[Test] Canyon Torque 2022

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Oggi Canyon presenta ufficialmente la nuova Torque 2022, l’ultima versione della sua storica bici da freeride che i più attenti avranno già notato in un paio di video che abbiamo pubblicato nei giorni scorsi… ma soprattutto in mano a Thomas Genon, che l’ha utilizzata alla Red Bull Rampage dello scorso ottobre. La nuova Torque è in vendita da oggi sul sito di Canyon e nelle scorse settimane ne ho ricevuta una da mettere alla prova in anteprima. Nel video trovate tutte le impressioni di riding che ho raccolto in sella alla nuova Torque sui tracciati della Finale Outdoor Region.



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Rispetto al modello precedente che misi alla prova nel 2017, la nuova Torque introduce numerosi aggiornamenti e importanti novità, a partire dal formato ruota che si può scegliere tra 29 pollici, 27.5 oppure mullet, ossia con ruota anteriore da 29 e posteriore da 27.5. Con queste diverse opzioni, Canyon delinea anche diverse destinazioni d’uso che vanno dall’enduro race al freeride e bike park. Una gamma di opzioni molto ampia rispetto al precedente modello, disponibile esclusivamente in formato 27.5. Ampia scelta anche per ciò che riguarda gli allestimenti che comprendono sia telai in carbonio che telai in alluminio.

Dettagli Canyon Torque 2022

I dettagli indicati di seguito fanno riferimento all’allestimento CF 9 con ruote da 29 pollici che Canyon ha messo a disposizione per il test. Guardando il video e proseguendo con l’articolo scoprirete maggiori dettagli anche per le altre versioni della nuova Torque.

  • Materiale telaio: fibra di carbonio
  • Formato ruote: 29″
  • Geometrie variabili: sì
  • Corsa anteriore: 170mm
  • Corsa posteriore: 170mm
  • Interasse ammortizzatore: 250×70mm
  • Trasmissione: 1×12 (32t / 10-51)
  • Attacco portaborraccia: sì
  • Peso dichiarato: 14,7kg
  • Peso rilevato: 15,07kg in taglia M, tubeless e senza pedali

I più attenti avranno notato che la nuova Torque riprende fedelmente le caratteristiche della nuova Spectral, sia a livello estetico, con linee del telaio molto simili, che in molti dei dettagli che andiamo a scoprire di seguito.

Gli allestimenti CF, come la bici protagonista del test, sono montati su telai interamente realizzati in fibra di carbonio, quindi sia il triangolo anteriore che il carro, compresa la biella. Entrambi i telai, carbonio e alluminio, sono costruiti e testati per poter reggere i peggiori abusi in bike park, che di norma consistono in decine di discese ogni giorno con pochissimo tempo per la manutenzione. Consapevoli di questo, gli ingegneri di Canyon hanno ottimizzato robustezza e rigidezza del telaio tanto da ottenere la certificazione in categoria 5, quella specifica per il downhill. Al contempo sono riusciti a ridurre il peso di circa 200 grammi, sia per il telaio in carbonio che per quello in alluminio, rispetto al corrispettivo modello precedente.

L’escursione delle sospensioni della Torque varia in base al formato ruota. Il modello da 29 pollici ha 170mm di escursione per entrambe le sospensioni mentre per la versione da 27.5 l’escursione sale a 180mm per la forcella e 175mm per il carro. La versione mullet, di conseguenza, ottien 170mm all’anteriore e 175mm al posteriore. La nuova Torque adotta un sistema a quadrilatero con giunto Horst, tradizione consolidata per Canyon. Rispetto al precedente modello però i foderi sono più lunghi e vanno a comprimere direttamente l’ammortizzatore senza impiegare una prolunga a Y che, come sappiamo, è spesso fonte di problemi ai cuscinetti e all’ammortizzatore stesso.

La curva di compressione del sistema di sospensione della Torque si basa sul concetto Triple Phase che accomuna tutte le full suspended di casa Canyon. Consiste in una prima parte molto sensibile, una parte centrale sostenuta e reattiva e una parte finale molto progressiva che scongiura i fondo corsa violenti. Grazie a questa curva di compressione la Torque è in grado di sfruttare ammortizzatori sia ad aria che a molla. Inoltre con la nuova configurazione del cinematismo, i designer di Canyon hanno ottenuto un miglioramento della quota di anti-squat, per maggiori prestazioni  in pedalata, nonché un minor pedal kickback.

A gestire il lavoro del cinematismo, sulla CF 9 troviamo un ammortizzatore Fox Float X2 Factory con leva a due posizioni che non blocca la sospensione ma ne migliora la stabilità. Canyon ha optato per un ammortizzatore da 250mm di interasse con ben 70mm di corsa da cui deriva un rapporto di leva molto basso, a favore delle prestazioni discesistiche. Il sag consigliato è del 30%.

Tutti gli allestimenti disponibili per la Torque montano una forcella monopiastra ma Canyon specifica che il telaio è compatibile con forcelle a doppia piastra, possibilmente mantenendo l’escursione a 180 o al massimo a 190mm per non inficiare le geometrie. Nel caso specifico della CF 9 in test, la forcella è una Fox 38 Factory con idraulica Grip2.

Le ruote sono un modello custom montato da DT Swiss con robusti cerchi FR 560 a 32 fori sugli scorrevoli mozzi 240. Entrambe le ruote sono montate di serie con camere d’aria ma sono predisposte alla configurazione tubeless, con coperture Maxxis tubeless ready.

Il copertone anteriore è un Assegai con mescola Maxxgrip e carcassa EXO+ mentre quello posteriore è un Minion DHR II con mescola Maxxterra e carcassa Double Down che è sì più affidabile rispetto alla carcassa dell’anteriore, ma lo si può definire comunque una scelta di compromesso tra robustezza e peso che si fa apprezzare da chi le salite le pedala, mentre per un uso prevalentemente meccanizzato, la soluzione più adatta alle prestazioni discesistiche della Torque sarebbe decisamente una carcassa da DH.

Anche la trasmissione strizza palesemente l’occhio a chi sceglie di pedalare spesso la Torque, con un’impeccabile Shimano XTR a 12 velocità abbinata a una guarnitura in carbonio RaceFace Next R con corona da 32 denti. La catena è tenuta in sede da un guidacatena ma non è presente un paracolpi a proteggere la corona, nonostante la predisposizione ISCG.

Sono Shimano XTR anche i freni, ovviamente in versione a 4 pistoncini. Affidabili e potenti, sono abbinati a una coppia di dischi XT Ice Tech da 203mm invece dei rotori Freeza XTR, probabilmente una scelta dettata dalla disponibilità dell’attacco a 6 fori.

Il cockpit è prodotto da Canyon che ci tiene a precisare che non si tratta di una scelta economica ma della volontà di fornire prodotti di alta qualità dato che la produzione di questi componenti ha un costo superiore all’acquisto di altri modelli top di gamma in commercio. Sono tutti classificati nella categoria G5 dedicata al gravity. Il manubrio è in carbonio, da 780mm di larghezza ed è sorretto da un attacco in alluminio da 40mm di lunghezza.

Anche il reggisella è prodotto direttamente da Canyon e offre la possibilità di essere regolato a step di 5mm da 150 a 170mm di escursione per le taglie dalla S alla L, mentre sulla XL è montato un modello da 200mm di escursione. Personalmente ho optato per utilizzare tutti i 170mm a disposizione.

Il reggisella è azionato dal comando Shimano che fa parte del gruppo XTR M9100 e viene quindi fissato direttamente al collarino dei freni tramite l’attacco i-Spec EV. Sulla Torque CF 9 che mi è stata inviata per il test ho trovato montata una sella Fizik Alpaca ma la sella ufficiale per questo allestimento sarà la Ergon SM10.

Sotto al top tube c’è un foro filettato, predisposto al montaggio del sistema Load di Canyon, un attacco dotato di cinghia che può fissare al telaio una borsa porta attrezzi o direttamente i ricambi che si vuole portare con sé come per esempio una camera d’aria e le leve cacciagomme. Nonostante la posizione orizzontale dell’ammortizzatore, Canyon è riuscita a ricavare spazio anche per il portaborraccia a estrazione laterale che può ospitare borracce fino a 600ml di capienza.

Il passaggio dei cavi è interno e completamente guidato lungo il triangolo anteriore e il carro. Questo sia per il telaio in carbonio che per quello in alluminio, il primo con una guida in plastica, il secondo con una guida in schiuma espansa. In entrambi i casi il sistema garantisce semplicità di manutenzione e silenziosità durante il riding.

Silenziosità alla quale contribuisce anche il batticatena in gomma, sagomato con rilievi cavi che assorbono efficacemente gli urti della catena. Infine sotto al tubo obliquo troviamo un massiccio guscio in gomma a protezione di tutta l’area più esposta agli urti provenienti dal basso e alle pietre alzate dalla ruota anteriore.

Geometrie Canyon Torque 2022

Le quote geometriche con cui Canyon ha aggiornato la Torque sono moderne ma equilibrate e non esasperate, come da tradizione del marchio di Coblenza. L’angolo di sterzo è più disteso e viene abbinato a forcelle con offset ridotto, angolo del tubo sella più verticale e reach più lungo. I telai in carbonio offrono la possibilità di variare le impostazioni geometriche su due posizioni tramite un flip chip piazzato in corrispondenza dell’attacco dell’ammortizzatore.

Possibilità che invece non è presente sui telai in alluminio che hanno quindi delle quote geometriche fisse, corrispondenti alla posizione Low del telaio in carbonio, perciò le più aggressive, eccetto l’angolo sella che corrisponde a quello che si ottiene in posizione High, quindi più verticale, rendendo le geometrie della versione in alluminio una combinazione ideale.

Allestimenti e prezzi

Torque CF 9 – €5.799

Torque CF Fabio Wibmer – €5.499

Torque CF 8 – €4.499

Torque CF 7 – €3.699

Torque 6 – €3.199

Torque 5 – €2.699

Pesi e dettagli degli allestimenti:

Canyon

 

Commenti

  1. Ricordo ancora quando, verso il 2017, i 63,5° di angolo di sterzo e gli oltre 130 cm. di interasse sembravano venuti dallo spazio e, sempre a quei tempi, erano ritenuti folli sia chi le costruiva, che chi le comprava.
  2. shrubber83:

    non ho detto che non si pedala, magari non è proprio una bici per farci i lunghi giri
    Ricordo sempre che fino a 10anni fa 15kg erano la normalità... Senza contare che pedalavi seduto sulla ruota posteriore, mica come ora che sei dritto come un palo.
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