[Test] Nuova Intense Carbine 29C

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A febbraio 2017 Intense ha presentato la nuova Tracer, la sua arma da Enduro in formato 27.5″, con la quale ha inaugurato la collaborazione con il famoso designer spagnolo Cesar Rojo, autore dell’evoluzione di Mondraker e creatore delle UNNO. Nell’articolo di presentazione della Tracer abbiamo sottolineato quanto Intense fosse stata prolifica durante il 2016, presentando ben 5 nuovi modelli, 6 compresa appunto la Tracer. Sull’onda di questo entusiasmo, il brand californiano ha rinnovato anche la Carbine, la sua bici da Enduro in formato 29″, riportando su di essa le principali feature introdotte con la “cugina” Tracer.

La data ufficiale scelta da Intense per la presentazione della Carbine è oggi, ma la sede europea ci ha recapitato circa un mese e mezzo fa un esemplare in allestimento top di gamma denominato Factory, per un test approfondito che ci permettesse di offrirvi le nostre impressioni di guida unite alla presentazione della bici. Abbiamo messo alla prova la Carbine su diversi trail alpini, più selvatici e naturali, oltre a delle intense sessioni di test sui famosi tracciati di Finale Outdoor Resort grazie all’ospitalità dell’Hotel Deutsche Familien e al servizio shuttle di Ride on Noli.



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Dettagli

  • Materiale telaio: carbonio
  • Formato ruote: 29”
  • Geometrie variabili: no
  • Corsa ant/post: 160/155mm
  • Mozzo posteriore: 148×12
  • Mozzo anteriore: 110×15
  • Interasse ammortizzatore: metrico (230x60mm)
  • Trasmissione: 1×12 (34t – 10-50)
  • Attacco per deragliatore: no
  • Attacco portaborraccia: sì
  • Disponibilità del solo frameset: sì

Il telaio della nuova Carbine è realizzato interamente in carbonio, sia il triangolo anteriore che il carro. Intense offre due versioni di carbonio, come consuetudine ormai per i suoi modelli più recenti: la versione Super Light (SL), realizzata in carbonio ad alto modulo, più leggero e pregiato, e la versione standard, per la quale sono adottati fibre di carbonio e metodi costruttivi più tradizionali. Per la versione SL la biella superiore è in carbonio e tutta la viteria del telaio è in titanio, mentre per la versione standard la biella superiore è in lega di alluminio e la viteria è in acciaio. La biella inferiore di entrambe le versioni è in alluminio ed essendo la più esposta a sporcizia e infiltrazioni, è dotata di porta di ingrassaggio per affogare i cuscinetti nel grasso e isolarli dagli agenti esterni, garantendone il perfetto funzionamento e la durata nel tempo. Le geometrie sono moderne, con taglie più lunghe abbinate a stem corti e angoli con quote maggiormente orientate sull’avantreno per una guida più aggressiva.

Certamente non passa inosservata la colorazione audace scelta da Intense per gli allestimenti con telai SL della Carbine. Oltre a una versione più sobria in grigio, nero e rosso fluo, la Carbine è proposta nella colorazione rosso fluo, blu e oro come quella in test, decisamente eccentrica, che sembra essere ispirata a qualche personaggio manga vintage tipo Actarus di Goldrake se non alla divisa indossata da Bradley Wiggins per il suo record dell’ora su pista.

La nuova Carbine riprende il sistema di sospensione JS Enduro introdotto con la Tracer: si tratta di un sistema basato sul consolidato Virtual Pivot Point che Intense utilizza sin dal 2003, elaborato appositamente per l’utilizzo Enduro con bielle notevolmente più lunghe che conferiscono al cinematismo un Istant Center nettamente più avanzato, indice di un percorso ruota e di una curva di compressione ottimizzati per le lunghe escursioni.

Il JS Enduro in ogni caso, così come per la Tracer, non sbilancia il comportamento della Carbine completamente verso le performance in discesa ma conserva degli ottimi valori di antisquat, che si traducono in una efficace stabilità della sospensione durante la pedalata, anche ad ammortizzatore aperto. Il carro è ora simmetrico quindi incrementa notevolmente la rigidezza della Carbine e di conseguenza ne migliora la precisione di guida.

A gestire i 155mm di escursione alla ruota posteriore messi a disposizione dal sistema JS Enduro, troviamo un RockShox Super Deluxe RC3, con il quale Intense approda all’utilizzo di ammortizzatori metrici. I 3 preset della compressione sono ben regolati rispetto al cinematismo e all’utilizzo finale. La frenatura in posizione Pedal non è troppo accentuata e si avvantaggia della stabilità molto valida data dal cinematismo stesso durante la pedalata, quindi la capacità di assorbimento degli urti è ancora elevata e la trazione è sempre efficace. In posizione Lock, la frenatura è decisamente marcata ma non si tratta di un blocco totale, dato che l’ammortizzatore affonda fino a quasi il livello di sag per poi stabilizzarsi su un assetto molto rigido, che tuttavia lascia ancora un discreto margine di assorbimento in caso di urti.

Abbinato al Super Deluxe, all’anteriore troviamo un altro prodotto RockShox. Si tratta di una Lyrik RCT3 Solo Air con 160mm di escursione, in versione Boost e con battuta Torque Cap, ovviamente per ruote da 29 pollici. Ha un offset di 51mm. Ci è stata fornita con 2 Token al suo interno ma dopo diversi giri di prova, avendo ravvisato un comportamento spiccatamente progressivo che non mi permetteva di sfruttare al meglio tutta la corsa, ho preferito toglierne uno. Il tentativo di abbinare le decals della Lyrik con i colori del telaio non si può dire che sia andato a buon fine.

La trasmissione è un gruppo completo SRAM Eagle a 12 velocità, addirittura in versione XX1 normalmente destinato al XC e probabilmente scelto più per l’appariscente coloro oro che si interfaccia con gli altri dettagli del telaio piuttosto che per la minima differenza di peso, dovuta principalmente alle pedivelle più leggere. La cassetta offre il classico range 10-50 e viene abbinata a una corona da 34 denti, per uno sviluppo metrico adeguato e coerente con una bici da 29″ dall’escursione generosa.

Le ruote scelte per l’allestimento Factory della nuova Carbine sono le ENVE M70 HV, ovviamente in versione da 29 pollici, con larghezza interna del cerchio di 30mm. Le M70 girano su mozzi DT Swiss 240s con attacchi per i dischi CenterLock e ruota libera Star Ratchet. La pronunciata rigidezza tipica delle ruote in carbonio di ENVE, seppure meno esasperata nella versione HV, gioca un ruolo determinante nel comportamento di una bici da 29″ a lunga escursione destinata a un uso aggressivo come la Carbine, rendendo la guida maggiormente precisa senza inficiare il comfort. I copertoni sono di casa Maxxis, nello specifico una coppia di Minion DHR II con carcassa EXO Protection e tripla mescola 3C. La larghezza di entrambi i copertoni è di 2.40″ e sono in versione WT, ovvero la carcassa è ottimizzata per cerchi dalla larghezza interna che va dai 30 ai 35mm. Intense ha sfruttato la predisposizione Tubeless Ready di cerchi e pneumatici montandoli di serie in modalità Tubeless, con valvola UST.

Carbonio marchiato ENVE anche per quanto concerne manubrio e attacco manubrio. Il primo è un DH Bar da 800mm di larghezza, a differenza di quanto viene indicato nelle specifiche che riportano una larghezza di 780mm. Il rise è di 23mm. L’attacco manubrio è un Mountain Stem da 40mm di lunghezza e +/-6° di inclinazione ed è equipaggiato con viteria in titanio. Ho lasciato lo stem montato con l’inclinazione in positivo ma ho tolto tutti gli spessori del cannotto di sterzo per posizionarlo il più basso possibile, direttamente sulla calotta superiore della serie sterzo Cane Creek, per ridurre concretamente la quota di stack, già piuttosto alta di suo considerando il diametro ruota da 29″ e l’escursione di 160mm della forcella.

I freni dell’allestimento Factory in prova sono degli Shimano XTR con pastiglie e rotori Ice Tech, questi ultimi da 180mm di diametro su entrambe le ruote. Al posteriore la pinza è montata direttamente su supporto Post Mount 180, per maggiore precisione e rigidezza. Nella foto si nota che il perno della ruota non è dotato di leva Quick Release ma necessita di chiave a brugola da 5mm.

Il reggisella telescopico è fornito da Fox e si tratta di un Transfer da 150mm di escursione in versione Performance, quindi con finitura dello stelo anodizzata nera. Sorregge una sella Fabric Scoop Radius Pro con carrello in carbonio. Il comando remoto del Transfer è quello specifico per trasmissioni 1x, da posizionare sotto al manubrio a simulare il funzionamento della leva del trigger. Il collarino stringitubo ha una forma dedicata al telaio e si integra perfettamente alla sua linea, restando ben saldo in posizione quando lo si allenta.

La cura dei dettagli che riguardano le protezioni del telaio e il passaggio dei cavi è di qualità superiore. La tubazione del freno posteriore e le guaine dei comandi del cambio e del reggisella telescopico fanno il loro ingresso nel telaio nella zona adiacente al tubo di sterzo e proseguono all’interno del telaio guidate da apposite maniche in neoprene che isolano da infiltrazioni di acqua e sporco ed evitano che i cavi, sbattendo, possano creare fastidiosi rumori. Successivamente fuoriescono dal telaio vicino alla scatola dello sterzo e proseguono sul carro, esternamente per quanto riguarda la tubazione del freno e internamente al fodero basso per quanto riguarda la guaina del cambio, che gode di un’ingresso e di un’uscita inclinata che favorisce il corretto routing del cavo.

Le protezioni in gomma dura sui punti critici del telaio sono abbondanti e ben progettate. Il fodero basso è interamente avvolto dal batticatena che reca la scritta Carbine. Questi prosegue all’interno del fodero alto, riparando adeguatamente la zona adiacente alla cassetta da eventuali urti della catena. La zona inferiore del tubo obliquo, inclusa la scatola del movimento centrale, è abbondantemente protetta da un guscio marchiato Intense che lascia scoperti esclusivamente i fori di uscita dei cavi e offre due ferma cavi per un eventuale ulteriore fissaggio degli stessi.

Geometrie

In azione

Sin dal primo momento in cui si monta in sella alla Carbine non si ha la sensazione di essere su di una bici da 29″. Generalmente le 29er hanno la caratteristica di far sentire il rider “dentro” la bici, posizionato tra le ruote. Sulla Carbine invece la sensazione è la stessa di una 27.5″, dominante e “sopra” la bici. In questo la Carbine si rivela molto simile alla Tracer dalla quale deriva, con l’unica differenza di essere qualche centimetro più in alto sia come stack che come standover.

Salita

La posizione in sella è comoda grazie al reach abbondante e nonostante sia una Enduro aggressiva, permette di affrontare anche lunghe salite con un notevole comfort. La scorrevolezza è ottima, migliore della Tracer che nella versione che ho testato era notevolmente penalizzata dall’attrito dei copertoni dalla mescola molto morbida. La stabilità del cinematismo JS Enduro è elevata e permette di affrontare gli strappi in salita senza necessariamente inserire la posizione Pedal del Super Deluxe, che invece si rivela perfettamente calibrata per le salite continuative in fuoristrada, dove la combinazione di ulteriore stabilità e di assorbimento forniscono trazione e controllo anche nei tratti più tecnici. In questi frangenti tra l’altro la Carbine arrampica molto bene spianando letteralmente ogni ostacolo, anche su pendenze significative dove, nonostante la posizione del cockpit abbastanza alta, la ruota anteriore resta ben aderente al terreno fornendo manovrabilità e controllo. Ovviamente la Carbine è una bici molto aggressiva e non ci si può aspettare le performance di una Trail bike sui lunghi dislivelli, ma sinceramente non ha affatto sfigurato in nessuna delle salite sulle quali l’ho messa alla prova.

Discesa

Quando si inizia ad affrontare la principale vocazione della Carbine, ovvero la discesa, la confidenza con il mezzo prende il sopravvento sin dai primi metri. La stessa sensazione che si ha in salita, di una posizione di guida riconducibile a quella di una 27.5″, la si ha anche in discesa e si apprezza immediatamente la maneggevolezza e la prontezza nei cambi di direzione che rendono la Carbine davvero piacevole da guidare. Merito della notevole precisione di guida è anche la rigidezza del telaio e del carro, coadiuvata dalla forcella monolitica e soprattutto dalle ruote rigide e granitiche che rendono la Carbine un vero bisturi. All’aumentare della velocità occorre caricare maggiormente l’anteriore dato che il cockpit abbastanza alto, unito al reach piuttosto lungo, tende a rendere meno incisiva la posizione centrale ed esige una guida ben salda sull’anteriore, senza rischiare di togliere grip al posteriore che segue sempre in totale controllo, ben stabile e aggrappato al terreno, anche in condizioni particolari come contropendenze ripide o tratti con terreno cedevole.

Impressionante la naturalezza con la quale la Carbine divora i tratti tecnici e i passaggi ripidi e sconnessi, sui quali l’anteriore si dimostra solido e affidabile. Grazie a queste doti e alla posizione dominante ho sempre chiuso in sicurezza e controllo anche quei passaggi più ostici che con altre bici sono solito affrontare con un pizzico di cautela. In questo modo si può sempre fare affidamento su di una guida aggressiva ma abbondantemente nei margini di sicurezza, quindi non si hanno esitazioni a lasciar correre la bici anche nei tratti più cattivi e si gode a pieno del potenziale della Carbine.

Nei tratti veloci e sconnessi il sistema di sospensione JS Enduro gode di una buona reattività per affrontare gli ostacoli con una guida attiva invece che limitarsi ad assorbirli. Negli urti in rapida successione la Carbine è un filo più nervosa della Tracer e quando tali urti in rapida successione diventano di entità maggiore, la sospensione tende a impuntarsi e a irrigidirsi. Considerando che si tratta dello stesso cinematismo, la causa di tale differenza di comportamento potrebbe essere imputabile all’ammortizzatore Super Deluxe che offre un volume e una fluidità minori rispetto al Fox Float X2 che ho testato sulla Tracer. In ogni caso questo differente comportamento della sospensione non inficia la guida dato che il formato ruota sopperisce in buona parte a questo aspetto, garantendo una stabilità eccezionale nei tratti veloci e molto sconnessi.

Conclusioni

La Intense Carbine è una Enduro aggressiva che sfrutta al meglio i vantaggi del formato ruota 29″ senza lasciare che questi condizionino eccessivamente il suo carattere, che resta quello di una bici estremamente maneggevole e agile, reattiva e decisamente performante in ogni situazione di utilizzo: divertente, veloce e stabile in discesa, ma godibile anche in salita.

Allestimenti e prezzi

Carbine Factory: €11.198  / Peso rilevato in taglia M: 13,4kg

Carbine Elite: €7.998

Carbine Pro: €7.498

Carbine Expert: €5.998

Carbine Foundation: €4.998

Carbine telaio SL: €4.198

Carbine telaio standard: €3.698

Intense Cycles

 

Commenti

  1. Ok, è il solito commento sul prezzo... ma non ditemi che sono giustificati 11 cucuzze x una bici!
    con 1000€ meno mi prendo una yamaha R6... giusto per fare un paragone motociclistico.
    Sono proprio bravi se le vendono tutte a questi prezzi!
  2. Clavius:
    I prezzi sono alti è vero, ma il paragone andrebbe fatto con la Yamaha di Rossi, cioè il top progettato per la disciplina in cui viene impiegata, la r6 me la puoi paragonare ad una medio gamma specy, giant, o trek in alluminio.
    La yamaha di Rossi non la trovo in negozio. Quella andrebbe paragonata con una bici usata nel mondiale enduro da un atleta ufficiale Intense.
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