Non passate al prossimo articolo. Cliccate qui, ne vale la pena. Lo so, i test sulle selle sembrano sempre tutti uguali, con la conclusione che “ognuno ha la propria fisionomia”. Cosa vera, ma ora immaginatevi una sella dalla forma particolare, che non avete mai visto prima. Immaginatevela 3 cm più corta e leggermente più larga del solito, ed avrete la nuovissima Specialized Power.
L’idea è nata per diminuire la pressione sulle parti basse quando si sta in posizione aerodinamica sulle bici da corsa. Nella mountain bike, a prima vista, sembrerebbe un prodotto adatto solo a chi pedala usando un grande dislivello fra sella e manubrio ma, una volta provata, mi sono reso conto che il suo ambito di utilizzo è più ampio di quello che può sembrare a prima vista.
Il montaggio deve avvenire nella stessa posizione di una sella classica, secondo le proprie quote biometriche, per evitare di spostare il baricentro in avanti, sfalsando la posizione del ginocchio.
La domanda che mi sono subito posto riguardava i passaggi ripidi, quelli in cui uno si sposta in punta di sella per tenere l’anteriore attaccato al terreno. 3 centimetri in meno, a prima vista, rendono questa operazione impossibile. Mi sbagliavo. Su una micidiale (e per fortuna breve) rampa sterrata del 25%, che sono solito percorrere durante uno dei miei giri soliti, mi sono trovato in punta di sella, ma senza alcun problema di scivolamento in avanti o mancanza di contatto fra sedere e sella stessa. Il tratto è tecnico, quindi mi muovo con il busto e con i gomiti per passare su alcuni gradoni rocciosi. Per rendervi l’idea, ho scattato queste foto che riproducono la mia posizione sul ripido.
Appurato che la Power non dà problemi in questo frangente, il resto si limita, se così si può dire, ad una delle selle più comode che abbia mai provato. Non è la prima volta che pedalo su una sella Specialized con Body Geometry, visto che uso tutt’ora la Toupe che ho montato esattamente un anno fa sulla Ibis Ripley, ma la Power è su un altro pianeta, pur essendo la larghezza in prova la stessa, e cioè 143mm. La mancanza di un “naso” accentuato” elimina i problemi di pressione anteriori, che sono spesso quelli che costringono diversi biker a montare selle dalla punta ribassata, e che non sono sempre riconducibili ad una posizione aerodinamica. A seconda del più o meno accentuato dislivello fra sella e manubrio, infatti, la classica sella preme su una zona particolarmente sensibile del corpo e, constatato che si può fare a meno di 3 cm di sella, viene da chiedersi perché nessuno ci abbia pensato prima.
Non voglio addentrarmi in considerazioni sulla rigidità delle ali o dello scafo nel suo complesso, perché la sella in test è una pre produzione. Infatti non troverete quel colore verde in vendita, bensì le colorazioni che vedete qui sotto, abbinate a scafi e carrelli in diversi materiali e pesi, per arrivare al top di gamma S-Works. La Power è disponibile in tre misure: 143mm (in test), 155mm e 168mm, con due diverse imbottiture: una minimalista (in test) ed una più spessa.
Prezzi e taglie
S-WORKS Power Carbon Team (143mm, 155mm) – 249€
S-WORKS Power Carbon Black (143mm, 155mm) – 249€
Power Pro Black (143mm, 155mm) – 185€
Power Expert White (143mm, 155mm) – 119€
Power Expert Black (143mm, 155mm) – 119€
Power Comp Black (143mm, 155mm, 168mm) – 79€
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