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Ad Eurobike 2015 Ritchey aveva presentato una trail bike dal telaio in acciaio, front suspended, la Timberwolf. Abbiamo avuto modo di metterla per bene sotto torchio durante questo autunno dal meteo fantastico.
Insieme al telaio, Ritchey ci ha fornito una parte della componentistica, mentre il resto è stato preso dal materiale a disposizione del nostro magazine per varie prove. Quindi, in questo test, mi concentrerò di più sul telaio e sulle sue caratteristiche, anche perchè proprio il telaio è quello che l’azienda americana vende al pubblico, che poi lo monterà a piacimento.
Come scritto poco sopra, si tratta di un telaio in acciaio per ruote da 27.5″ pensato per utilizzo trail, montato possibilmente con una forcella da 140mm. Nel nostro caso trova posto una Pike SoloAir RCT3, accorciata a 140mm da Rock Shox stessa. Per rendere la bici piuttosto polivalente vi abbiamo montato un reggisella telescopico da 125mm di escursione, il comprovato ed imbattibile Yep Uptimizer, nella sua nuova versione 2015 con idraulica migliorata e praticamente zero gioco laterale anche dopo diverse settimane di utilizzo. La sella è una Ritchey Trail.
Per la trasmissione ci siamo affidati ad uno SRAM XX1 con guarnitura Race Face Next SL (corona da 32 denti).
Se state guardando il passaggio cavi del deragliatore posteriore, devo dire che non avevo particolarmente voglia di montare 3 guaine diverse per tirare un cavo, quindi ho lasciato che il cavo passasse attraverso un’unica guaina, che però non entra nei passacavi, pensati per il cavo scoperto, come ai vecchi tempi. Una soluzione, questa, che mi ha lasciato abbastanza basito, perchè era da molto tempo che su una mountain bike da trail non la vedevo, per il semplice motivo che i due grammi di peso risparmiati non portano nessun vantaggio su una trail bike, ma invece lasciano entrare più facilmente lo sporco.
Avendo usato un reggisella telescopico non stealth, non ho utilizzato il passaggio cavi interno, la cui uscita dal tubo sella è prevista appena sopra il movimento centrale, come si vede in foto.
Le ruote sono delle No Tubes ZTR Crest, con mozzi SRAM X0. La posteriore ha un perno passante da 12x142mm, con perno Ritchey. Gomme Specialized Purgatory 2.3 all’anteriore e Butcher 2.3 al posteriore, entrambe latticizzate.
L’impianto frenante è uno SRAM Guide RSC, con dischi da 180mm all’anteriore e al posteriore. Molto bello il manubrio in carbonio Ritchey WCS Trail Rizer 35 (780mm di larghezza) e il relativo attacco da Ritchey WCS Trail da 45mm, in alluminio, con diametro di 35mm.
Ritchey ci ha anche fornito ruote Trail con relative gomme, ma per gruppi Shimano, che proveremo in un secondo tempo.
Il peso della bici completa così montata, in taglia M e senza pedali, è di 11.540 Kg.
Dando un’occhiata alla geometria, salta subito all’occhio come Ritchey abbia voluto dare l’impronta trail alla Timberwolf soprattutto aprendo l’angolo sterzo, di 67°. Le altre quote geometriche sono sul versante “classico” di una hardtail, piuttosto lontane dalla tendenza odierna di allungare il reach (e il tubo orizzontale) accorciando i foderi posteriori. Ci si trova così in sella ad una bici con un reach molto corto, un angolo sella piuttosto aperto, e dei foderi orizzontali nella media per una full suspended, fattori che si notano molto in salita, per la tendenza della Timberwolf a perdere aderenza all’anteriore piuttosto in fretta, con una forcella da 140mm, pur avendo tolto tutti i distanziali da sotto il manubrio. Faccio notare che i 140mm di escursione sono esattamente lo “sweetpoint” indicato da Ritchey per la Timberwolf. Probabilmente la performance migliore si trova però con una forcella sì da 140mm, ma abbassabile a 110-120mm, per ovviare al problema dell’anteriore che si solleva e rendere l’angolo sella più verticale in salita.
Con una 140mm fissa il problema non si pone su strade sterrate da pendenze facili, diciamo sotto il 15%, ma quando il terreno comincia a diventare tecnico e ripido, ci si deve spostare il più possibile in punta di sella per poter imprimere direzionalità all’anteriore, prima di alzare bandiera bianca. Un vero peccato, perchè appena si comincia a guadagnare velocità, a cominciare da sentieri in falsopiano, si riesce ad accelerare bene la Timberwolf per tirare delle belle curve, pigiando per bene sui pedali. Più di una volta mi sono trovato con un bel sorrisone in faccia per le sensazioni così uniche che può dare un’hardtail rilassata dopo degli ostacoli che si pensa poter superare solo in sella ad una full dalle escursioni piuttosto generose.
La combinazione forcella da 140mm + manubrione da 780mm di larghezza + attacco manubrio dal diametro di 35mm si fa sentire, dando vita ad un’avantreno veramente di classe. Questo, unito ad un reggisella telescopico, porta l’asticella delle cose fattibili su un’hardtail piuttosto in alto, quando si parla di discesa. La bici è agile, e il reach molto corto viene in parte controbilanciato dall’angolo sterzo piuttosto aperto. Diciamo che la Timberwolf non eccelle nè in stabilità sul veloce (necessiterebbe di un reach più lungo), nè in maneggevolezza sullo stretto (i foderi posteriori potrebbero essere più corti), ma è una buona allrounder che si trova bene in tutte le situazioni in cui la gravità la fa da padrona.
Lo sbatacchiare della catena sul fodero basso non è esattamente la musica che uno vuole sentire, una volta in sella. Per 1.295,90 Euro il solo telaio, è lecito aspettarsi un batticatena di serie, così come l’attacco per la seconda borraccia.
Una trail bike in acciaio dove, oltre al materiale, anche la geometria è piuttosto retrò, se si eccettua l’angolo sterzo, la Timberwolf trova i suoi punti di forza in un trail riding rilassato, senza ansia da prestazioni né in salità né in discesa. Probabilmente proprio quello che i fan del marchio del baffo più famoso della mountain bike cercano.
Prezzo: 1295.90 Euro per il telaio.
Peso rilevato: 11.540 Kg bici completa. Telaio in taglia M sui 2.5 kg.
Ritcheylogic.com
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