Nell’ultimo anno circa, Crankbrothers è cresciuta molto nel segmento ruote. Solo pochi anni fa, proponevano un design non convenzionale privo però di qualche reale buona ragione. Con le ruote Synthesis hanno invertito la rotta dato che sono comunque non convenzionali, ma lo sono per alcuni buoni motivi. Sinceramente sono state le migliori ruote in carbonio che abbia testato da diverso tempo. Sulla scia di questo successo, Crankbrothers ha applicato lo stesso concetto a una gamma di nuove ruote in alluminio che presentano oggi. Nel dettaglio, il concetto è quello di una ruota anteriore con specifiche differenti da quella posteriore. Ho messo alla prova piuttosto intensamente queste nuove Synthesis Alloy E durante i mesi invernali.
Dettagli
- Formato: 27.5″ (in test) e 29″
- Disponibili come ruote singole
- $299 anteriore / $399 posteriore con mozzi Industry Nine 101
- $239 anteriore / $359 posteriore con mozzi standard CB Synthesis
- Ruota libera SRAM XD (in test) / Shimano HG / Shimano Microspline
- Anteriore 28 raggi / posteriore 32 raggi
- Ingaggio di 4°
- Raggi Sapim D-Light all’anteriore / Sapim Race al posteriore
- Peso dichiarato: 837 grammi anteriore / 1018 grammi posteriore
- Peso verificato: 878 grammi anteriore / 1059 grammi posteriore
L’anteriore e il posteriore hanno misure specifiche per tre aspetti: numero di raggi (28 l’anteriore e 32 il posteriore), spessore dei raggi e larghezza del cerchio. Come la versione in carbonio, l’anteriore ha 31,5mm di larghezza e il posteriore 29,5mm. Il numero differente di raggi tra anteriore e posteriore migliora la precisione all’anteriore e aumenta la robustezza al posteriore dove la ruota sopporta carichi maggiori. La differente larghezza implica una maggiore impronta del copertone all’anteriore.
Le grafiche sono pulite ed eleganti e non sono adesivi ma fanno parte della finitura superficiale. I fori dei nippli non hanno occhielli per risparmiare peso avendo comunque una sede molto robusta nel cerchio.
I mozzi Industry Nine 101 stanno diventando un’ottima opzione dal prezzo medio che molti costruttori stanno adottando sulle proprie ruote. Sono facilmente smontabili a mano, senza bisogno di attrezzi, semplici, scorrevoli e robusti. Mi ci sono trovato bene in passato e non ho alcun difetto da sottolineare. Anche l’ingaggio è piuttosto veloce.
Sulla scia del recente trend, sia per i cerchi in carbonio che in alluminio, i cerchi Synthesis non sono molto profondi ma nemmeno troppo poco, si collocano giusto nel mezzo. Hanno un profilo asimmetrico per un migliore angolo di attacco dei raggi e una costruzione più robusta della ruota. A differenza di molti cerchi in carbonio attuali, ma in linea con la maggior parte di quelli in alluminio, hanno un dente con gancio. Il nastro e le valvole Tubeless sono inclusi di serie.
Sul campo
Devo dire che è parecchio che non utilizzo così a lungo delle ruote con cerchi in alluminio, specialmente su una delle mie bici. Ho scelto di testare le Synthesis E Alloy da 27.5″ sulla Yeti SB-165 che inizialmente aveva ruote in carbonio Roval quindi è stato interessante intervallare i due set di ruote. Montarle Tubeless è stato un attimo usando semplicemente una pompa da pavimento. Il peso di 1937 grammi è di tutto rispetto considerando quanto siano robuste. Pesano circa 15o/200 grammi più delle ruote in carbonio che hanno sostituito, ma costano esattamente la metà.
Per quanto riguarda la sensazioni sul trail, le Synthesis E Alloys non sono niente male, in particolare per delle ruote in alluminio. Per quanto manchi una certa vivacità data dall’elasticità del carbonio, hanno comunque una risposta meno passiva della maggior parte delle ruote in alluminio. In effetti direi che abbiano affrontato alcuni trail sconnessi meglio di quanto abbiano alcune ruote in carbonio particolarmente rigide che ho provato di recente. La differenza di costruzione tra ruota anteriore e ruota posteriore si può percepire sui trail, soprattutto a causa del differente numero di raggi. Mentirei se dicessi di aver sentito la differenza di 2mm di larghezza del cerchio ma sulla carta è sicuramente un buon sistema. Significa anche un maggior costo di produzione, di logistica e di magazzino, cosa che va riconosciuta a Crankbrothers.
La larghezza interna di 30mm sembra essere quella giusta nella quale molti brand si collocano con i loro cerchi da enduro e trail. Con i cerchi Synthesis E Alloy di circa quella misura, hanno fornito una buona impronta a terra del copertone e un buon sostegno nelle curva. Li ho provati con una combo di copertoni da 2.4″ sia all’anteriore che al posteriore e un’altra da 2.6″ all’anteriore e 2.35″ al posteriore e in entrambi i casi il sostegno era eccellente. Comunque i trail di Santa Cruz non sono famosi per essere rocciosi, ma ho cercato alcuni trail particolarmente sconnessi questo inverno e ho anche provato ad abbassare la pressione dei copertoni a meno di quanto la uso normalmente. Nonostante i miei sforzi, per il momento non ho ancora mai pizzicato il copertone o ammaccato il cerchio. Ho anche preso delle curve spingendo molto forte ma il copertone non ha stallonato e lateralmente la ruota posteriore è molto, molto rigida.
Conclusioni
Le ruote Synthesis E Alloy sono una scelta funzionale e di medio prezzo ma sono tuttaltro che grezzi. Difatti sono ben sviluppati. Di certo si possono trovare ruote più economiche così come più costose, ma a meno di avventurarsi in un set di ruote assemblate, difficilmente si possono trovare set completi in alluminio con tale attenzione ai dettagli per ottenere specifiche caratteristiche sia all’anteriore che al posteriore. Quindi la domanda principale è: a chi si rivolgono queste ruote? Penso che un agonista di enduro, non sponsorizzato, ci possa andare a nozze, così come tutti quei rider che cercano un set di ruote dannatamente valido ma a un prezzo abbordabile, che non siano tutte fronzoli ma che siano costruite per durare.
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