Dopo il recente test della Ghost HTX29 Lector Pro Team, ancora una bici di marca tedesca in test per la disciplina xc. Parliamo stavolta della Rose Mr. Big 2, front da cross country, con ruote da 29.
Analisi statica
La Mr. Big 2 in test, modello intermedio tra le Mr.Big, è stata montata in configurazione custom partendo dalla versione base, ma con alcuni componenti diversi e di livello superiore.
In fase di acquisto, possibile solamente online, mediante il configuratore del sito Rosebikes.it vi è infatti questa funzione molto comoda che permette la scelta dei componenti sulla base dei propri gusti ed esigenze.
Il telaio ha un peso dichiarato di 1.2 kg in taglia M, presente sulle Mr. Big 1 e 2, mentre sulla versione 3 c’è il telaio World Cup, di 1 kg netto di peso.
Telaio in carbonio, High modulus aerospace carbon fibre con rigidità torsionale 9,8 N/mm, un materiale con un principio costruttivo ormai abbastanza diffuso. Nelle geometrie, oltre ad un angolo di sterzo da 70°, da sottolineare foderi posteriori da 433 mm e un passo ruota da 1085 mm. Geometrie e misure che in combinazione tra loro dovrebbero garantire maneggevolezza e agilità nello stretto e sul guidato.
Completano le caratteristiche telaistiche un classico passaggio interno dei cavi cambio e freni e la predisposizione per il quick release per la ruota posteriore.
Peso rilevato della bici, senza pedali, di 10.43 kg.
Montaggio
Allestimento componentistico custom come detto. Forcella Rock Reba RLT con escursione da 100 mm con comando remoto RS sul manubrio, trasmissione composta da guarnitura 38-24, deragliatore, catena e cassetta 11-36 tutti Shimano XT, cambio posteriore Shimano XTR Shadow Plus, comandi Shimano XTR e freni Formula RX con dischi Formula anteriore da 180 mm (peso rilevato 123 gr.), e posteriore da 160 mm (peso rilevato 87 gr.). Trittico composto da manubrio da 720 mm, attacco da 100 mm e reggisella tutti Easton EA70 in alluminio. Sella Selle Italia SLR XC dal peso rilevato di 183 gr.
Ruote DT Swiss X 1600 con perno passante anteriore da 15mm e quick release DT Swiss posteriore, con predisposizione dischi per centerlock.
Peso rilevato delle ruote di 1518 gr. l’anteriore e 1929 gr. il posteriore, compresi i copertoni Schwalbe Thunder Burt da 2.1 in versione Evolution tubeless ready da appena 435 gr., i dischi Formula (123+87 gr.) e il pacco pignoni Shimano XT (338 gr.).
Peso delle ruote calcolato per differenza quindi, pari rispettivamente a 996 gr. e 1033 gr. per un totale di 2.029 gr. nude.
La prova sul campo
Il test si è svolto in 7 uscite diverse per un totale di 245 km, su percorsi vari, similari nel tipo di terreno e situazioni a quelle che si possono trovare in gare XC e Gf, quindi tratti stretti e tortuosi su singletrack sia a salire che a scendere, salite e discese lisce e scorrevoli con pendenza variabile o anche dal fondo smosso ed impegnativo, ma anche asfalto. Comunque percorsi ben noti, onde poter cogliere le peculiarità della Mr Big, in raffronto a precedenti bike testate.
La Mr. Big si è dimostrata sin da subito molto rigida e reattiva, ottima nelle ripartenze, nonostante ruote non proprio leggerissime, grazie sia ad un’ ottima risposta del telaio che ai copertoni Thunder Burt dal peso piuma di appena 435 gr., quindi sulla massa rotante periferica, punto molto sensibile alle riduzioni di peso.
Anche le ruote, non leggere ma belle rigide, contribuiscono in salita e sul guidato ad un’ottima precisione nella guida e nell’impostazione delle traiettorie, soprattutto ove il terreno è abbastanza regolare e non troppo accidentato. Pur con copertoni dal fianco piuttosto esile e quindi facilmente cedevoli e morbidi, la Mr. Big mantiene sempre un comportamento molto pronto. Nei tratti più lenti e tortuosi la manegevolezza è sempre buona, così come nelle curve ad ampio raggio la percorrenza in curva è sempre lineare, segno di una buona ed uniforme tenuta laterale del copertone, ma anche di una buona distribuzione del peso del biker tra anteriore e posteriore e della citata rigidità delle ruote che non flettono minimamente.
In questo somigliano molto, come comportamento, alle più blasonate, leggere, ma anche costose, Mavic Crossmax SLR. Su salite molto pendenti, pur in presenza di un angolo di sterzo che non carica moltissimo l’anteriore, è abbastanza agevole mantenere ancorata al terreno anche la ruota anteriore, così come il copertone posteriore garantisce sempre una buona trazione, a dispetto di un battistrada centrale più volto alla scorrevolezza che non al grip. Questo in condizioni di asciutto. Vista la stagione, non è stato possibile trovare tratti bagnati idonei a metterne alla frusta l’aderenza. Anche in frenata, i Thunder Burt sono risultati migliori di altri copertoni che prediligevano forse troppo la scorrevolezza pura.
Se reattività e rigidità sono i punti forti della Mr. Big., diventano fatalmente degli elementi di criticità sullo smosso, sassoso, o comunque accidentato per radici e scalini. La bici in questi frangenti diventa piuttosto nervosa ed impegnativa da guidare, divertente anche, per chi ama una guida “esuberante”, certamente stancante, in particolar modo su tratti lunghi. Pur con una forcella non leggerissima, ma efficiente e graduale nell’affondamento, i momenti in cui rilassarsi sono pochi. A proposito della forcella, va accennato il non perfetto blocco della stessa che, esattamente come tutte le Rock Shox, pur da bloccata, tende sempre a quel minimo di affondamento di troppo, a nostro parere abbastanza fastidioso soprattutto andando in piedi sui pedali.
La trasmissione, come di consueto quando si parla di Shimano, non perde un colpo in alcuna situazione, sempre precisa e rapida nella cambiata, così come l’impianto frenante Formula RX è potente ma non eccessivamente brusco, sempre molto pronto anche a freddo.
Unica perplessità rimane la levetta di blocco della gabbia sulla versione Plus del cambio XTR.
Il blocco della gabbia garantisce una catena sempre in tensione e che non salta e non sbatte sul fodero, anche nei tratti più sconnessi, né rischia di cadere fuori dalle corone in caso di sobbalzi. Con il blocco attivato, però, la cambiata risulta un filino meno precisa ed immediata, soprattutto nel salire di rapporto. Rimane perplessità sulla effettiva utilità generale di questo accessorio su una bici da competizione, potendosi mettere in tensione la catena col classico metodo di posizionarla sulla corona grande e su pignoni grandi. Per il resto la trasmissione appare idonea nella rapportatura, in particolare per quanto riguarda i denti della guarnitura (38-24), abbinati al classico 11-36 posteriore, sufficienti sia nelle rampe molto pendenti che nei tratti scorrevoli e veloci.
Ancora una volta, come per altre bici del genere testate, ci lascia un filino perplessi la larghezza della piega da 720 mm., che pur agevolando la guidabilità in determinate situazioni, specie in velocità, sullo lento e tortuoso riduce un po’ la prontezza di sterzata, ma soprattutto, nei tratti molto stretti, che siano a salire come a scendere o anche pianeggianti, risulta piuttosto ingombrante e a rischio di agganciare in rami e arbusti sporgenti.
V’è comunque da dire che, trattandosi di un mezzo piuttosto nervoso sullo sconnesso, il prediligere una soluzione tesa a facilitare la guidabilità, può, in questo caso, essere accettabile e comprensibile, più che nel caso di altre bici, più “facili” da portare.
Delle manopole in spugna o in neoprene si lascerebbero preferire in luogo di quelle montate, piuttosto dure e abrasive, specie se usate con un guanto non imbottito con inserti in gel o peggio, se usate senza guanti.
Inconvenienti riscontrati
Nessuno, la bici ci è giunta perfettamente regolata e in perfetta efficienza si è mantenuta per tutta la durata del test.
Conclusioni
La Rose Mr. Big 2 è un’ottima bici, forse una delle migliori testate in raffronto al prezzo molto contenuto con cui in questa configurazione viene offerta. Con “appena” 2.200 euro, si ha una bici dal peso abbastanza contenuto, efficiente, così come si è dimostrata nel corso del test e dalle ottime prestazioni generali, seppur rivedibile e certamente migliorabile in qualche dettaglio. In particolare, i copertoni, seppur promossi per aderenza, tenuta laterale e grip, almeno in condizioni di asciutto, destano, in ragione del loro peso, non poche perplessità in termini di affidabilità e resistenza alle forature e soprattutto ai tagli da rocce aguzze. Una scelta così poco conservativa troverebbe una sua giustificazione al limite in gare a circuito xc, molto più intense ed esasperate di gare più lunghe. Del resto la bici stessa, scattante e reattiva, ma anche impegnativa e stancante nei tratti sconnessi, ben si coniuga per un un uso nelle medesime competizioni. Al contrario per granfondo lunghe e/o marathon, i copertoni, ma il complesso bici in generale, appaiono meno idonei di mezzi magari meno performanti in assoluto, ma comunque più comodi e redditizi su distanze più lunghe.
Prezzo bici completa: 2.200,88 Euro
Rosebikes.it