I Rush sono gli occhiali pensati appositamente per il ciclismo del marchio francese Julbo. Disponibili con diverse lenti, ci sono arrivati con le fotocromatiche, cioé che si adattano all’intensità luminosa schiarendosi o scurendosi in un range di trasmissione della luce che va dal 17% al 75%. La lente in questione si chiama Reactiv.
Li sto usando da circa due mesi con diversi caschi aperti, senza mai aver avuto un problema di vestibilità, nel senso che le loro aste non vanno ad interferire con la calotta. La taglia è unica e, per informazione, va detto che ho una circonferenza della testa di 58cm, trovandomi di solito nel mezzo fra la taglia M e L dei caschi (e delle bici….).
È ormai da una decade che in ambito mountain bike preferisco le lente fotocromatiche sui miei occhiali (sono alla terza lente di un paio Oakley Jawbreaker), per il semplice motivo che i sentieri nei boschi, d’estate, sono piuttosto bui e una lente classica “da sole” non mi permette di vederci come vorrei. Il problema è che, Oakley a parte, non ho mai trovato un paio di occhiali fotocromatici che soddisfacessero alle mie esigenze: una lente grande, con campo visuale ampio sia ai lati che in verticale, che non distorca, una montatura chiusa per evitare di tagliarmi in caso di caduta, un’adeguata protezione dal vento ma al tempo stesso un’areazione sufficiente ad evitare che si appannino in salita, delle asticelle che non interferiscano con il casco e un nasello che tenga al suo posto il tutto anche quando i sentieri sono scassati.
I Julbo Rush vanno molto vicino ad essere quello che cerco, non fosse per il nasello che non si adatta bene al mio naso, facendo sì che gli occhiali tendano a scendere quando giro sui trail. Come vedete dalla foto qui sotto, è possibile stringerlo/allargarlo ma, pur avendoci giocato molto, non ho trovato la posizione ideale, probabilmente per la sua struttura abbastanza rigida e con poca imbottitura, soprattutto se paragonato ai naselli di marchi concorrenti. Va detto che ognuno di noi è fatto in maniera diversa, probabilmente altre persone non avranno questo problema.
Dal punto di vista delle lenti, sono rimasto sorpreso dalla loro qualità, senza nessun tipo di distorsione nelle curvature laterali e con un’ottimo funzionamento fotocromatico. Intendiamoci, fotocromatismo non significa che la luminosità della lente cambi nel giro di un attimo: ci vogliono diversi secondi prima che torni chiara o scura, ma nel caso dei Julbo “chiaro” è veramente chiaro e scuro veramente scuro, caratteristica importante sia che si giri d’estate in alta montagna o d’inverno all’imbrunire.
Le asticelle sono completamente personalizzabili in ogni direzione, avendo una specie di effetto memory che le lascia così come le avete piegate. Una funzione veramente utile soprattutto se si hanno problemi con il casco che ci va a premere su: basta piegarle verso il basso, ed il gioco è fatto. Nella foto qui sotto l’asticella sinistra non è rotta, ma solo piegata per farvi un esempio.
L’aerazione è ottima, anche durante la canicola estiva, con umidità a mille, non ho mai avuto problemi di appannamento quando li indossavo in salita. Inoltre stanno sufficientemente lontani dalla fronte, evitando di andare ad ingrassare la parte di lente sopra il naso con la pelle sudata. D’altro canto gli spifferi d’aria si sentono quando si va veloci in discesa, cosa che ho notato durante discese alpine con la bici da corsa.
Per vedere come vestono e come cambi la tonalità della lente, vi invito a guardare questo video:
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