[Test] Nukeproof Mega 275 Carbon

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Autore:  Francesco Mazza

Nukeproof ha presentato lo scorso settembre la gamma 2018 nella quale risaltava la nuova Mega 275 Carbon, la bici da Enduro con la quale Sam Hill ha concluso da dominatore la stagione 2017 di Enduro World Series e con la quale ha già esordito da vincitore nella stagione 2018, lo scorso week end in Cile. Il brand che fa capo a Chain Reaction Cycles ha mantenuto le medesime caratteristiche del precedente modello in alluminio, tuttora disponibile, che abbiamo già testato 2 anni fa. Uguali il design, il sistema di sospensione e, soprattutto, le geometrie, che differiscono solo per l’aumento di lunghezza del top tube nelle taglie L e XL. Le sostanziali novità risiedono nell’adozione del carbonio per la costruzione del triangolo anteriore e di alcuni aggiornamenti per quanto riguarda gli standard come l’adozione della spaziatura Boost per il mozzo e dell’ammortizzatore metrico. Il distributore italiano Scout Bike ci ha messo a disposizione per il test, durato oltre 1 mese, una Mega 275 Carbon in allestimento Factory, in taglia M.



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In sintesi

Materiale telaio: fibra di carbonio unidirezionale
Formato ruote: 27.5”
Geometrie variabili: no
Corsa ant/post: 170/165mm
Mozzo posteriore: 148×12
Mozzo anteriore: 110×15
Interasse ammortizzatore: 230x65mm
Trasmissione: 1×11 (32t / 11-42)
Attacco per deragliatore: no
Attacco portaborraccia:
Disponibilità del solo frameset:
Colorazioni: nero e grigio o arancione e grigio
Peso: verificato in taglia M 14,0kg

Analisi statica

Il triangolo anteriore della Mega 275 Carbon è realizzato in fibra di carbonio unidirezionale con struttura e spessori che più che a ridurre il peso mirano ad assicurare robustezza e rigidezza. Per quanto le persone dietro al marchio non siano le stesse di 25 anni fa, Nukeproof ha legato il suo nome all’utilizzo della fibra di carbonio sin dai primi anni ’90, quando fu uno dei primi brand a utilizzare questo materiale per il corpo dei mozzi. Con la Mega Carbon, la casa britannica adotta per la prima volta la fibra su un telaio, dopo aver sviluppato il progetto per circa 4 anni.

La scelta di eliminare l’ingombro del deragliatore anteriore utilizzando esclusivamente trasmissioni monocorona, unita all’adozione dello standard Boost, ha permesso di adottare un perno principale del carro più largo, acquisendo maggiore rigidezza dell’insieme carro/telaio. Il sistema di sospensione, basato su un giunto Horst, è identico a quello del modello in alluminio con il quale condivide l’intero carro nonché la biella, e ne ricalca interamente il funzionamento, sia per quanto riguarda la curva di compressione, leggermente regressiva nella sua parte iniziale e progressiva dopo la zona di sag che nel comportamento della sospensione durante la frenata, piuttosto neutro e quindi efficace.

L’ammortizzatore che si occupa di gestire i 165mm di corsa posteriore è un FOX Float X2 Factory Kashima EVOL dotato di levetta a 2 posizioni Open/Firm, con registro separato per alte e basse velocità sia in compressione che in estensione. La sospensione della Mega Carbon è estremamente sensibile e questo comporta una notevole oscillazione in pedalata, adeguatamente mitigata dall’ammortizzatore in posizione Firm. Nukeproof ha approfittato della riprogettazione del triangolo anteriore per dotare la Mega Carbon di ammortizzatori metrici, nello specifico in misura 230x65mm.

In abbinamento all’ammortizzatore troviamo una forcella FOX 36 Float Factory Kashima da 170mm di escursione con idraulica FiT4. Da sottolineare che la forcella non monta la classica leva di sgancio rapido del perno ruota. Nukeproof ha optato per il perno Kabolt con testa a brugola, più leggero e decisamente “race oriented” ma al contempo meno pratico nell’uso quotidiano, soprattutto se si smonta spesso la ruota anteriore per trasportare la bici in auto.

La trasmissione è interamente Shimano XT a 11 velocità con singola corona da 32 denti e cassetta 11-42. La gamma di rapporti è tutto sommato adeguata ma un range più ampio favorirebbe sia i meno allenati, con rapporti più agili del 32/42 per il quale nelle situazioni più al limite occorre comunque una buona gamba, che i più allenati che desiderano spingere un rapporto più duro in pianura o in leggera discesa dato che il 32/11 risulta spesso un po’ corto, facendo mulinare a vuoto le gambe. La lunghezza delle pedivelle di 170mm sposa la destinazione d’uso prevalentemente gravity della Mega Carbon. Il reparto trasmissione è completato da un guidacatena MRP CS 1x fissato al supporto ISCG 05, che assicura la tenuta della catena sulla corona.

Shimano XT anche l’impianto freni, dotato di pastiglie Ice Tech e di rotori Ice Tech da 203mm all’anteriore e da 180mm al posteriore. La pinza posteriore monta su un supporto Post Mount. Nella foto di seguito notiamo come Nukeproof abbia scelto un perno con testa a brugola, privo perciò della leva di sgancio rapido, anche per il mozzo della ruota posteriore.

Le ruote dell’allestimento Factory sono delle DT Swiss E1700 Spline 30 da 27.5 pollici, con cerchio da 30mm di larghezza interna e ruota libera Ratchet System a 18 punti di ingaggio. Entrambi i mozzi sono in versione Boost, quindi 148×12 e 110×15. I copertoni scelti da Nukeproof sono dei Maxxis High Roller II in tripla mescola 3C con carcassa Double Down. Le ruote sono montate Tubeless di serie.

Manubrio e attacco manubrio, così come le manopole, sono di casa Nukeproof. Il manubrio è un Horizon in lega di alluminio da ben 800mm di larghezza e 25mm di rise. Lo stem è un Neutron AM da 50mm di larghezza dalla forma massiccia e sinuosa, molto particolare ed elegante. L’altezza contenuta del tubo di sterzo e la serie sterzo integrata, anch’essa prodotta da Nukeproof, consentono di gestire l’altezza da terra del manubrio senza alcun problema, nonostante il suo rise abbondante.

Anche la sella appartiene al marchio Nukeproof e si tratta del modello Vector AM, con scafo arancione perfettamente abbinato alla livrea del telaio. Il reggisella è un RockShox Reverb Stealth con comando remoto di tipo tradizionale a pulsante, posizionato in basso a sinistra del manubrio. In fase di ordine è possibile scegliere se si vuole utilizzare un reggisella da 125, da 150 o da 170mm di escursione. Personalmente ho richiesto la versione da 150mm ma grazie al telaio molto slooped c’è abbondante spazio per scegliere anche la versione da 170mm per chi lo desiderasse, senza grossi rischi di interferenza, anche per chi non ha le gambe particolarmente lunghe.

La Mega Carbon a differenza della versione in alluminio è dotata di passaggio dei cavi interno al telaio. I cavi fuoriescono da un apposito foro posto nella parte superiore del tubo obliquo, cosicché rimangano protetti rispetto alla soluzione di altre marche che prevedono l’uscita sotto al tubo obliquo, dove restano maggiormente esposti agli urti. Da qui si diramano verso il carro e, nel caso della tubazione del comando remoto del reggisella telescopico, verso il tubo sella. L’ingresso ai lati della zona di sterzo è affidato a dei pratici inserti fissati al telaio tramite una vite. Questi inserti hanno lo scopo di facilitare l’inserimento delle tubazioni offrendo, una volta rimossi, un accesso di ampie dimensioni e al contempo di sigillare il telaio quando reinseriti in posizione. Inoltre sono dotati di un’asola alla quale fissare una fascetta che permette di assicurare saldamente il cavo al telaio, evitando rumori e vibrazioni. Il telaio è protetto da robusti gusci preformati in gomma che mettono al riparo il carro dagli urti della catena, sia sul fodero basso che sul fodero alto, così come la parte inferiore del tubo obliquo. Qui inoltre è collocato il supporto per il portaborraccia, nell’unica posizione possibile considerando l’ingombro dell’ammortizzatore. Una posizione poco pratica ma, come si suol dire, piuttosto che niente…

Geometrie

Salita

Le moderne bici da Enduro race, molto discesistiche e con geometrie aggressive, difficilmente si pedalano bene in salita. La Mega Carbon rappresenta invece un’eccezione dato che non risulta particolarmente gravosa in relazione alla destinazione d’uso, nemmeno quando le salite diventano più impegnative. Se da un lato i 14kg di peso verificati in taglia M non la classificano come una tra le bici da Enduro più leggere in commercio nonostante il telaio in carbonio, dall’altro lato l’ottima scorrevolezza delle ruote DT Swiss abbinate alla mescola 3C dei copertoni Maxxis, nonché la fluidità della trasmissione Shimano, diminuiscono drasticamente la sforzo. Le geometrie inoltre, pur essendo votate alla discesa, si rivelano un ottimo compromesso anche per la salita con una posizione di guida ampia e dominante che non stanca la schiena e le braccia.

A differenza della versione in alluminio precedentemente testata, sulla quale l’ammortizzatore RockShox Monarch Plus offriva una frenatura più marcata in posizione Pedal e un blocco quasi totale in posizione Lock, nel caso dell’allestimento Factory della Mega Carbon in test, l’ammortizzatore FOX Float X2 in posizione Firm è in grado di contrastare la notevole tendenza della sospensione a oscillare durante la pedalata quando ci si trova su salite scorrevoli, ma in condizioni limite, come per esempio sul ripido o alzandosi in piedi sui pedali o nel tecnico, la frenatura non è sufficiente e si disperde energia sui pedali. Nel tecnico d’altra parte ci si avvantaggia allo stesso modo dell’eccellente trazione fornita dalla sospensione e si riescono ad affrontare passaggi anche molto impegnativi con una precisione e uno spunto davvero rari per una bici da Enduro tanto discesistica.

Discesa

Le geometrie aggressive non deludono in discesa dove le doti della Mega Carbon vengono esaltate da un mix di stabilità, maneggevolezza e straordinaria precisione. La posizione di guida è centrale e non occorre caricare particolarmente l’anteriore per guadagnare grip dato che l’avantreno risulta sempre preciso e incollato al suolo anche se si arretra con il corpo. La distribuzione del carico è infatti bilanciata molto bene e per questo ci si sente sempre stabili e in pieno controllo, anche quando si carica volutamente l’anteriore per entrare aggressivamente in curva facendo scodare il posteriore. In generale la Mega Carbon è incredibilmente maneggevole e sempre facile da gestire, con cambi di direzione velocissimi, molto fluidi e intuitivi anche nelle curve più strette, a dispetto dell’interasse piuttosto lungo. La percorrenza di curva è sempre stabile e molto precisa sia nelle curve con sponde che in quelle flat.

Nei tratti tecnici, anche in quelli molto ripidi, l’anteriore offre sempre un controllo e una stabilità tali da infondere sicurezza e confidenza assoluta, principalmente grazie alle ottime geometrie ma anche per merito della FOX 36 sempre all’altezza della situazione e del manubrio da 800mm di larghezza che garantisce una presa salda e sicura. Nonostante l’indole da velocista, la Mega Carbon sorprende per l’agilità e la precisione nei tratti tortuosi, ripidi e stretti, dove si riesce sempre a pennellare la traiettoria desiderata con estrema naturalezza.

La sospensione posteriore risulta adeguatamente progressiva per lavorare nella sua parte centrale lasciando sempre un buon margine di assorbimento per gli urti più grossi, dove si usa corposamente tutta l’escursione senza urtare il fondocorsa. Il comportamento della sospensione è fluido su tutta la corsa e piuttosto vivace, garantendo una guida dinamica, ma si è rivelato un po’ pigro nei rilanci. Le numerose opzioni di settaggio dell’ammortizzatore FOX Float X2 permettono di ottimizzare il comportamento della sospensione secondo le proprie necessità, siano queste legate a un uso agonistico o esclusivamente ludico. Nello sconnesso veloce la Mega Carbon unisce un’ottima capacità di assorbimento, anche a freni azionati grazie alla corretta quota di antirise, alla grande stabilità fornita dalle geometrie, restando sempre agile e facilmente manovrabile.

Conclusioni

Le differenze rispetto al precedente modello, sulla carta, non sono molte, eppure la nuova Mega con il suo telaio in carbonio e con gli altri dettagli volti ad aumentarne la rigidezza, ha migliorato sé stessa e le sue prestazioni. Una bici che si apprezza mollando i freni alla ricerca della massima velocità ma che al contempo regala soddisfazioni anche nella guida più lenta e tecnica. Montaggio adeguato e concreto, pronto gara. Sicuramente non vi trasformerà in Sam Hill… ma vi farà divertire parecchio.

Allestimenti e prezzi

Mega 275 Carbon Factory: €4.990
Mega 275 Carbon RS
: €5.600

Mega 275 Comp:  €2.899
Mega 275 Pro:  €3.999

Mega 290 Comp:  €2.899
Mega 290 Pro:  €3.899
Mega 290 Factory:  €4.490

Nukeproof è distribuita in Italia da Scout Bike

Commenti

  1. Peccato che sono legati a Shimano per il cambio , sulla versione top avrei visto bene anche un Eagle a 12 v
    Infatti sulla versione top c'è lo SRAM Eagle 12v, infatti si chiama Mega 275 Carbon RS ed è tutta montata RS e SRAM
  2. lollo72:
    per chi ne fa un uso più ampio bisogna ammettere (come viene anche evidenziato in questo articolo) che la copertura con l' 11-42 e corona 32 è un pò cortina , almeno fosse l'11-46.
    Durante il test ho trovato il 32-11 palesemente corto in pianura, frullando spesso, mentre non ho mai avuto problemi con il 32-42. Probabilmente chi ha meno gamba potrà preferire un rapporto più agile come il 32-46, ma è sempre il 32-11 a mio avviso il problema. La soluzione più bilanciata probabilmente sarebbe una corona 34 denti con cassetta 11-46, dovendo restare in casa Shimano. L'allestimento top di gamma comunque monta l'Eagle a 12v: http://nukeproof.com/products/mega-275-rs/
  3. frenk:
    Durante il test ho trovato il 32-11 palesemente corto in pianura, frullando spesso, mentre non ho mai avuto problemi con il 32-42. Probabilmente chi ha meno gamba potrà preferire un rapporto più agile come il 32-46, ma è sempre il 32-11 a mio avviso il problema. La soluzione più bilanciata probabilmente sarebbe una corona 34 denti con cassetta 11-46, dovendo restare in casa Shimano. L'allestimento top di gamma comunque monta l'Eagle a 12v: http://nukeproof.com/products/mega-275-rs/
    Il pignone da 10 è il segreto di pulcinella di SRAM, allunghi il rapporto più lungo del 10% che è tantissimo. Io infatti anche col "piccolo" 10-42 è corona 30 mi trovo bene, proprio per quel 10 finale.

    E poi diciamola tutta, con questo tipo di bici quante volte si va sull'ultimo pignone?
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