[Test] Quarq Tyrewiz, i sensori per la pressione dei pneumatici

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Quando uscì la notizia dei sensori per la pressione delle gomme, i Quarq Tyrewiz, i commenti furono impietosi. Li potete leggere tranquillamente qui. Dico “tranquillamente” perché, alla prova dei fatti, si sono rivelati senza fondamento. Ho usato Tyrewiz da aprile ad oggi, e vi posso dire che è un prodotto che merita molto più di un commento superficiale.



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La forma piatta si differenzia da quella in vendita nei negozi perché questi sensori sono montati di serie sulle ruote Zipp 3zero Moto, ma il funzionamento è identico.

Dettagli

  • Disegnati per mtb, strada e gravel
  • LED che indica se la pressione è alta, bassa o corretta.
  • Precisione dei dati del +/- 2%
  • Compatibile con tutti i sistemi tubeless che utilizzano valvole Presta
  • Compatibile anche con l’app SRAM AXS
  • Batterie CR1632 sostituibili senza attrezzi
  • Certificati IPX7 per resistenza all’acqua e alla polvere
  • Connessione BLE per smartphone e GPS
  • Prezzo: 259€ la coppia (online anche a 170€)

Analisi statica

Il Tyrewiz è composto da due parti: il sensore vero e proprio, con comparto per la batteria, e la valvola tubeless. Questa ha un piccolo buco all’altezza in cui va a contatto con il sensore, che in questo modo riuscirà a misurare la pressione. I due piccoli O-ring di gomma, posizionati sopra e sotto il buco, sigillano il sistema ed evitano che il Tyrewiz sia lasco sulla valvola. Il sensore è tenuto in sede dal classico anellino che di solito fissa la valvola al cerchio.

Montare e smontare un Tyrewiz è dunque molto semplice. Si infila nel cerchio la valvola, dopodiché si mette il sensore, si avvita l’anellino ed il gioco è fatto. Il pairing con il telefono è veloce, tramite l’apposita app gratuita, mentre per il Garmin sarà necessario scaricare l’app, anch’essa gratuita dal Connect IQ Store.

Sul campo

Ancora prima che sul sentiero, l’utilizzo del Tyrewiz inizia in garage, per il settaggio e il controllo della giusta pressione delle gomme. Innanzitutto bisogna impostare la pressione desiderata tramite app, di modo che Tyrewiz sappia cosa indicare al rider, sia tramite i LED, sia sull’app e sul GPS. Esiste anche una funzione che aiuta a trovare la giusta pressione a seconda della gomma e del peso del rider.

I led lampeggiano rossi se la pressione è troppo bassa, verde se è corretta, e rossi veloci se è troppo alta. Allo stesso modo gli indicatori sugli apparecchi avranno uno sfondo nero se la pressione è sbagliata, trasparente se è quella giusta. Salta subito all’occhio la precisione del Tyrewiz, con due decimali, meglio di tanti misuratori digitali. Sulla comodità c’è poco da dire se non un cosa ovvia: non c’è paragone rispetto ad un misuratore classico.

Pressione al posteriore usata da me su una Canyon Strive con una gomma Specialized Eliminator 2.35″ BLCK DMND
All’anteriore ho messo un range di pressione che va da 1.25 a 1.40 bar, con una gomma Maxxis DHR 2.5″ EXO+. Notare lo sfondo nero che indica una pressione troppo alta al posteriore.

Parlando dei LED, questi permettono di non dover neanche guardare il telefono o il GPS: basta accendere il sistema facendo girare le ruote e dare un’occhiata al colore della luce che lampeggia. A proposito dell’accensione: se si fanno lunghe trasferte in auto, è meglio togliere le batterie altrimenti il Tyrewiz rimarrà sempre acceso a causa delle vibrazioni.

LED verde: pronti a partire.
LED rosso: se lampeggia velocemente bisognerà togliere un po’ d’aria perché la gomma è troppo gonfia, se lampeggia lentamente bisognerà mettere mano alla pompa.

Una volta in giro il metodo migliore per avere la pressione delle gomme sempre sotto controllo è quello di utilizzare un apparecchio GPS. In discesa sconnessa è impossibile guardare il display, a meno che non si scelga una schermata dedicata solo al Tyrewiz con numeri in versione gigante e si rischi di distogliere lo sguardo dal trail, ma è comunque comodo poter guardare i valori quando si rallenta o ci si ferma, per controllare di non aver forato o perso aria per una lieve stallonatura.

Pressione anteriore OK, posteriore troppo alta.

La cosa interessante, quando si guarda il GPS durante la salita, è vedere come la pressione vari a seconda della temperatura. Un passaggio dall’ombra al sole la fa salire di solito di circa 0.1 bar, questo è anche il motivo per cui vedete un valore troppo alto nell’immagine qui sopra. Il contrario vale per quando si va dall’ombra al sole.

Quello che succede, alla lunga, è che si impara a quale pressione si riescono ad avere le migliori prestazioni dai propri copertoni, perché diventa molto facile sperimentare e arrivare al limite, cioé quando la pressione è troppo bassa e si pizzica la gomma contro il cerchio. Si capisce anche quanto siano sballati i valori dei manometri delle pompe da pavimento e quale sia differenza, a parità di valori e pneumatico, fra un cerchio rigido, o troppo rigido, ed uno più flessibile.

Segnalo che nei 6 mesi di test il Tyrewiz ha sempre funzionato alla perfezione e che il lattice non ha mai interferito, tanto che le valvole non si sono mai intasate. Ogni tanto il segnale di un sensore non veniva ripreso dal Garmin, ma la cosa tornava a posto da sola dopo un minuto o due. Non ho mai cambiato le batterie.

Conclusioni

Il Quarq Tyrewiz fa perfettamente il suo lavoro di indicare la pressione, e si è dimostrato solido e affidabile nei sei mesi di test. Se si scava sotto la superficie si capisce che con questo sistema si riesce a capire in ogni dettaglio quale sia la pressione giusta per la tipologia di terreno e di riding, permettendo di conoscere fondo la variabile più determinante per la guida della nostra bici. Con queste premesse si riesce a digerire meglio il prezzo.

Quarq Tyrewiz

Commenti

  1. Etien:

    Mettendo da parte il fattore economico, un dispositivo che in caso discostamento rispetto alla "giusta pressione" ti avvisa in tempo reale è senz'altro utile. La cosa che mi lascia dubbioso è la dipendenza dalle batterie, mi rendo conto che è un mio limite ed il futuro è questo ma finché posso evito.
    Ti avvisa in tempo reale. Vero , ma dipende se tu riesci a vederlo in tempo reale. Cosa impossibile se hai il telefono nello zaino. Quindi controlli quando sei fermo, con tutte le variazioni del caso: scarto 2%, temperatura diversa, fermo e non in movimento.
  2. Lo zucchero da cucina è saccarosio, qualcuno usa il fruttosio, altri ancora la stevia o altri tipi di edulcorante, comunque non il glucosio....la cosa si complica parecchio....
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