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Dopo il recente test della Rose Psycho Path 3, front con ruote da 27.5″, ecco il test della gemella Mr. Big 3, con ruote da 29″
La Rose Mr.Big 3 è il modello top di gamma delle front da xc con ruote da 29 nella versione con trasmissione meccanica.
Il peso del telaio in taglia M è di di 1.2 kg, il materiale usato è carbonio high modulus. Confrontando le geometrie con quelle della Psycho Path troviamo un angolo sella di 74° contro 74.5°, un angolo di sterzo di 70,5° contro 70° e i foderi posteriori lunghi uguali, 428 mm, con un passo di 1100 mm (1095 mm quello della gemella da 27,5). Come nella Psycho Path notiamo foderi alti leggermente curvati verso l’alto, che dovrebbero fornire un maggior assorbimento delle asperità e rendere la bici più confortevole, senza sacrificare la reattività.
Completano le caratteristiche telaistiche un classico passaggio cavo cambio (il deragliatore in questa versione non è presente) e freno posteriore interni, che lasciano la bici del tutto pulita, e la predisposizione per perno passante posteriore 12/142
Peso rilevato della bici, senza pedali: 9.35 kg.
Allestimento componentistico top di gamma sulla Mr.Big 3 del tutto identico alla gemella da 27.5″, con forcella Rock Shox Sid RLT conescursione da 100 mm e comando remoto sul manubrio, gruppo Shimano XTR completo, composto da guarnitura monocorona 34 denti, catena e cassetta a 11 velocità 11-40, cambio posteriore, comando e freni con dischi XTR ice tecnology 180/160 mm.
Trittico composto da manubrio da 720 mm, attacco da 100 mm e reggisella da 27,2 mm tutti Ritchey WCS Trail in alluminio. Sella Selle Italia SLR XC dal peso rilevato di 207 gr.
Ruote Mavic Crossmax SL da 29” con perno passante anteriore da 15mm e posteriore da 12mm, con predisposizione per dischi a 6 fori.
L’unica differenza con la Psycho Path risiede nelle coperture, in questo caso dei Continental Race King Sport 29×2.2, con camera d’aria in luogo degli Schwalbe Thunder Burt da 2.25 Snake Skin.
Il test si è svolto in 12 uscite diverse per un totale di 482 km, su percorsi tipici di gare xc e Gf, quindi tratti stretti e tortuosi su singletrack sia a salire che a scendere, salite e discese lisce e scorrevoli con pendenza variabile o anche dal fondo smosso ed impegnativo, ma anche asfalto e avendone avuto il tempo anche su percorsi di alta montagna più da trail/am che non tipicamente xc. In particolare abbiamo cercato di confrontarla nel comportamento alla gemella da 27.5″, essendo montate nella stessa identica maniera, con un peso molto simile e con l’unica differenza reale, diametro delle ruote a parte, di alcuni angoli del telaio e del modello dei copertoni. Particolare molto importante in determinate situazioni, trazione e tenuta in curva in primis, ma non tale da non poter fare un confronto molto vicino alla realtà fra il comportamento dei due formati di ruote.
La Mr.big 3 si è dimostrata subito una bici piuttosto diversa nel comportamento rispetto alla Psycho Path. Gli angoli di sterzo/tubo sella più divergenti fra loro contribuiscono a una posizione in sella più distesa, più confortevole, ma meno pronta e reattiva nella guida. Tale posizione, unita a ruote di diametro maggiore, donano alla bici una maggiore stabilità nella guida, in particolare sullo sconnesso, oltre a una maggiore comodità sulla distanza e una maggiore aerodinamicità (dal punto di vista fisico, non certo percebile in velocità). In particolare la comodità sulle lunghe distanza anche su giri da 5 ore è stata una dote che abbiamo apprezzato.
La Mr.big 3 sopporta meglio, in maniera meno nervosa e “scalciante”, i tratti sconnessi in salita e ancor di più in discesa, rendendo meno importante una traiettoria più pulita rispetto alla sorella da 27.5″, in questa maniera sopperendo ad una guidabilità meno pronta e reattiva della 27.5″, che invece beneficia sia del diametro minore delle ruote che della posizione del rider più raccolta.
Dal punto di vista della reattività nei rilanci non notiamo particolari differenze. Anche la Mr.big 3 si distingue in positivo, favorita da un telaio con la medesima concezione costruttiva e da ruote, le Crossmax SL, che sono un riferimento in tal senso e temono pochi rivali.
L’ovvio contraltare alla diversa posizione del rider, al diametro delle ruote e al passo maggiore, è una maggiore macchinosità nello stretto così come nei cambi di direzione veloci. Nulla di penalizzante rispetto ad altre 29″ provate, anzi, la Mr.Big non è certamente più macchinosa, però rispetto alla 27.5″ la differenza appare piuttosto netta rendendo i tratti stretti e tortuosi meno divertenti nella guida.
Sinceramente, nei tratti molto scorrevoli e veloci, la differenza a bici lanciata è molto relativa, sicuramente non tale da dare un reale vantaggio in una competizione. Una differenza che invece con le 26 si avvertiva moltissimo, anche nel confronto con le 27.5.
I copertoni montati, dei Continental Race King Sport 29×2,2, pur penalizzati da un uso con camera, con conseguenti pressioni di almeno mezzo bar superiori all’ideale, si sono dimostrati piuttosto versatili, non andando in crisi in nessuna situazione particolare, tenuta laterale dell’anteriore a parte, per la quale sarebbe bastata una pressione di gonfiaggio più bassa.
Riguardo alla trasmissione, un gruppo XTR completo, per la prima volta dopo molti componenti Shimano utilizzati, ci siamo trovati di fronte ad un intoppo sul funzionamento. Il comando del cambio già alla prima uscita, dopo poche cambiate, ha smesso di funzionare perché il cavo si era bloccato internamente impedendogli di scorrere. Ci è stato spiegato che trattandosi di bici test o da esposizione, spesso il comando viene impropriamente azionato da fermo da curiosi o clienti, creando una sorta di lasco interno, che poi può far incastrare il cavo. In 36 ore ce ne è stato mandato uno sostitutivo che non ha dato alcun problema per tutta la durata del test. La versione 9000 a 11 velocità rimane comunque priva dell’azionamento della leva piccola in pull (tiraggio all’indietro) in multi cambiata. Funzione che era a nostro giudizio oltremodo comoda. Eccellente il rendimento dei freni per potenza e modulabilità.
Rimangono, come sulla versione da 27.5″, delle perplessità sulla scelta dei rapporti. La corona da 34 è molto impegnativa per la maggior parte degli biker che non siano amatori di altissimo livello o pro, ancor più che sulla 27.5″. L’abbinamento ad un 40 e non ad un 42 come nell’XX1 di certo non ne facilita l’utilizzo. È dunque consigliabile optare su una corona da 30 denti, magari abbinandola ad una 32 per i percorsi più scorrevoli e con meno salite lunghe e dalle pendenze impegnative. La corona 34 è veramente per pochi.
La Rose Mr. Big 3 è una ottima bici ad un prezzo piuttosto conveniente, vista la configurazione con cui viene offerta. Peso abbastanza contenuto, efficiente, e montata al top della gamma di quasi tutti i componenti. Al contrario della Psycho Path, che avevamo giudicato preferibile nelle gare xc, in cui far emergere agilità nella guida e reattività nei cambi di ritmo e nei rilanci, la Mr.Big appare il giusto completamento per coprire un uso su gare più lunghe, scorrevoli e meno nervose e tortuose. Questa è una tendenza che potrebbe essere estesa a tutte le bici di pari allestimento che come in questo caso dovessero differenziarsi per il solo diametro delle ruote, potendo affermare che le ruote più piccole garantiscono meno comfort sullo sconnesso e meno velocità sullo scorrevole, ma migliore guidabilità nello stretto e reattività nelle ripartenze. Sui tratti scassati non definiremmo l’una superiore all’altra, bensì diverse nel comportamento. La 29″ è più permissiva ma meno pronta nella ricerca della miglior traiettoria, la 27.5″ è più bisognosa di una traccia più pulita ma anche più agile nel permettere di cercarla e mantenerla.
Prezzo bici completa così come fornita in test: 3.983,67 Euro
Rosebikes.it
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