[Test] Nukeproof Mega AM 275

Il marchio Nukeproof per il 2014 ha accettato subito la sfida delle ruote 27.5’’ in ambito enduro/all-mountain e un anno dopo l’entrata in catalogo delle Mega AM e Mega TR in versione 26 pollici ecco la loro trasformazione nella versione a ruote grandi.
La bici in test è la versione Mega AM, che si differenzia dalla sorellina TR per l’escursione posteriore di 160mm contro 130 e una destinazione d’uso votata più al gravity.
Dal sito ufficiale del costruttore questa risulta essere la versione Pro, che si differenzia dalla Comp per il montaggio. Il distributore italiano Scout, però, metterà sicuramente a disposizione diverse altre versioni con prezzi diversi in base alla componentistica.

Analisi statica

Con questa colorazione e questo montaggio la Mega AM 275 risulta essere molto aggressiva. La classica colorazione giallo-nera è ripresa da altri componenti anch’essi marchiati Nukeproof come ruote, sella e manubrio+attacco, mentre la forcella total black sembra fatta apposta per seguire l’accostamento cromatico.



.

IMG_6336

Il telaio è in alluminio idroformato, le tubazioni a sezione quadrata e le saldature a vista danno l’impressione di una bike veramente solida anche se un po’ grezza. Lo schema di sospensione nominato “Erosion linkage” è stato ottimizzato a livello di infulcri per migliorare la rigidità della struttura e la curva di progressione di affondamento dell’ammortizzatore. La scatola del movimento centrale è 73mm con attacco ISCG 05, il perno posteriore 142x12mm e il tubo sterzo conico.

I cavi passano tutti all’esterno, ma fortunatamente non sotto il tuo obliquo, ad eccezione di quello del reggisella Rock Shox Reverb, che è nella versione Stealth (questo tipo di versione si differenzia da quella classica perché la tubazione passa all’interno del tubo verticale del telaio).

IMG_6349

A livello sospensioni troviamo una Pike RCT3 Solo Air di Rock Shox con 160mm di escursione e al posteriore un Monarch Plus RC3 sempre di Rock Shox. A livello qualitativo sono il meglio che il gruppo SRAM mette a disposizione per questo segmento di bici. 

La Pike mi ha sorpreso: si sente subito che è molto sensibile, sembra quasi una forcella a molla per come parte, le regolazioni sono intuitive e si azionano bene anche con i guanti. Il settaggio del sag è difficoltoso da fermi, per questo sul fodero destro c’è una tabella a cui affidarsi in base al peso. Nel mio caso ho utilizzato una pressione maggiore rispetto a quella indicata, ma è abbastanza affidabile, ricordandosi sempre che ci dobbiamo pesare vestiti da bici (quindi con casco, protezioni e zaino).

IMG_6354

Per l’ammortizzatore il sag si riesce a vedere subito anche da fermi, io mi son trovato bene mantenendolo attorno al 20%.
Manubrio e attacco, come già detto, sono prodotti di Nukeproof e son ben studiati per rispondere alle esigenze dei rider. Il manubrio ha una larghezza di 76cm con valori di altezza e backsweep azzeccati. L’attacco manubrio da 50mm e 0° d’inclinazione è molto rigido e anche bello esteticamente.

Le gomme sono le High Roller 2 di Maxxis sezione 2.3, versione EXO tubeless ready montate sulle ruote Nukeproof generator AM con camere d’aria. 

In Salita

IMG_6366

La Mega am non è un bici votata alla salita, ma piuttosto fatta per riuscire ad arrivare in cima per poi poter attaccare in discesa. I sui 14,7 kg parlano chiaro. L’impostazione in sella è abbastanza raccolta, io sono 1,75m e probabilmente mi sarei trovato meglio con una L.

La sospensione rimane abbastanza attiva durante la pedalata, soprattutto quando ci si alza sui pedali. Quindi diventa importante l’utilizzo della levetta di bloccaggio sull’ammortizzatore. Il monarch plus presenta, infatti, la possibilità di selezionare il livello di compressione su 3 scatti: tutto aperto, tutto chiuso e una posizione intermedia. Da notare che anche nella posizione di tutto chiuso l’ammortizzatore non è mai realmente bloccato, per i dettagli cliccare qui.

IMG_6346

La forcella Pike ha la stessa regolazione sulla compressione, ma non sento la necessità di modificare l’impostazione ogni volta che salgo o scendo, la lascio tutta aperta sempre. Non ha la corsa riducibile, ma in particolare su questa bici se ne sente poco il bisogno. L’altezza del manubrio è ottima per avere una buona posizione di pedalata, di contro risulta leggermente bassa per la discesa.

La trasmissione è SRAM con monocorona con guida catena da 36 denti, pedivelle Truativ Descendent, pacco pignoni 11-36 e cambio x9 type2 gabbia media. La rapportatura risulta un po’ troppo azzardata; sicuramente questi rapporti sono adatti più per un utilizzo puramente gravity che per un uso all mountain/enduro. Il 36-36 è un rapporto difficile da riuscire a spingere in salita, infatti ho subito montato un 34 davanti.

Una soluzione alternativa e secondo me migliore sarebbe potuta essere quella di modificare la cassetta pignoni per avere un 40 così da mantenere il 36 davanti, utile negli spostamenti in pianura o in discesa se la si vuole rilanciare in modalità race.

In discesa

IMG_6369

Grazie anche al reparto sospensioni, vero punto di forza di questa bici, la Mega AM 275 è facile da usare in discesa, infonde confidenza e permette di arrivare al proprio limite facilmente. La geometria equilibrata gli permette di eccellere sia nelle discesa più sconnesse che nel veloce che nelle sponde o nei salti. 

L’unica modifica che ho fatto per migliorare l’assetto in discesa è stata quella di alzare i manubrio di 1 cm con uno spacer, a discapito della salita, ma a me quella poco importa!

Lo schema di sospensione è abbastanza progressivo rispetto ad altre bici,si arriva spesso vicino ma il bottom out del monarch si raggiunge difficilmente.
Alla Pike, invece, per essere perfetta, servirebbe un settaggio interno che indurisca l’ultimo centimetro e impedisca i frequenti fine corsa. Ho provato ad utilizzare la regolazione delle basse velocità di compressione, ma inibisce troppo la sensibilità in partenza e quindi l’unico rimedio è stato aumentare ancora un po’ la pressione dell’ aria. L’unica cosa che rimane da fare è aggiungere uno spacer all’interno, come spiegato qui. Il problema è che non avevo la scatola originale della forcella, in cui trovarlo.

IMG_6405

I freni Avid Elixir 9 trail a quattro pistoncini con dischi da 180mm davanti e dietro sono risultati essere veramente potenti mantenendo la classica modulabilità e sensibilità sulla leva tipica di Avid. Non hanno mai dato problemi, nemmeno di surriscaldamento nelle discese più impegnative. Mi son piaciuti, promossi!

Le gomme High roller 2 sono ottime a livello di grip in terreni soffici e/o umidi, c’è di meglio nelle rocce e nelle sponde compatte, ma hanno un buon compromesso di tenuta e scorrevolezza. In configurazione spalla singola e non tubeless restano un po’ delicate a livello di forature causate sia da spine che da pizzicate.

Conclusioni

E’ difficile definire la categoria precisa a cui appartiene questa bici: il nome tradisce le sue origini dedicate alle marathon DH, ma la considero una valida all mountain votata al divertimento in discesa, che potrebbe essere anche una macchina per le competizioni di enduro con qualche piccola modifica dei componenti, vedi ruote e trasmissione. Il peso si fa sentire in salita.

Cosa cambieremmo
– utilizzare delle gomme tubeless
– montare trasmissione x01. Sarebbe “più al passo con i tempi” e ci permetterebbe di togliere il tendicatena.

Pro
– Guidabilità.
– Reparto sospensioni.
– Freni.

Contro
– Rapportatura scelta.
– Peso.
– Gomme.

Geometria

Bildschirmfoto 2014-01-09 um 15.55.48

 

Informazioni

Prezzo: 3.930,00 Euro per la versione Pro come quella in test.
Versione Pro  con forcella Formula 35: 3.770,00 Euro.
Versione Pro X01:  4.400,00 Euro.
Versione Comp: 3.390,00.
Telaio con ammo:  1.647,00 Euro.

Peso: 14.7 KG (rilevato da noi), senza pedali.

Misure: S/M/L/XL

Colori : nero/giallo,  giallo/nero, argento/rosso-

Distributore per l’Italia: Scoutbike

Storia precedente

[Video] Ultimate Freeride Line, ep. 1

Storia successiva

Snowscoot It: Fabien Cousinié e Enguerran Aubry sulla neve

Gli ultimi articoli in Test

La MTB dell’anno 2024

Qual è la mountain bike dell’anno 2024? Dopo tante elucubrazioni, ecco la nostra preferita. Attenzione: c’è…

[Test] Grin One

Qualche settimana fa ci è arrivata una mountain bike da un nuovo marchio tedesco: la Grin…