[Test] Orbea Occam LT M-Team

È da quasi un anno che sto usando l’Orbea Occam LT M-Team durante i miei giri. Si tratta di una trail bike con 150mm di escursione al posteriore, 160mm all’anteriore, ruote da 29 pollici, telaio in carbonio e un peso rilevato, senza pedali, di 14.3 kg per come la vedete in foto. La sigla LT sta per Long Travel, infatti la Occam è disponibile anche nella versione SL, con 140/140mm di corsa. Ho scelto la LT perché la ritengo più adatta ai sentieri che percorro di solito, inoltre nel modello M-Team è stato montato un ammortizzatore a molla, cosa che ha stuzzicato la mia curiosità fin dal giorno della presentazione ufficiale.

Orbea Occam LTOrbea Occam LT

Nel corso del test ho montato dei componenti diversi da quelli standard, al momento in foto potete vedere per esempio le nuove ruote Fulcrum Metal Carbon (articolo dedicato a breve), le gomme Goodyear Wrangler, il reggisella telescopico Fox Transfer rivisto e la sella Fizik Adaptive Antares. Il peso di 14.3 kg si riferisce a questo montaggio.

Il colore nero “stealth” è stato scelto da me tramite il programma di personalizzazione MyO, e devo dire che il risultato è spettacolare anche perché è un colore che non stanca nel tempo e che fa risaltare ancora di più l’arancione della molla dell’ammortizzatore, a cui poi ho abbinato un parafango Fox con decal in tinta.

Il telaio ha un design asimmetrico, nel senso che il rinforzo fra tubo obliquo e tubo piantone è posto sulla destra. Ho chiesto agli ingegneri Orbea il perché di questa scelta, che obbliga ad estrarre la borraccia con la mano sinistra, un movimento per me, e penso per la maggior parte dei biker, inusuale. La risposta è stata che sulla parte destra della bici ci sono le forze della trasmissione, ma che soprattutto a livello estetico quello è il lato in cui si guarda più spesso la bici, per esempio se è esposta in vetrina.

Ammetto candidamente di non essermi ancora abituato a prendere la borraccia con la mano sinistra, anche perché si trova piuttosto in basso e, utilizzando anche altre bici oltre all’Orbea Occam LT, devo farci mente locale perlomeno all’inizio del giro.

La Occam è arrivata pellicolata, una delle tante opzioni offerte dal brand spagnolo ai suoi clienti al momento dell’acquisto. Addirittura il lato interno del carro era coperto da una pellicola che è durata molto poco, perché lo sporco e il fango tirati su dalla gomma l’hanno tritata e, per evitare rumori, ho dovuto toglierla. Sulla parte esterna del carro i miei talloni hanno consumato la protezione, mentre sui foderi alti i bordi della pellicola si sono leggermente staccati, con polvere e sporco che si sono incollati per un effetto visivo non proprio accattivante.

Dove è ancora perfettamente incollata è sul tubo sella e sull’obliquo, oltre che sulla parte alta dell’orizzontale. Sotto il tubo obliquo c’è anche una robusta protezione in gomma che ha fatto bene il suo lavoro, proteggendo il telaio dai sassi alzati dalla ruota anteriore. Insomma, è lecito aspettarsi che la pellicola si consumi se sottoposta a continui sfregamenti, e cambiarla una volta all’anno, in quei punti, è un’operazione veloce e conveniente se si vuole tenere il telaio intonso.

La Occam utilizza uno schema di sospensione a infulcro singolo azionato da un leveraggio, con il perno posteriore concentrico all’assale posteriore, senza un raccordo fra i due foderi alti. La ridigità è assicurata dai massicci foderi passi e dal linkage. Non è al livello della Santacruz Bronson 5, ma per una bici da trail è ottima anche quando la si porta al limite. Questo design ha il grande vantaggio di non avere punti di accumulo del fango, lasciando grande libertà di scelta del copertone posteriore.

L’unico posto dove la sporcizia va a posarsi, il punto di infulcro fra triangolo anteriore e carro, è ben protetto da un robusto carterino.

Altri bei dettagli dell’Orbea Occam LT sono il guidacatena minimalista, il batticatena che tiene la bici molto silenziosa in tutti i frangenti, e il multitool nascosto nel fulcro alto. Questo è utile per serrare una vite a brugola o per allentare i perni delle ruote, ma per operazioni più complicate come smagliare la catena sarà necessario portarsi un multitool più completo.

E qui entra in gioco il vano portaoggetti: molto capiente, permette di metterci una pompa, una camera d’aria, qualche barretta, e il suddetto multitool, semplicemente aprendo il coperchio su cui è fissato il portaborraccia. Notare come il passaggio dei cavi avvenga in una guaina in gomma morbida che evita rumori di sbatacchiamenti. Non è così elegante come un passaggio guidato, ma fa bene il suo lavoro.

Orbea ha scelto di far passare i cavi nella serie sterzo, soluzione che a me non piace né esteticamente né per la manutenzione. In particolare, il cavo del reggisella telescopico deve venire tagliato al millimetro per evitare che “spanci”. Se non altro non abbiamo parti in plastica a pressione, come su bici di altri marchi, e l’integrazione dell’attacco per il Garmin è fatta veramente bene,

Geometria Orbea Occam LT

La taglia in prova è una L, io sono alto 179cm e ho una distanza sella – movimento centrale di 74 cm. Mi sono trovato molto bene a livello di misure, con un reach lungo il giusto e un angolo sella ripido ma non esagerato, lo stesso vale per l’angolo sterzo. Il carro di 440mm, che purtroppo non varia al variare della taglia, appartiene a quella categoria che definirei “lunghetta”, ergo perfetta per una bici con cui si vuole anche arrampicare in salita senza dover combattere contro la ruota anteriore che si alza troppo facilmente.

L’immagine qui sotto riguarda proprio una Occam LT in taglia large, per le altre misure vi rimando al sito Orbea.

Geniale il flipchip che permette di cambiare la geometria secondo i valori azzurri/blu che vedete qui sopra. Basta smollare leggermente la vite e girarlo, ed il gioco è fatto, senza pezzettini e viti svolazzanti che non aspettano altro di venire perse sui trail. Le differenze fra una posizione e l’altra non sono epocali e alla fine ho preferito tenerlo sull’High per avere più luce da terra con i pedali e un angolo sella più ripido.

Orbea Occam LT in azione

Rispondo subito alla domanda: perché un ammortizzatore a molla su una bici da trail / all mountain? Che ci crediate o no, in salita la trazione di una molla è praticamente imbattibile, perché il carro copia le piccole asperità anche a basse velocità, noncurante delle temperature esterne. Se il fondo è liscio, come può essere una strada asfaltata, si può chiudere l’idraulica tramite l’apposita levetta. Il lockout non è estremo, cosa che viene comoda su sentieri mediamente tecnici in salita per godere allo stesso tempo della trazione della molla senza disperdere troppe energie di pedalata. A tal proposito il carro della Occam LT bobba leggermente, ma con una pedalata rotonda non lo si nota neanche su asfalto.

Lo svantaggio della molla è che bisogna azzeccare quella giusta per il proprio peso e, se ci si carica uno zaino pesante sulle spalle, c’è il rischio di non avere il sag giusto, se non si dispone di una seconda molla per il caso. L’aggravio di peso si aggira sui 250 grammi.

Non è solo l’ammortizzatore a molla che rende la Occam LT un bel mezzo in salita, ma anche la sua geometria, come accennato in precedenza. L’anteriore resta ben incollato al terreno senza dover spostare troppo il baricentro del corpo, il manubrio è all’altezza giusta anche con due spacer sotto e la posizione di pedalata è di quelle comode che permettono di chiudere lunghi giri alpini in scioltezza.

La Occam LT non sarebbe stata al secondo posto nella classifica delle bici dell’anno se non mi avesse convinto anche in discesa, giusto? E così è stato, infatti. Il carro copia bene gli ostacoli e non diventa pigro a causa della molla, perché è facile pompare la Occam sugli ostacoli ed è bello progressivo verso il fine corsa. Come detto sopra, il telaio è rigido ma non così rigido come qualche concorrente, d’altro canto il carattere polivalente che Orbea voleva imprimere alla Occam è forse la cosa più importante su una bici che deve saper far bene tutto, senza esagerare con il peso.

Se nello scassato veloce l’ammortizzatore a molla toglie un po’ di nervosismo alla Occam, nello stretto ripido il cockpit bello alto e la forcella molto sostenuta aiutano, con l’innegabile contributo degli ottimi freni Shimano XTR a 4 pistoncini con dischi Galfer. Se proprio uno volesse aumentare ancora di più la potenza frenante, potrebbe investire qualche soldo nei dischi Galfer Shark, più robusti e meno mangiapastiglie.

Conclusioni

L’Orbea Occam LT convince in tutti i frangenti, confermando di essere una bici polivalente, ideale per chi si guadagna le discese con il proprio sudore. Ha una posizione comoda ed efficiente in salita, con un carro lungo che aiuta a tenere l’anteriore incollato al terreno sul ripido, mentre in discesa le sospensioni permettono di affrontare trail tecnici e scassati. Il peso non fa paura neanche quando si affrontano lunghi giri alpini. Molti i dettagli ben studiati, l’unica cosa stonata è il passaggio cavi nella serie sterzo.

Prezzo: 7.999€ per il modello M-Team in prova.

Orbea

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