[Test] Reimpermeabilizzare una giacca con i prodotti specifici Endura

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A marzo vi avevamo presentato gli impermeabilizzanti Endura privi di PFC con cui lavare e trattare le giacche e altri indumenti contro la pioggia. Visto il tempo e la stagione, è venuto il momento di provarli.

Perché reimpermeabilizzare una giacca



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Nella foto qui sopra vedete una giacca Endura MTR Shell dopo oltre un anno di utilizzo e un lavaggio. Mi vedo già i commenti “Solo un lavaggio in un anno?

Non lavo quasi mai le giacche antipioggia perché non voglio che perdano l’impermeabilità e la traspirabilità. Due caratteristiche che sono una l’opposta dell’altro e che proprio per questo motivo richiedono dei prodotti specifici nel caso le si mettano in lavatrice. Inoltre difficilmente ci sudo dentro, quindi non puzzano. E anche se una giacca da MTB puzza, la cosa non mi tange più di tanto visto che sono in giro nella natura all’aria aperta.

È in assoluto la giacca che uso di più perché ha un volume molto ridotto che mi permette di inserla nelle tasche posteriori della maglia o dei bibshort con SWAT, senza dovermi portare uno zaino.

Tornando alla prima foto, prima di metterla in lavatrice per provare i prodotti Endura vi ho versato su un po’ d’acqua per farvi capire come abbia perso la sua impermeabilità. Di seguito potete vedere la differenza con una giacca nuova di zecca, mai indossata (una Fox Flexair Pro 3L Water).

Qui l’acqua scorre via, non penetra nel tessuto. La differenza è ancora più evidente se si affiancano le due giacche.

È quindi venuto il momento di lavare la MTR Shell, usando il prodotto specifico che dovrebbe restaurarne l’impermeabilità. Seguo le istruzioni e metto 2 tappi da 50dl nel cassettino del detersivo.

Dopodiché scelgo il programma outdoor della mia normalissima lavatrice Siemens. Visto che sulla giacca è indicata una temperatura di lavaggio di 40°, la imposto sul termostato.

Secondo le indicazioni dell’Apparel Cleaner, una volta tolta dalla lavatrice è sufficiente metterla nell’asciugatore o stirarla o asciugarla per qualche minuto con un getto d’aria calda per attivare il processo di impermeabilizzazione. Visto che non ho un asciugatore e che non mi fido di stirare una giacca sintetica, tiro fuori il fön e, scegliendo il gettito d’aria calda, l’asciugo in pochi minuti.

Una volta asciutta rifaccio la prova con il bicchiere d’acqua.

Il risultato non è molto soddisfacente. L’acqua non scorre sul tessuto come dovrebbe e lo impregna quasi subito.

Non resta dunque che mettere alla prova il secondo prodotto che Endura ci ha inviato, cioé l’Apparel Re-Proofer, uno spray da applicare sulla giacca pulita e asciutta. Seguo le istruzioni, che dicono di spruzzarne il contenuto a 15cm di distanza e di pulire con un panno la quantità in eccesso, dopodiché lascio asciugare la giacca normalmente.

Il liquido è inodore e non unge. Lo spruzzino distribuisce il contenuto bene, anche se quello in prova tendeva a gocciolare dal meccanismo sotto la leva. Ho usato circa 1/5 del contenuto totale per coprire tutta la giacca.

È quindi ora di rifare la prova del bicchiere d’acqua.

Questa volta l’acqua scorre sulla superficie della giacca molto meglio, anche se non siamo ai livelli della Fox Flexair. Le gocce scorrono via bene, dove ho versato l’acqua il tessuto tende ancora un po’ad impregnarsi.

Faccio scorrere l’acqua sulla giacca. Si vedono chiaramente le gocce che non penetrano.

Conclusioni

Prima regola: lavare una giacca in tessuto tecnico impermeabile/traspirante il meno possibile. È difficile ristabilire l’impermeabilità di fabbrica. Se la si usa a lungo, anche senza lavarla, l’impermeabilizzazione diminuirà col tempo a causa dell’uso e prima o poi sarà necessario reimpermeabilizzarla. Dei due prodotti specifici Endura quello che funziona e che mi sento di consigliare è lo spray senza PFC. La procedura è semplice e veloce, inoltre si può lavare la giacca in lavatrice insieme ad altra biancheria senza dover fare un lavaggio singolo apposito.

Prezzo: sia l’Apparel Re-Proofer che  l’Apparel Cleaner and Re-Proofer costano 11.99€ ciascuno.

Endurasport.com

Commenti

  1. In ogni caso posso confermare la mia insoddisfazione per tutti e due i prodotti specifici endura, che ho comprato: dopo un anno di uso di una giacca mt500 solitamente sciacquata a mano dal fango e a volta zuppata in acqua e poco sapone se puzzolente, si era resa necessario un trattamento (Marco Toniolo, la lavi o non la lavi, dopo un anno ci devi mettere le mani). Il trattamento in lavatrice seguito dal ferro da stiro (minimo calore, tessuto bagnato, nessun danno, asciugatura con deumidificatore) ha rappresentato un piccolo miglioramento. Meglio dopo avere ripassato la giacca sul termosifone. A livello tattile sento la superficie più sguisciosa, ma non siamo alla perfezione. Il prodotto spray l'ho provato su delle scarpe la sportiva in goretex per proteggere lo strato superficiale dall'acqua che poi me le raffredda (per quanto resistano in termini di impermeabilizzazione). Non ho avuto risultati, forse a causa della specificità del prodotto in riferimento al tessuto exoshell.
    La cosa che più mi rompe è che ho provato a scrivere alla casa per sapere se ho sbagliato qualcosa, magari avendo stirato a capo bagnato (per minimizzare il rischio di danni) piuttosto che da asciutto... ma non mi hanno risposto.
    Proverò altri prodotti...
  2. sembola:

    Lo Shakedry ho avuto modo di metterlo alla prova e funziona davvero molto bene. Unico problema, non è utilizzabile con lo zaino.
    Immagino che lo zaino abrada la membrana Shakedry...
  3. pk71:

    Scusamima ti ho visto molto ferrato sull’argomento e vorrei “sfruttarti”, quindi se sei disponibile vorrei farti una domanda. Ovviamente sto cercando una giacca e mi sto perdendo tra i vari dati di impermeabilità e trasportabilità, detto questo vorrei sapere se la trasportabilità del capo è dovuta alle sole caratteristiche del tessuto o se viene presa in considerazione la presenza di aperture piuttosto che cerniere di areazione. Te lo chiedo perché confrontando due capi, uno Fox 10000/30000 e uno Leatt 10000/10000, il primo da l’idea della cerata mentre il secondo, foderato internamente, da l’idea di meno “afoso” passami il termine, quindi, come al solito, sono indeciso nella scelta.
    Sono ferrato perchè ci sono in mezzo per lavoro :-)

    Ad ogni modo se vuoi alcuni approfondimenti puoi leggere qui:
    https://en.wikipedia.org/wiki/Breathability

    Se guardo solo alla traspirabilità, FOX è 3 volte più traspirabile di Leat e con un valore molto alto in assoluto.
    Però valuterei il capo nel complesso, ovvero:
    - meglio un capo foderato/3 layer che uno sfoderato/2 layer
    - molto più traspirabile un capo che ha ampie aperture di ventilazione (tasche frontali magari con sacco tasca in rete, cerniere sotto le ascelle, taglio di sfogo dell'aria sul carrè/spalle dietro)
    - molto più "resistente ad inzupparsi" un tessuto esterno liscio, sottile, compatto che un tessuto a grana grossa, peloso, mano peach o wool che tendono ad assorbire l'acqua (a prescindere della membrana e del DWR). -> Un capo che assorbe poca acqua in superficie risulta più leggero e limita l'effetto condensa interno.

    Se allargo ulteriormente l'analisi ti direi che bisognerebbe valutare come ti vesti, ovvero:
    - intimo tecnico che deve rimanere asciutto e trasferire il sudore/vapore acqueo verso l'esterno
    - strato termico (pile) non troppo pesante e il più possible aperto proprio per far "traspirare" il più possibile.
    - giacca impermeabile ma con molte aperture "strategiche" che creino una sorta di ventilazione/microregolazione

    Detto questo tra attività personale (MTB e scialpinismo) e lavoro, ho incrociano diversi capi/materiali/soluzioni in diverse condizioni e non ce n'è una "miracolosa" o veramente superiore alle altre perchè tutte le membrane sono dei compromessi.
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