Lapierre Prorace

[Test] Nuova Lapierre Prorace CF

25

Ancor prima della presentazione abbiamo provato la versione di punta della nuova Lapierre Prorace, esattamente la CF 9.9, con il telaio top di gamma Prorace USD Sli Team.

Allestimento componentistico che pur non essendo un top di gamma nel gruppo sacrifica solo qualche grammo di peso, senza intaccare efficienza ed affidabilità.


Dettagli


.

La grande novità della nuova Prorace è il 3D tubolar, cioé il separare il tubo piantone dai foderi verticali.  Lapierre dice così addio al sistema ad elastomeri SAT (che purtroppo non abbiamo mai potuto provare) e si affida ad una relativamente semplice idea per dare più comfort a questa front.

Inoltre il reggisella ha un diametro da 27.2mm per assicurare un minimo di flessibilità verticale, e per questo motivo non è telescopico.

Interessante la lavorazione del carbonio. Riportiamo quanto dice Lapierre.
Nuove fibre di carbonio unidirezionali Torayca più leggere e resistenti compongono questo telaio progettato con più di 300 parti in carbonio. Grazie a queste fibre è possibile ridurre lo spessore dei tubi ove possibile e necessario per risparmiare peso.

Questo nuovo livello ottenuto nella progettazone dei telai in fibra di carbonio, chiamato UD SLI, diventa ora la massima espressione della gamma Lapierre.

Oltre alle nuove fibre, il processo è accompagnato da un nuovo mandrino in polipropilene rigido che conferisce maggiore stabilità durante la fase di drappeggio delle tele di carbonio (lay-up) e una migliore compressione delle tele di carbonio nello stampo.

Peso rilevato della bici in test in taglia L, senza pedali né portaborraccia e gomme (TLR) con camera: 10,150 kg.

Geometria Lapierre Prorace

Se da un lato 455 mm di reach in taglia L sono piuttosto corti e conservativi, dall’altro i 68° di angolo sterzo strizzano l’occhio ai desideri del biker smaliziato. L’agilità è comunque assicurata dai foderi bassi corti (420mm).

Geometria Lapierre Prorace

La prova sul campo

Appena montata e settata, è stato immediato trovare la posizione corretta e sentirsi a proprio agio, partendo da altezza e arretramento sella di riferimento. Segno di un complesso geometrie senza soluzioni estreme o fantasiose.
La trasmissione wireless era impostata a cambiata singola, ma è stato facile ed immediato scaricare la Sram AXS app e settare la cambiata in modalità multishift facendo riconoscere tramite bluetooth il comando e il cambio dallo smartphone.

Sin dai primi colpi di pedale, la Prorace si è subito dimostrata per quel che è: una front pura dal comportamento abbastanza classico. Reattività ai massimi livelli nei cambi di ritmo, eccellente predisposizione alla salita anche molto pendente purchè liscia. In queste condizioni la resa sembra quasi quella di una bici da corsa.

Sullo sconnesso invece la Prorace è molto impegnativa, nonostante gli accorgimenti di un tubo sella da 27.2, che nelle intenzioni Lapierre dovrebbe garantire maggiore flessibilità e comfort, e l’allestimento di copertoni da 2.35″, utilizzabili con pressioni inferiori a quelli di sezioni minori e dunque in grado di smorzare le sconnessioni,

La Prorace restituisce ogni ostacolo di rilievo incontrato, rendendo la pedalata più stancante e meno proficua nel momento in cui si perde di aderenza al terreno. In discesa questa reattività la si avverte meno, trovandosi generalmente in piedi sui pedali e ammortizzando con le gambe, ma anche qui è necessaria in ogni caso maggiore lucidità per mantenere velocità e traiettorie corretta. Una forcella con setup piuttosto sostenuto, la Rock Shox Sid SL Ultimate da 100mm, non aiuta a facilitare la guida, che invece su tratti flow è molto precisa e divertente.

I copertoni Maxxis Recon Race da 2.35 sono molto scorrevoli, hanno una buona tenuta laterale, soprattutto progressiva, non dando la sensazione di cedere di botto in tenuta, mentre in trazione e in frenata, soprattutto sul viscido, sono sempre in grossa difficoltà.
La trasmissione Sram AXS, seppur non nella versione top di gamma, da cui acquista solo pochi grammi in più senza perdere in efficienza, funziona veramente come un orologio in termini di prontezza della cambiata anche sottosforzo.

I tasti del comando sono molto sensibili e se non si vuole inavvertitamente cambiare è bene non tenere appoggiato il dito sui comandi, ma impugnare a tutta mano la manopola. Nessun problema di durata della batteria che ancora al termine del test di quasi un mese, è ancora ben carica.

I freni Sram Level TLM accoppiati a dischi Sram Centerline da 180/160, non brillano per potenza frenante, ma questa non è una novità. Quantomeno dischi diversi, magari più esigenti in termini di consumo pastiglie, potrebbero sicuramente migliorarne la resa, che non è comunque pensata per una bici da DH.

Il manubrio da 740 mm come quello montato, come su ogni front in genere, appare la soluzione migliore e più coerente all’uso per cui la bici è pensata.

Manca un accessorio molto importante a giudizio di chi scrive, ossia un blocco della rotazione del manubrio che sarebbe oltremodo utile, visto che in entrambi i lati di rotazione, comando e leve del freno, ruotando oltre 90 gradi, vanno ad impattare sull’orizzontale. Una protezione, anche solo con una vecchia camera d’aria nel punto di impatto, è una soluzione quanto mai consigliata.

Conclusioni

La Lapierre Prorace è la classica front da gara. Resiste alla tentazione telescopico, non essendo un modello pensato per grosse e soprattutto prolungate difficoltà in discesa, in salita è il terreno dove meglio esprime le proprie caratteristiche. Per dare un riferimento dei percorsi, sarebbe l’ideale su un tracciato come quello di Monaco che ha recentemente laureato campione europeo Thomas Pidcock. Con un buon manico brevi tratti molto tecnici non sono ovviamente un problema, ma alla lunga la guida è più impegnativa e dunque più stancante. Con il 52 posteriore, una bici del genere potrebbe anche azzardare una corona da 36, sebbene già col 50 e poi col 51, il 34 sia diventato uno standard su bici da xc

Condivisibile, a giudizio di chi scrive, proporre una versione di punta non top per gamma dei componenti, ma top per funzionalità che possa mantenere prezzi meno suscettibili di immancabili critiche.

Prezzi e montaggi

Lapierre

 

Commenti

  1. Posso permettermi di dire che mi pare una prova e soprattutto delle valutazioni un pò affrettate?

    mi stupisce il fatto che non si menzioni la novità principale della bici, ovvero l'abbandono del sistema "SAT" ad elastometri per passare al 3d tubular.

    Trall'altro su altre testate ne parlano come una bici discretamente a suo agio sullo sconnesso, proprio grazi al sistema di sdoppiamento del tubo orizzontale.
  2. picca:

    Posso permettermi di dire che mi pare una prova e soprattutto delle valutazioni un pò affrettate?

    mi stupisce il fatto che non si menzioni la novità principale della bici, ovvero l'abbandono del sistema "SAT" ad elastometri per passare al 3d tubular.

    Trall'altro su altre testate ne parlano come una bici discretamente a suo agio sullo sconnesso, proprio grazi al sistema di sdoppiamento del tubo orizzontale.
    Non abbiamo mai provato la versione precedente, quindi un paragone non era possibile.
    Credi a quello che vuoi, se il nostro tester ha scritto che sullo sconnesso non è il massimo, un motivo ci sarà.
  3. picca:

    Non metto assolutamente in dubbio i pareri derivanti dalle sensazioni alla guida del tester.

    Mi sembra solo strano che nella prova di una front non si menzioni almeno il fatto che è dotata di un sistema di sdoppiamento del tubo orizzontale. Poi si può dire che funziona, che non funziona, o che neanche se ne avverte la presenza.
    aggiunto il testo sopra la foto che pensavamo parlasse da sè

Storia precedente

Stoll presenta la nuova T2.2 Evo: 11.8 kg per 150mm di escursione

Storia successiva

Dreambuild in miniatura

Gli ultimi articoli in Test