[Test] Onza Ibex e Canis 29×2.25

Da mesi stiamo provando due set di gomme Onza, dal diametro di 29 pollici e dalla larghezza di 2.25″: la Ibex FRC RC2 55a all’anteriore e la Canis C3 RC2 al posteriore di due Ibis Ripley montate praticamente allo stesso modo. Per capire le sigle della casa svizzera, bisogna andare sul loro sito.

FRC è il freeride casing, dotato di una spalla robusta e resistente ai tagli. RC2 55a è una doppia mescola: 65a sui tasselli interni per rendere la gomma scorrevole e duratura nel tempo, 55a su quelli esterni per dare grip. C3 è invece il cross country casing, più leggero ma sicuramente più delicato, come abbiamo anche avuto modo di constatare durante il test.

Entrambe le gomme sono tubeless ready, dunque sono state latticizzate durante tutto il loro utilizzo. I pesi  dichiarati da Onza sono di 660 grammi per la Canis e 770 gr, per la Ibex, quelli rilevati da noi si discostano di poco: 680 gr. per la Canis e 780 gr. per la Ibex. L’operazione di montaggio senza camera d’aria è stata molto semplice, su cerchi Mavic Crossmax SL e SRAM Roam 60.

Sul campo

Le condizioni di prova sono state delle più disparate possibili: dal bagnato fradicio, con del fango, di fine novembre al secco di inizio gennaio 2015, compreso il terreno compatto e duro perché ghiacciato. I 2.25″ di larghezza, all’inizio, ci sono sembrati pochi all’anteriore, visto che la Ibis Ripley permette di scendere a velocità piuttosto sostenute, soprattutto se abbinata ad una forcella da 140mm di escursione. Ebbene, ci eravamo sbagliati.

Come si vede in foto il disegno del battistrada della Ibex è costituito da una fila di tasselli centrali con uno dei due lati a rampa e da una serie di tasselli laterali che si alternano leggermente nel profilo. Sia per quanto riguarda la tassellatura centrale che quella laterale, forma, spaziatura e dimensioni dei tasselli offrono un buon compromesso fra scorrevolezza e tenuta anche sui fondi meno compatti, dando l’impressione che la Ibex sia stata studiata con un occhio di riguardo per la polivalenza. Ed infatti, gonfiando la gomma a 1.8 bar abbiamo ottenuto delle ottime prestazioni in tutti i frangenti. I tasselli laterali vanno a mordere il terreno con decisione, senza cenni di cedimento improvviso, fatto dovuto a due caratteristiche:

1) la loro posizione sulla gomma. Sono ben “inglobati” nella struttura della copertura che, grazie alla spalla rinforzata, offre sostegno. I tasselli non “sporgono” lateralmente come alcuni prodotti della concorrenza, piegandosi o, peggio ancora, staccandosi dopo qualche uscita.

2) La mescola. Quella dei tasselli esterni è più morbida rispetto ai tasselli interni (55a contro 65a).

Ne risulta una gomma prevedibile nel comportamento ma, soprattutto, molto performante sia in curva che in frenata. Nei tratti fangosi la sua limitata larghezza è un bel vantaggio, pulendosi velocemente, e sul bagnato ha tenuto sorprendentemente bene. Quelle poche volte che è scappata via, lo ha fatto in situazioni limite ed il recupero della bici è stato (di solito) possibile. La spalla rinforzata ha ovviato alla larghezza ridotta del cerchio e, ad oggi, nessuna delle due Ibex in test si è mai bucata e l’usura è stata davvero minima, con tutti i tasselli laterali ancora al loro posto.

La Canis è una gomma pensata per l’utilizzo XC, e non ha una spalla rinforzata. Dato il suo profilo meno aggressivo e più scorrevole della Ibex, l’abbiamo montata al posteriore, con l’accortezza di gonfiarla almeno a 2.2 bar (latticizzata), per evitare impatti sul cerchio. A livello di trazione non ci ha deluso: in salita non abbiamo mai avuto problemi di perdita di aderenza. In discesa il problema maggiore è stato dovuto alla pressione piuttosto alta, e quindi ad un grip minore. Considerando però che si trattava del posteriore, la Canis ha svolto bene il suo lavoro in curva, di nuovo grazie ad una tassellatura ben pensata ma sopratutto solida che, anche qui, rende il suo comportamento prevedibile.

Il profilo della Canis dopo 2 mesi abbondanti di utilizzo.

Dove la Canis pecca è nella resistenza ai tagli laterali: una delle due gomme in test, infatti, si è tagliata a causa di un impatto con una roccia, proprio sulla spalla. Per poco più di 100 grammi di differenza, non vale la pena montare una gomma più leggera, a nostro avviso. Considerando che il target è dato dai granfondisti, o comunque da chi fa gare, meglio una gomma più robusta ma che dia più sicurezza, anche perché il tempo perso a riparare una foratura non verrà mai fatto buono dalla differenza di peso.

Onza porterà sul mercato una versione FRC (con spalla robusta) dall’autunno 2015.

Conclusioni

La Ibex da 2.25″ ci ha convinto sotto tutti gli aspetti: tenuta laterale, frenata e robustezza della spalla. Non fatevi ingannare dai numeri: su una 29 pollici i 2.25″ di Onza sono la misura perfetta per un utilizzo trail/all mountain, e anche in ambito granfondistico, se il tracciato non si sviluppa solo su autostrade sterrate.

La Canis è invece una gomma da XC, più delicata e dal profilo meno aggressivo. Anche se uno dei due esemplari in test non ha mai subito forature, la consigliamo ad un pubblico che viaggia più “tranquillo”, quindi su terreni poco accidentati. La tassellatura meno accentuata della Ibex la rende più scorrevole, non sarebbe male se Onza ne offrisse una versione con spalla rinforzata.

Eccezionale la durata nel tempo di entrambi i pneumatici.

Prezzi

IBEX 27.5×2.25 FRC 60TPI RC2 Euro 54.90
CANIS 29×2.25 C3 60TPI RC2 Euro 46.90

Onza Tires

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