Cannondale presenta la nuova F-Si o meglio, la nuova Scalpel HT. Cambia nome infatti la frontina da XC del marchio americano, capitalizzando il nome della propria full, la Scalpel. Il telaio è in carbonio e ha un peso dichiarato di 895 grammi senza minuteria (collarino sella, forcellino, ecc). Molto interessante la geometria, con un angolo di sterzo da 67° con forcella Ocho da 100mm, che diventano 66.5° con la Ocho da 110mm e addirittura 66° con 120mm.
La Lefty Ocho da 110 (montata sul modello Scalpel HT HM 1) può essere modificata portando l’escursione fino a 120 mm senza invalidare la garanzia. La struttura rimane infatti quella della 120.
I foderi posteriori variano in lunghezza a seconda della taglia per mantenere centrale in sella la posizione del rider indipendentemente dalle sue misure antropometriche.
Interessante la possibilità di montare una guaina classica, che copre cioé la totale lunghezza del cavo del cambio internamente ed esternamente al telaio, o una che copre solo la parte esterna, risparmiando dunque peso. Questo grazie all’hardware che fissa i cavi una volta che entrano nel telaio.
Geometrie Scalpel HT
Cannondale ci ha mandato la versione di punta della nuova Scalpel, la Scalpel HT HM 1 da € 6.999 per un test sul campo.
Ottimo l’allestimento che sacrifica solo un po’ il peso a vantaggio di un prezzo più contenuto rispetto a quelli post Covid, senza intaccare efficienza ed affidabilità.
Niente reggisella telescopico, né un blocco della rotazione del manubrio che sarebbe stato oltremodo utile, visto che in entrambi i lati di rotazione il manettino e le leve del freno vanno ad impattare sul tubo orizzontale se si tuota il manubrio di oltre 90°, per esempio in una caduta.
Peso rilevato della bici in test in taglia L, senza pedali con porta borraccia e gomme già tubelesss, 9.650 kg.
La prova sul campo
Appena saliti in sella ancor da fermi, si notano geometrie ben diverse dal solito per delle front: sembra una bici di una taglia più corta, tanto che ho dovuto guardare che fosse effettivamente L come l’avevamo richiesta. Nessun errore nella spedizione, ma con un angolo sella di 75° ci si sente veramente corti.
Per i non puristi dell’assetto biomeccanico basta ovviare con un maggior arretramento sella o un attacco più lungo e in effetti è bastato spostare circa 1 cm indietro la sella per ritrovare la posizione abituale, almeno quella sulla sella sul liscio pedalato. In offroad tutto è molto più dinamico e certi dettagli si notano meno.
Non arretrando la sella si ha invece una posizione più reattiva nei cambi di direzione e la bici sembra ancora più maneggevole di quanto già non sia. Sulle rampe più impegnative un peso più avanzato e una posizione più raccolta bilanciano un angolo di sterzo che sarebbe altrimenti penalizzante e la Scalpel HT non tende ad impennare oltre il dovuto. Di contro, in discesa, spostandosi appena più indietro, grazie ad un angolo di sterzo che in tempi passati apparteneva a bici ben più votate alla discesa, il rischio di avanzare troppo è piuttosto limitato, così come il rischio di ribaltamento.
Il controllo della bici è sempre ottimale e poi c’è la Ocho, per l’occasione tarata a 110 mm, che può essere considerata la miglior forcella da xc attualmente in commercio. Progressiva nell’affondamento, dall’ottima rigidità verticale e solo lievemente meno granitica da bloccata rispetto alle precedenti versioni Lefty. Sullo sconnesso impegnativo, quando si pedala da seduti, la nuova Scalpel HT è la tipica front moderna.
Stabile grazie ai ruotoni, ma comunque abbastanza nervosa. Per ovviare, senza perdere in prestazioni, sarebbe bene calare un po’ la pressione delle gomme, soprattutto del posteriore, ma con copertoni da 2.25″, per giunta “leggerini” come quelli di serie (i Racing Ralph), calando troppo di pressione si sentono parecchi fondo corsa del copertone sul cerchio su sassi e gradini pronunciati. Sarebbe preferibile montare coperture di maggior sezione (2.35″ può bastare), come già avviene su alcune front da xc, o con spalla più robusta.
La trasmissione XT, incluso il sistema frenante, si dimostra perfettamente efficiente come la versione XTR e non è certo il deragliatore posteriore XTR a darle quel quid in più.
Il manubrio da 760 mm su una front appare un po’ esagerato. Un 740 mm sarebbe più che sufficiente.
Conclusioni
La Scalpel HT HM 1 è sostanzialmente la classica front moderna. Resiste alla tentazione del telescopico, in salita è la consueta bici che dà soddisfazione per reattività, è leggera e arrampica bene sulle rampe più impegnative. La corona da 34, con il 51 dietro, è ormai uno standard abbastanza consolidato quanto opportuno.
In discesa è comunque una bici gestibile seppur impegnativa e mostra un attimo la corda soprattutto nei tratti sconnessi dove si resta in sella. Le gare brevi, anche quelle moderne, tecnicamente più impegnative che in passato, restano il campo dove sfruttarla al meglio. Ben pensato proporre una versione di punta non top per nome dei componenti, ma top per funzionalità e con un prezzo (di listino) che non spaventa potenziali acquirenti.
Prezzi e montaggi
Scalpel HT HM 1 (in test): € 6.999
Scalpel HT Crb. 2: € 4.499
Scalpel HT Crb. 4: € 2.499
Non puoi paragonare una sid da 600€ a una ocho da €1600 cosi come una guarnitura stylo a una Hollowgram SI…il GX AXS non è del livello XT dovresti montare un XO… etc… full carbon sia manubrio che reggi lo è anche questa… ribadisco sono prezzi altissimi rispetto qualche anno fa ma la musica è questa…non mi sembra scandaloso rispetto alla concorrenza…sono tutti scandalosi ma lo diciamo ad ogni presentazione oramai…:cry:
PS Come l’hai in mente comunque bella bici…:-)