DHF all’anteriore e un DHR al posteriore, entrambi in mescola 3C MaxxTerra e con carcassa EXO+, montati tubeless.

Il cockpit è formato da un attacco manubrio Norco da 40mm di lunghezza e da un manubrio Deity Ridgeline in alluminio da 35mm di diametro, 800mm di larghezza e 25mm di rise. La scelta del rise da 25mm è un po’ limitante per trovare la corretta altezza da terra dato che il tubo di sterzo è davvero molto alto e determina uno stack complessivo importante, quindi anche con l’attacco manubrio posizionato al minimo, senza spessori al di sotto, il manubrio resta piuttosto alto. Comunque le geometrie della bici permettono di avanzare bene sull’anteriore e l’altezza da terra del manubrio non penalizza sensibilmente la posizione di guida. Le manopole sono delle validissime DMR Deathgrip.

Il reggisella è un ottimo OneUp Dropper V2, quindi non l’ultima versione ma comunque uno dei migliori reggisella in commercio. È abbinato a un comando che OneUp produce esclusivamente per il mercato OEM, più economico e meno curato rispetto a quello venduto sul sito OneUp, ma ugualmente efficace. Tutte le taglie godono di abbondante escursione grazie allo standover molto basso e allo stack molto ridotto dei reggisella OneUp: la taglia S1 ha 150mm di escursione, la taglia S2 180mm, la S3 (in prova) e la S4 hanno ben 210mm e la S5 sfoggia addirittura 240mm. La sella è una SDG Bel Air V3, molto comoda e ben proporzionata, mi è piaciuta.

Il passaggio dei cavi è interno e totalmente guidato, quindi facilità di assemblaggio e zero rumore. In uscita dal tubo obliquo Norco ha posizionato un fermo in plastica, realizzato con molta cura, che blocca la tubazione del freno nella posizione desiderata. Da qui la tubazione si dirama verso il fodero alto dove prosegue il suo percorso guidato all’interno del carro. La parte esposta della tubazione fa un passaggio tutto sommato pulito e ordinato che non disturba né dal lato estetico né dal lato funzionale dato che non interferisce con l’ammortizzatore.

Norco ha curato davvero in modo impeccabile le protezioni del carro, evitando qualsiasi possibile sfregamento o urto della catena su quasi l’intera lunghezza di entrambi i foderi. Gusci di gomma dura preformata, efficaci e ben sagomati che riparano egregiamente i foderi pur avendo un impatto estetico davvero minimo se non quasi nullo. Ottimo anche il guscio di protezione della scatola del movimento centrale che prosegue a proteggere tutta la parte inferiore del tubo obliquo.

Più in alto invece troviamo un altro guscio in gomma dura che serve a proteggere il tubo obliquo quando si trasporta la bici appoggiata alla sponda posteriore del pick-up. Pur utilizzando gli appositi tailgate pad, come quello Evoc in foto, il telaio in quel punto rischia di graffiarsi a causa del continuo sfregamento, soprattutto nelle risalite in fuoristrada, perciò apprezzo le bici che ne sono equipaggiate.

Davvero tanto lo spazio a disposizione all’interno del triangolo anteriore, nonostante la quota di standover molto, molto bassa. Sulla Sight è infatti possibile alloggiare comodamente una borraccia da 750ml su tutte le taglie. Sulla S3 posso confermare che le borracce da 750ml entrano veramente facilmente e con questo caldo, le ho utilizzate più che volentieri. In più c’è molto spazio nella parte posteriore del portaborraccia per fissare altri accessori con un supporto come quello in foto, oppure utilizzando il secondo attacco sotto al top tube.

Geometrie Norco Sight

La nuova Sight riprende le geometrie della versione precedente, conservando gli stessi angoli ma aumentando discretamente la lunghezza su ciascuna taglia. Confermato il concept Ride Aligned che prevede un carro con lunghezza specifica per ogni taglia così da mantenere ogni rider ben centrato sulla bici, a prescindere da quale sia la sua altezza. Norco ha anche implementato l’app Ride Aligned Setup Guide, utilizzabile anche su uno specifico sito web, tramite la quale si possono impostare facilmente tutte le regolazioni del cockpit, delle sospensioni e delle gomme in base alle proprie caratteristiche fisiche e di guida.

La Norco Sight in azione

Nelle ore che sono trascorse da quando ho sfilato la Sight dallo scatolone a quando, una volta finiti setting e regolazioni, sono riuscito a farci la prima uscita, ho continuato a pensare quanto avrei patito pedalare questa bestia sotto il sole cocente di piena estate, preoccupato inoltre dell’aumento di attrito della puleggia, che su alcune bici si fa sentire. Appena ho imboccato la salita fuori da casa, sono rimasto sconcertato dalla scorrevolezza totale della Sight, non solo per quanto riguarda la trasmissione, dove la puleggia di rinvio è totalmente ininfluente in termini di attrito, ma in termini generali per come la Sight guadagna bene la salita. La posizione di guida è centrale e dominante, non stanca e permette di macinare chilometri e dislivello senza badare al peso. Sul tecnico sale molto bene e garantisce sempre un’ottima trazione e un’eccellente superamento degli ostacoli mentre l’anteriore non è sempre super preciso a causa del manubrio piuttosto alto da terra ma resta decisamente ben piazzato al suolo con un’ottima aderenza.

In discesa la Sight istiga ad andare veloci dato che più il ritmo aumenta e meglio si sfrutta il suo potenziale. Se con un’andatura tranquilla risulta meno precisa e leggermente instabile sull’anteriore, appena si prende adeguata velocità cambia decisamente assetto e resta letteralmente incollata al terreno garantendo stabilità, precisione di guida e una notevole maneggevolezza che permette di aggredire qualsiasi percorso in totale confidenza. I cambi di direzione diventano veloci e decisi, si controlla ottimamente la distribuzione dei pesi e quindi la gestione dell’aderenza di entrambe le gomme anche su terreni molto secchi, smossi e polverosi.

Le sezioni molto tecniche scorrono sotto alle ruote senza difficoltà grazie all’avantreno che, caricando adeguatamente il peso sul manubrio, risponde con ottime prestazioni di aderenza e precisione con le quali si riescono a impostare traiettorie impegnative in confidenza e sicurezza. Per lo stesso motivo non teme i tratti molto ripidi anzi, in questi casi è proprio l’altezza di stack a venire in aiuto garantendo una posizione di guida dominante e il pieno controllo dell’anteriore anche nei passaggi più ansiogeni. Un comportamento che svela il suo retaggio di freerider canadese.

Le prestazioni del sistema di sospensione sono degne di una endurona pronto gara. Il superamento degli ostacoli e l’assorbimento dei grandi urti sono eccellenti e non scompongono affatto l’assetto della bici che resta sempre bilanciata e facile da gestire. Nello sconnesso assorbe molto bene gli urti in rapida successione con una sensazione di galleggiamento mentre mantiene sempre il grip dei copertoni a terra. La curva di compressione è ideale, quanto meno in abbinamento a un ammortizzatore a molla: la progessività è graduale lungo tutta la corsa e consente di avere un’ottima sensibilità iniziale e un comportamento sostenuto nella parte centrale della corsa sia in termini di assorbimento che di reattività, senza troppo sostegno nella parte finale che non mura e permette di utilizzare adeguatamente tutta l’escursione senza avvertire distintamente i fondocorsa.

Conclusioni

La quinta generazione della Sight mi ha impressionato. Un allestimento equilibrato e un telaio molto curato in ogni dettaglio. Norco ha svolto un ottimo lavoro di affinamento sul precedente modello, dando alla luce una bici perfetta per chi adora sgasare in discesa potendo contare su eccellenti prestazioni discesistiche, ma al contempo è abituato a guadagnarsi il dislivello a pedali. All’interno della gamma Norco viene classificata come all mountain per differenziarla dalla Range, l’endurona cattiva da discesa pura. Per conto mio la Sight è una belva da enduro che ricorda i tempi dell’enduro pedalato ma con le prestazioni delle bici ultra moderne. Si pedala incredibilmente bene e in discesa richiede un ritmo allegro e una guida attiva e restituisce davvero tante soddisfazioni.

Allestimenti e prezzi Norco Sight

Norco

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