[Test] Occhiali Smith Trackstand

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Il mercato degli occhiali da MTB offre pochi prodotti specifici da donna dato che la maggior parte degli occhiali in commercio sono fondamentalmente “unisex”. Considerando la forma del viso femminile, fisionomicamente differente da quella maschile, bisogna comunque porre particolare attenzione alla forma e alle dimensioni degli occhiali affinché si adattino bene non solo in termini di estetica ma anche in termini di funzionalità. Tra le numerose proposte abbiamo optato per i Trackstand, uno dei più recenti prodotti della vasta gamma del marchio Smith. Si tratta di occhiali a mascherina di dimensioni medie, adatti quindi a una forma del viso piuttosto stretta come è in genere quella femminile. Gli Smith Trackstand del test sono in colorazione Matte Black con lente ChromaPop Platinum e lente di ricambio ChromaPop Contrast Rose.



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Le lenti ChromaPop sono realizzate con un polimero contenente carbonio che le rende estremamente resistenti agli urti e ai graffi. Sono inoltre dotate di rivestimento antiriflesso e idroleofobico. Si tratta di un trattamento superficiale che permette di respingere l’acqua, le sostanze oleose e lo sporco, creando una barriera protettiva che mantiene la lente asciutta e pulita facendo scorrere via molto facilmente qualsiasi agente esterno. Per gli occhiali in test abbiamo scelto, tra le cinque versioni di colore disponibili, la ChromaPop Platinum, una lente a base grigia con una finitura a specchio color platino, specifica per l’utilizzo in zone con esposizione solare elevata ma utilizzabili anche in zone d’ombra. La dicitura ChromaPop che precede il colore della lente indica la tecnologia di cui è dotata: consiste in un particolare filtro che agisce su determinate frequenze di luce e permette di ottenere una percezione visiva migliorata per quanto riguarda colore e nitidezza consentendo di aumentare la velocità di percezione dei colori e il loro contrasto, distinguendo più facilmente i dettagli.

Tutti gli occhiali Trackstand hanno in dotazione di serie una lente di ricambio ChromaPop Contrast Rose. Si tratta di una lente chiara a base rosa ad alto contrasto luminoso, adatta a condizioni di luce scarsa come in caso di nebbia o di cielo molto nuvoloso, oppure semplicemente in aree prive di esposizione solare.  Realizzata anch’essa con robusto polimero Carbonic e con tecnologia brevettata ChromaPop. Anche le lenti Contrast Rose, come le Platinum di serie, sono dotate di rivestimento antiriflesso e idroleofobico e, nonostante siano lenti chiare designate all’utilizzo in condizioni di scarsa luce, offrono il 100% di protezione dai raggi UV.

Le combinazioni di colore tra lente e montatura sono prestabilite da Smith. La lente ChromaPop Platinum è venduta in abbinamento alla montatura in colorazione Matte Black. Il materiale con il quale è realizzata la montatura è il Grilamid TR90, un tecnopolimero estremamente leggero, flessibile e molto robusto che mantiene la sua forma in qualsiasi condizione climatica. La parte finale delle stanghette, in corrispondenza della zona che poggia sull’orecchio, è realizzata in Megol, un composito termoplastico dalle ottime doti di elasticità e resistenza all’usura e ai raggi UV che permette un morbido grip sulla pelle consentendo all’occhiale di rimanere ben saldo in posizione. Le stanghette sono connesse alla montatura tramite valide e robuste cerniere autobloccanti.

Il nasello è regolabile su due posizioni grazie al piccolo snodo posizionato su ciascun lato, alla base della lente. La superficie del nasello a contatto con la pelle è morbida e flessibile grazie al materiale Megol, il quale offre un appoggio molto confortevole e garantisce grip, mantenendo gli occhiali saldamente in posizione, anche in condizioni di elevata sudorazione. In corrispondenza dell’arcata sopracciliare, la montatura è caratterizzata da una lunga fessura, creata appositamente per incrementare il flusso dell’aria e facilitare la dispersione dell’umidità, limitando il rischio di appannamento della lente.

Sul lato esterno di ciascuna stanghetta, in prossimità delle cerniere, è presente il logo Smith realizzato con piccole lettere argentate che, come si può notare nella foto seguente, si sono danneggiate già nel primo periodo del test, durato in totale circa tre mesi di utilizzo quasi quotidiano. Il distaccamento delle lettere non è riconducibile a nessuna particolare interferenza con le cinghiette del casco o con il casco stesso né ad altro tipo di sfregamento causato dal normale utilizzo, quindi non è chiaro se si tratti di un difetto di questo esemplare in particolare o di un problema inerente a questo modello di occhiale in generale.

In azione

Gli occhiali Smith Trackstand sono molto leggeri e confortevoli, hanno una montatura minimale che offre un design semplice e non crea interferenza con il casco, sia con il Bontrager Rally in foto che con altri modelli di caschi. Con un peso verificato di soli 28 grammi, ci si dimentica di averli addosso. Trattandosi di occhiali a mascherina e non a lenti singole, il campo visivo è eccellente e la copertura del viso relativamente ampia. Come anticipato in apertura infatti si tratta di un modello unisex caratterizzato da una vestibilità media e personalmente li ho trovati adeguati a forma e dimensioni del mio viso.

Sono molto stabili, non scivolano e non si spostano quando si inizia a sudare e neppure quando si percorrono tratti veloci e molto sconnessi. Il trattamento superficiale antigraffio è molto valido e ha sempre svolto efficacemente il suo dovere; posso confermare infatti che i Trackstand hanno resistito a impatti contro ramoscelli e frasche senza riportare alcun segno e in termini generali sono anche molto robusti dato che sono usciti indenni da una caduta in cui sono stati sbalzati tra pietre e rocce. Ho riscontrato spesso un leggero appannamento della lente durante le pause in salita, ma mai nelle pause durante le discese. Il problema si è sempre risolto immediatamente appena mi rimettevo in movimento grazie alla lunga fessura tra la lente e la montatura che svolge in mondo eccellente il suo compito di dissipare l’umidità.

La lente scura ChromaPop Platinum è di ottima qualità e offre totale protezione dai raggi solari risultando confortevole per gli occhi e al tempo stesso è adeguatamente luminosa anche nei frangenti in cui manca la luce solare diretta. Anche la rapida transizione dalle zone in ombra a quelle esposte alla luce solare e viceversa non crea alcun tipo di fastidio, permettendo un immediato adattamento della pupilla alle nuove condizioni di luce. La percezione visiva è molto definita e risulta naturale, nitida e ben contrastata, priva di sgradevoli distorsioni.

La lente ChromaPop Contrast Rose si è rivelata invece molto utile durante le giornate grigie e uggiose, con la nebbia o le nuvole molto basse, oppure in condizioni di luce particolare come per esempio al crepuscolo o in quelle aree che, soprattutto durante l’inverno, sono totalmente prive di esposizione solare. Se per la lente Platinum il trattamento antiriflesso è molto valido, nel caso della Contrast Rose è invece poco efficace in presenza di luce solare diretta che provoca una leggera ma fastidiosa rifrazione, quindi consiglio questa lente solo in assenza di sole. Un vantaggio secondario ma non meno importante della lente Contrast Rose è quello di fornire delle sfumature di colore più calde e vivide alle grigie giornate invernali che migliorano non solo la percezione visiva ma anche l’umore.

Modelli e prezzi

Gli occhiali Smith Trackstand sono disponibili in cinque versioni, ciascuna delle quali si differenzia per colore della montatura e della lente. Il prezzo di listino è di €169.

Smith Optics

Commenti

  1. gli occhiali senza montatura inferiore sono da mettere al bando prima di subito
    Io possiedo diverse paia di Oakley, di cui alcuni con la montatura scoperta nella parte inferiore. E non ho mai avuto alcun tipo di problema. L'unica accortezza, quando si appoggiano da qualche parte, è di posarli rovesciati
  2. Vanns:
    VA MESSO AL BANDO l'indossare gli occhiali con le aste sotto le fibie del casco!!L'occhiale deve avere la possibilità di ''espellersi'' in caso di caduta
    Teoria parecchio curiosa... potresti argomentare meglio? Mi interesserebbe capire le dinamiche di come dovrebbe avvenire l'espulsione degli occhiali e anche come si configurerebbe la compatibilità degli occhiali sopra le cinghiette dei caschi moderni dove queste sono fissate direttamente alla calotta.
    le aste devono passare all'esterno delle fibie ;-)
  3. Vanns:
    quando hai un attimo dai un occhiata alle immagini dei professionisti.Parti da quelli su strada e passa poi ai campioni XC(che di velocità e sconnesso ne vedono più di quanto noi bassomediocriscarsiamatori nemmeno impegnandoci con l'endurona(altrimenti saremmo abbastanza furbi da indossare la maschera)) :-D
    Per consentire di risparmiare peso complessivo, i caschi da XC e BDC utilizzano cinghiette fissate all'interno della calotta, che scorrono aderenti al viso. Il motivo per il quale gli occhiali vengono posizionati all'esterno è perché altrimenti le cinghiette del casco non aderirebbero bene al volto, visto che sono progettate in modo da esserlo. Gli stessi occhiali da BDC e XC hanno stanghette maggiormente arcuate nella zona delle tempie per facilitare il passaggio all'esterno delle cinghiette di questo tipo di caschi. Il focus è il fit corretto del casco senza interferenze e la bizzarra "teoria dell'espulsione degli occhiali" in tutto questo non trova alcun fondamento.

    I moderni caschi da trail e AM hanno invece le cinghiette fissate direttamente alla calotta, sul bordo inferiore, che li rendono più robusti (ma anche più pesanti) e questo fa sì che le cinghiette passino distanti dalle tempie, quindi inserire gli occhiali all'esterno delle cinghiette significherebbe deviare le cinghiette e inficiare il corretto posizionamento del casco sulla testa e la corretta regolazione delle cinghiette. Inoltre gli occhiali da trail e AM, a differenza di quelli da XC, tendono ad avere stanghette che restano più aderenti alle tempie proprio per essere indossati senza che interferiscano con le cinghiette e con la calotta stessa, più bassa sulle orecchie e più ingombrante rispetto ai caschi da XC.

    Il casco indossato dalla nostra tester Simona Ferri è infatti un modello con le cinghiette fissate alla calotta e gli occhiali del test sono invece aderenti alle tempie, quindi la configurazione utilizzata da Simona è inequivocabilmente quella corretta.
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