L’ammortizzatore EXT Storia V4, così come il fratello Arma, arriva alla quarta generazione. In questo articolo mi concentrerò sullo Storia V4, pensato per il trail riding e l’enduro, perché lo sto provando da diverso tempo sulla Forbidden Druid V2. Non posso fare un paragone con il V3 perché non l’ho provato.
L’EXT Storia V4 è arrivato con le boccole necessarie per essere montato sulla Druid V2 e ha fermato l’ago della nostra bilancia sui 688 grammi, molla compresa. Considerate che ha preso il posto di un Rock Shox Super Deluxe (ad aria) che pesa 505 grammi. La differenza di peso fra i due prodotti è abbastanza trascurabile, soprattutto considerando i vantaggi di un ammortizzatore a molla su cui tornerò fra poco. L’escursione della Druid è di soli 130mm. Ci tenevo a montarlo su una trail bike perché erroneamente si considera una sospensione del genere solo per le discipline gravity.
La durezza della molla è stata calcolata da EXT sulle basi della cinematica della Druid, del mio peso e dei sentieri che sarei andato a percorrere, ed alla prova dei fatti questo ha generato un sag del 30% che ho misurato tramite il tampone di fine corsa. A proposito dei giri che faccio con la Druid, si tratta di sentieri alpini con tanto dislivello in un colpo solo. Il giro classico dalla nostra sede prevede una discesa di 900 metri di dislivello, per farvi un esempio. Motivo per cui ho lasciato la compressione alle alte velocità quasi tutte aperte, mentre ho posizionato quelle alle basse intorno alla metà delle regolazioni possibili. Il controllo del bottom out è a due click dal tutto aperto, ma mi ripropongo di provarlo bene quando i bike park aprono, cioé da domani in poi.
Il set up non è quindi particolarmente complicato per chi è abituato a giocare con le compressioni alle alte e alle basse, richiede però un po’ di prove perché è più difficile che su una forcella dove non abbiamo la variabile della cinematica del carro. Io ci ho messo 3-4 uscite prima di trovare il set up ideale.
Le dimensioni sono piuttosto contenute, sulla Druid l’unica cosa relativamente difficile da raggiungere era la levetta del lockout, ma è una cosa dovuta anche al design della bici.
Parto subito con il dire che il vantaggio maggiore di una ammortizzatore a molla su una bici da trail è la costanza delle prestazioni, indipendentemente dalla lunghezza della discesa e dalla temperatura esterna. Visto che la Druid è una trail aggressiva che si lascia mollare in discesa, la cosa diventa ancora più importante.
Partiamo dalla salita: il lockout attivabile tramite l’apposita levetta è molto deciso. Fra tutti gli ammortizzatori a molla che ho provato, questo è quello che blocca meglio, cosa che mi è venuta comoda sulle lunghe salite su asfalto o sterrato. D’altro canto un lockout così duro non permette di essere attivato se si pedala su sentiero in salita, caratteristica che per esempio su alcuni Fox mi veniva comoda per non aver tutto aperto quando pedalavo in salita ed avere comunque una buona trazione. Qui però veniamo al punto saliente dell’EXT Storia V4, e cioé che anche da tutto aperto è molto sostenuto, evitando appunto di andare a mangiarsi l’energia trasmessa dal rider ai pedali. Quindi basta aprirlo e si ha un carro che copia perfettamente le asperità ma al tempo stesso non affonda nel sag. In pratica ho toccato la levetta del lockout solo quando avevo di fronte lunghe salite su superfici lisce. Unito alle grandiosi capacità sul tecnico in salita della Druid, l’EXT Storia è proprio nel suo elemento.
Il suo essere molto sostenuto si fa apprezzare anche in discesa, soprattutto sui rilanci o quando saltano gli ostacoli con un bunny hop: dimenticatevi la prigrizia di certi ammortizzatori a molla, in questi frangenti sembra quasi di averne uno ad aria, con il vantaggio però di una sensibilità iniziale che solo la molla sa offrire, unita alla costanza di comportamento in tutte le condizioni. Le regolazioni della compressione sono molto facili da percepire quando vi si mette mano, ed ho apprezzato il fatto di poter fare tutto con le chiavi a brugola del multitool.
Sullo scassato veloce, un po’ come l’Aria, lo Storia V4 è una goduria assoluta perché la ruota posteriore sta incollata al terreno. Impatti in successione, uniti anche alla traiettoria retrograda della ruota posteriore della Druid, vengono mangiati via lasciando al rider tutta la tranquillità possibile per concentrarsi sulle linee da prendere.
L’EXT Storia V4 è ideale per un range di applicazioni che vanno dal trail riding all’enduro, perché è molto sostenuto e ben si addice anche a discipline dove bisogna pedalare molto. Sensibile e facile da regolare una volta azzeccata la durezza della molla, cosa che EXT stabilisce insieme a voi al momento dell’acquisto tramite un apposito formulario da compilare.
Essendo EXT un’azienda italiana (qui la nostra visita), la comunicazione è semplice ed immediata. Un bel punto in più per un prodotto che definire solo “racing” è limitante.
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