[Test] Polartec Alpha Direct e Power Grid

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Autore:  Francesco Mazza

Polartec è un marchio che ha scritto la storia dei tessuti sintetici ad alta tecnologia e che continua a innovare il settore grazie a soluzioni all’avanguardia. Nato nel 1906, dal 1981 si è specializzato nel trattamento delle fibre sintetiche, brevettando molti dei migliori tessuti tecnici attualmente in commercio. Oltre che nella ricerca delle prestazioni dei suoi tessuti tecnici, Polartec investe nell’ambito dell’eco-sostenibilità dei processi di produzione, utilizzando altissime percentuali di poliestere riciclato e minimizzando l’impatto ambientale della lavorazione stessa. I prodotti Polartec vengono impiegati da numerosi brand leader del mercato dell’abbigliamento tecnico dedicato agli sport outdoor, nonché in ambito militare. Ne sono un esempio i tessuti termici ad alta traspirabilità Alpha Direct e Power Grid, generalmente utilizzati come fodere interne di giacche e giubbini. In questo periodo invernale, particolarmente freddo qui sulle Alpi, ho messo alla prova questi due tessuti di Polartec, combinati nella midlayer Alpha Freak Pull-on prodotta da Rab, per comprenderne a pieno le prestazioni. Questo capo infatti è uno dei pochi sul mercato che sfrutta entrambe le tecnologie “nude”, ovvero senza che siano abbinate a fodere esterne.



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Il tessuto Alpha Direct è composto da morbide fibre sintetiche lanugginose connesse a un’anima con struttura a rete in una sorta di trama a scacchiera. Nella prima foto di seguito vediamo in dettaglio il lato esterno del tessuto Alpha Direct, ricco di fibre morbide high loft, mentre nella seconda foto, che illustra il lato interno, si nota la costruzione a rete che consente l’espulsione dell’umidità e del calore in eccesso.

Le morbide fibre high loft filtrano l’aria fredda in ingresso e quella calda in uscita, gestendo lo scambio di calore tra interno ed esterno e regolando quindi la temperatura corporea. La costruzione a rete e l’orientamento delle fibre favoriscono la traspirabilità del tessuto dall’interno verso l’esterno. Le fibre inoltre hanno un’elevata proprietà idrorepellente grazie alla quale sono in grado di espellere efficacemente l’umidità all’esterno, asciugando rapidamente. Il tessuto Alpha Direct è disponibile in diverse grammature. Quello in test è indicato come Alpha Direct 200 ed è tra i più spessi in gamma, mentre esistono diversi step inferiori, come per esempio il 120 e il 90, nei quali la quantità e la lunghezza delle fibre high loft risultano minori.

Il Power Grid è un tessuto molto leggero ed estremamente elastico, formato da una membrana esterna traforata, illustrata nella parte in alto della foto qui di seguito, in grado di espellere l’umidità e di un micro pile all’interno, nella parte in basso della foto, realizzato con una struttura a griglia che permette all’aria di circolare al suo interno e facilita la traspirazione.

Le microfibre del pile che compongono il lato interno del Power Grid hanno la capacità di assorbire velocemente il sudore, cedendo l’umidità alla membrana traforata esterna dove evapora velocemente. Questa combinazione garantisce al Power Grid un’elevata traspirabilità e un’efficace dissipazione del sudore. Il tessuto è molto leggero e confortevole e, nonostante sia compatto e piuttosto sottile, è in grado di filtrare il rilascio di calore per aiutare a conservare la corretta temperatura corporea.

I due materiali di Polartec sono combinati in modo da offrire un rapporto ottimizzato tra comfort termico, vestibilità e traspirabilità. Il tessuto Alpha Direct è utilizzato in prevalenza su addome, petto, schiena e braccia, dove è necessario massimizzare il mantenimento del calore corporeo. Il tessuto Power Grid è invece posizionato lungo i fianchi e continuativamente sul lato interno delle braccia, passando sotto le ascelle, e su tutta la fascia del girovita, dove è utile garantire maggiore traspirabilità.

Il comfort generale della midlayer Alpha Freak Pull-on è ottimo grazie alla qualità dei tessuti Polartec e al modo in cui sono combinati nelle aree specifiche, in base alla loro funzione, tuttavia la vestibilità realizzata da Rab è migliorabile sotto alcuni aspetti. Per esempio la collocazione della fascia di Power Grid sotto l’ascella non è perfettamente centrata e risulta piuttosto arretrata, quindi buona parte dell’ascella resta coperta dal tessuto Alpha Direct, che crea in quel punto specifico una criticità nella gestione della temperatura corporea e del drenaggio del sudore che sarebbero gestiti decisamente meglio dal Power Grid, maggiormente traspirante, che teoricamente dovrebbe occupare l’area dell’ascella. Il cappuccio inoltre, realizzato in Power Grid ma rivestito da una fodera antivento, è studiato per essere indossato sotto al casco ma lo spessore, per quanto ridotto, inficia considerevolmente la comodità del casco. Va comunque considerato che la destinazione d’uso della midlayer di Rab è l’arrampicata e quindi il fit del casco dei climber è comunque differente da quello dei caschi da MTB.

Ciò che invece si è rivelato estremamente pratico è il girovita in Power Grid che si interfaccia al meglio con i pantaloni. Se si indossa la midlayer all’esterno dei pantaloni, permette la massima traspirabilità proprio dove si sovrappone ai pantaloni. Se invece la si indossa all’interno dei pantaloni, soluzione molto utile per isolare completamente la midlayer sotto alla giacca senza che resti esposta alle intemperie o al fango alzato dalle ruote, lo spessore ridotto del Power Grid consente il minimo ingombro senza quindi interferire con la vestibilità dei pantaloni. Anche in questo caso si beneficia della traspirabilità del Power Grid che contribuisce alla dissipazione del sudore in una zona soggetta a una considerevole sovrapposizione di tessuti differenti, tra pantaloni, baselayer, mutande o fondello e la midlayer stessa. I polsini possono essere indossati in modo classico, sul polso, oppure sul palmo della mano, sfruttando l’asola per il pollice. In quest’ultimo caso permettono di calzare comodamente i guanti, tuttavia, per quanto lo spessore del Power Grid sia minimo, possono creare disturbo tra il palmo della mano e la manopola, soprattutto per chi, come il sottoscritto, cerca la massima sensibilità sulla manopola.

Come ho anticipato nell’introduzione di questo articolo, il vantaggio di aver messo alla prova i tessuti Polartec “nudi”, quindi senza altre fodere o rivestimenti, mi ha dato la possibilità di incrociare la midlayer con diversi tipi di giacche e di baselayer, per capirne realmente le prestazioni. In generale, per temperature che vanno da pochi gradi sotto zero fino a circa 8°, la combinazione che ho trovato migliore è quella con giacca softshell non imbottita e con baselayer a trama sottile e compatta, preferibilmente manica corta per garantire maggiore traspirabilità alle braccia. In caso di temperature mediamente sopra lo zero, si può anche rinunciare alla baselayer e sfruttare la versatilità dei tessuti Alpha Direct e Power Grid che offrono il meglio delle loro prestazioni anche a contatto diretto con la pelle. Bisogna partire dal presupposto che il Polartec Alpha Direct inizia a funzionare grazie all’attività fisica, difatti è solo quando il corpo inizia a scaldarsi che le prestazioni diventano apprezzabili. A inizio attività infatti il tessuto è leggermente permeabile all’aria fredda e necessità di un minimo di calore e umidità sviluppato dal corpo per attivarsi.

Dopo poche decine di metri in sella si inizia ad avvertire una gradevole sensazione di isolamento dalle rigide temperature esterne e il calore corporeo aumenta leggermente fino a raggiungere il comfort ottimale. Da qui l’Alpha Direct inizia a gestire la temperatura trattenendo una quantità costante di calore e cedendo all’esterno il calore in eccesso insieme all’umidità. La sudorazione viene letteramente drenata all’esterno dalle fibre che si asciugano in tempi incredibilmente rapidi, continuando a drenare efficacemente anche dopo parecchie ore in sella. Le capacità idrofobiche dell’Alpha Direct si apprezzano anche dopo i lavaggi, dato che bastano poche ore perché il capo sia nuovamente asciutto. Il Power Grid è estremamente traspirante ma il suo strato esterno asciuga più lentamente di quanto non faccia l’Alpha Direct. Entrambi i tessuti offrono un comfort eccezionale a diretto contatto con la pelle, inoltre restano freschi e privi di odore anche dopo diversi utilizzi, diminuendo la necessità di lavaggi. Si tratta in definitiva di tessuti a elevato contenuto tecnologico con prestazioni di riferimento. L’adozione di questi tessuti su una midlayer è molto valida e offre la possibilità di numerose combinazioni di utilizzo, a discrezione del rider, quindi speriamo che qualche brand di abbigliamento specifico per MTB decida di sviluppare un prodotto di questo genere, sfruttando questi tessuti anche “nudi” oltre che come fodere interne delle giacche.

Rab Alpha Freak Pull-on
Peso:  425g dichiarati – 335g verificati in taglia S
Prezzo:  €159.95

Polartec

Commenti

  1. avevo già letto tutto l'articolo. Ma non capivo se la giacca facesse parte del test o meno.
    Grazie per la precisazione.
  2. andry-96:
    Che tipo di giacca ci utilizzzi sopra di solito? È una impermeabile o qualcosa tipo windstopper?
    Come ho indicato nell'articolo, la giacca che ho utilizzato più spesso e con la quale ho apprezzato il migliore bilanciamento di prestazioni è appunto una softshell. Nel dettaglio, quella in foto è la ION Hybrid, realizzata con un mix di pannelli 3 layer impermeabili e di pannelli più traspiranti. Ho utilizzato la midlayer anche in abbinamento a una semplice antivento a singolo strato nelle giornate più "calde" e con giacche insulation nelle giornate dove le minime precipitavano diversi gradi sotto allo zero e le massime restavano attorno allo zero, ma ho trovato comunque le prestazioni migliori in abbinamento a una softshell.
    E i pantaloni?
    Sembrano molto belli!
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