Race Face ha in gamma due reggisella telescopici: il Turbine, a funzionamento meccanico, ed il Turbine R, a funzionamento idraulico. Il primo si basa sul progetto 9point8, mentre il secondo è identico al Fox Transfer, a parte alcuni dettagli che andremo a vedere. Questa prova riguarda il Turbine R ed è il risultato di diversi mesi di test, essendo stato montato sulla Yeti SB 5.5 che ho usato moltissimo nel 2018.
Lunghezze disponibili: 457mm, 406mm, 356mm (in neretto quello testato)
Escursioni: 175mm, 100mm, 125mm, 150mm
Diametri: 30.9 e 31.6mm
Comando remoto: meccanico tramite cavo in acciaio. È possibile fissarlo al Matchmaker
Peso rilevato: 631 grammi con remoto e collarino (no Matchmaker), senza cavo
Testa: classica a due pezzi con due viti per regolare l’inclinazione, zero offset
Velocità di estensione: fissa, non regolabile
Infinite travel, cioé si può bloccare in qualsiasi punto dell’escursione
Prezzo: 449 Euro, senza comando remoto (questo costa 59.90 Euro)
Race Face è stata comprata da Fox qualche anno fa, non c’è quindi da sorprendersi che questo reggisella telescopico si basi completamente sul Fox Transfer, che ai tempi del nostro test era risultato come uno dei migliori sul mercato. Una delle cose migliorabili sul Fox è il comando remoto, la cui leva è piuttosto piccola e dura da azionare, proprio a causa delle sue dimensioni. Il Turbine R risolve il problema con un remoto che ricorda in toto un manettino del cambio, con in più un appoggio generoso e zigrinato per il pollice. Ciliegina sulla torta, si può fissare ad un Matchmaker, andando così a risparmiare un collarino.
Il montaggio è molto semplice: si aggiunge il nottolino presente nella confezione al classico cavo in acciaio, e lo si inserisce nell’attivatore situato sul fondo del reggisella. Si fa passare il cavo nella guaina, lo si fissa al comando remoto tramite una vite Torx, si taglia il cavo e vi si mette un finalino. Il fine tuning avviene tramite il registro presente sul comando remoto stesso, ed il gioco è fatto.
Un reggisella completamente nero è facile da abbinare a qualsiasi telaio, ed infatti non sfigura neanche sulla Yeti SB 5.5. Al di là dell’estetica il Turbine R brilla però per il suo funzionamento: è molto scorrevole e al tempo stesso, quando lo si comprime, oppone quella resistenza necessaria per non avere una sensazione di vuoto che porterebbe a farlo scendere troppo velocemente rischiando di scomporre il rider. Lo stesso vale per la velocità di riestensione: anche se il rumore di quando si estende completamente è piuttosto marcato, non ci troviamo di fronte ad uno di quei reggisella che rischiano di far male ai gioielli di famiglia. Abbiamo fatto la prova “lancio missile”, la potete vedere in questo video:
A proposito di rumore: il secco “Tac” che sentite nel video viene piuttosto comodo quando si è in giro, perché si sa al volo che la posizione è quella più alta, cioé quella di pedalata.
La leva è uno spettacolo, una delle migliori che io abbia provato, sia per la sua ergonomicità che per la poca forza che bisogna applicarle per azionare il Turbine R. Inoltre la sua posizione non richiede periodi di adattamento per ricordarsi di cosa si deve fare per usare il telescopico. Il gioco della sella a reggi completamente esteso è minimo e lo si nota solo se si prova a girare la sella con la mano, non quando si pedala.
Sulla durata posso dire che ho usato il Turbine R per circa 3 mesi, anche con fango e bagnato, e non ha mai fatto una piega. Certo, sarebbe più indicativo un test di circa un anno, ma qui mi sento di rifarmi alla mia esperienza con il Fox Transfer, che non ha mai avuto bisogno di manutenzione malgrado un utilizzo prolungato. L’idraulica è identica, quindi non vedo perché il Turbine R debba comportarsi diversamente.
Il Race Face Turbine R (da non confondere con il Turbine senza R) è un reggisella telescopico ben riuscito: facile da montare, molto scorrevole e con una leva veramente ergonomica. Non ha dato alcun problema durante i mesi di test e me la sento di consigliarlo senza alcuna remora.
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