Oggetto di questo test sono il manubrio e l’attacco che abbiamo montato sulla Yeti SB 5.5 per il nostro test di durata, ovvero il Race Face Next R e il Turbine R, entrambi da 35mm di diametro, pensati espressamente per il trail riding aggressivo e l’enduro.
Materiale: carbonio
Diametro al centro: 35mm
Sweep: 8° all’indietro, 5° verso l’alto
Rise: 20mm
Larghezza: 800mm
Peso rilevato a 800mm: 211 grammi
Prezzo: 159.90 Euro
Materiale: alluminio lavorato al CNC
Diametro manubrio: 35mm
Rise: 0
Lunghezza: 32mm (disponibile anche in 40, 50, 60 e 70)
Peso rilevato: 130 grammi
Prezzo: 109.90 Euro
Il manubrio esce di fabbrica con una larghezza di 800mm, molto generosa e probabilmente non adatta a tutti. In particolare chi è solito girare su sentieri con tanta vegetazione può trovare gli 800mm di impaccio. No problem con il Race Face Next R: è possibile accorciarlo con precisione fino ad un minimo di 750mm grazie alle misure stampate sulle estremità, tenenedo bene a mente che si tratta di un manubrio in carbonio e che dunque è necessario usare una procedura specifica per il taglio.
L’ho lasciato a 800mm, anche perché in questo modo le braccia allargate portano il busto in avanti, permettendomi di schiacciare per bene l’anteriore, cosa che mi piace molto non solo in curva, ma anche sulle salite tecniche. Lo stem, dal canto suo, è stato scelto molto corto, visto che il telaio Yeti SB 5.5 in taglia L ha un reach di 442, piuttosto abbondante per me. Dato che qui parliamo del test, vi rimando a questo articolo per la discussione sulla larghezza dei manubri.
Centrare la posizione del manubrio è facile grazie alle grafiche stampate e ad un sottile strato plastificato presente nel punto in cui lo stem andrà a stringerlo, tenendolo così bene in posizione.
Quando, qualche anno fa, Race Face fu fra le prime ad introdurre il diametro di 35mm manubrio/stem, non ne ero convinto del tutto, più che altro perché non avevo mai notato mancanza di rigidità e precisione in quel punto. Il mio timore era che la combinazione portasse troppe vibrazioni nelle mani del rider, e che rendesse il manubrio scomodo. Sono passati ormai 4 anni, i manubri si sono allargati di molto aumentando così la leva e la flessione complessiva, e con questo il mio timore è sparito, insieme al graduale arrivo della fibra sui modelli di punta. 800mm di piega in carbonio, un materiale che smorza le vibrazioni meglio dell’alluminio, si sono rivelati confortevoli per le mani anche su discese lunghe e scassate, senza pause. Per la cronaca vale la pena dire che ho usato per la maggior parte del tempo le nuove manopole Ergon GE1 Evo Factory, di cui seguirà un test apposito.
Sulla maggiore ridigità di un attacco da 35mm di diametro si può discutere a lungo, esulando dall’effettivo contenuto di questo articolo. Solo con una prova in laboratorio si può misurarne l’effettivo aumento grazie al diametro maggiorato. Sul campo è dura sentirne la differenza, di sicuro a livello estetico è un bel vedere, in particolare su bici aggressive come la Yeti SB 5.5: con un aggravio di peso minimo si ha un cockpit massiccio, che si abbina bene ad una forcella Boost e a gomme dalla sezione generosa.
È più facile parlare degli angoli, non estremi a livello di sweep, dove quindi è facile trovare la propria posizione preferita per le mani per evitare che si indolenziscano. Come detto prima, la combinazione manubrio/attacco in prova si è rivelata sì rocciosa e robusta, ma mai estrema dal punto di vista del comfort.
Non fatevi intimorire dal carbonio: se progettato bene, un manubrio in questo materiale sarà robusto, duraturo nel tempo e smorzerà le vibrazioni meglio di uno in alluminio. Il Race Face Next R 35 insieme al RF Turbine R35 dà vita ad un cockpit massiccio, con il giusto comfort, bello da vedere e preciso nella guida. Se la larghezza di 800mm non è adatta ai vostri sentieri, è facile accorciarlo a seconda delle vostre esigenze.
Race Face è distribuita in Italia da DSB Bonandrini
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