Newmen è una giovane azienda tedesca specializzata in componentistica. Ai fanatici di Liteville farà piacere sapere che il fondatore non è altro che Michi Grätz, una delle due teste, insieme a Jo Klieber, che avevano dato vita a quel progetto. Una volta abbandonata Liteville, Grätz ha creato Newmen.
Qualche mese fa, insieme all’attacco manubrio Evolution SL 318.2, ci hanno mandato un set di ruote Evolution SL A.30.
Dettagli
Materiale cerchio: alluminio
Materiale mozzi: alluminio 7075
Larghezza interna cerchio: 30mm
Numero raggi: 28, sia davanti che dietro
Raggi: Sapim D-light in acciaio
Diametri disponibili: 27.5″ e 29″ (quello testato), boost e non boost.
Corpetto: SRAM XD, disponibile anche per Shimano
Raggiatura: in terza, straightpull
Attacco disco freno: 6 buchi
Tubeless ready: sì, ma da nastrare. Valvole da acquistare a parte
Peso massimo del rider: 125kg
Pesi dichiarati: anteriore 790 gr., posteriore 885 gr.
Pesi rilevati: anteriore 790 gr., posteriore 890 gr., da nastrare e senza valvola
Crash replacement di 3 anni dall’acquisto.
Prezzi: anteriore 283 Euro, posteriore 415 Euro. Si trovano anche online per esempio da Bike Components o montate di serie sulle Cube.
Sul campo
Ho montato le Evolution SL A.30 sulla Yeti SB 5.5 che uso per i test di durata, con una Nobby Nic all’anteriore e una Rock Razor al posteriore, entrambe da 2.35″ in mescola Addix Speedgrip. 1.680 grammi per un set di ruote in alluminio da 29 pollici e con canale interno da 30mm sono un peso di tutto rispetto, cosa che mi ha fatto inizialmente dubitare della loro rigidità e robustezza. Cominciamo però parlando di come scorrano queste Newmen, e cioè da paura. Facciamo parlare un video, e notate come abbia spento la telecamera prima che la ruota si fermasse:
Vale la pena dare un’occhiata a come è fatto il mozzo, in particolare quello posteriore:
Questo è il suo stato alla fine del test, dopo mesi di prova durante i mesi invernali: perfettamente intonso, con il grasso ancora tutto lì e i due cuscinetti sigillati (quelli gialli) che sembrano nuovi. La ruota libera ricorda lo Star Ratchet di DT Swiss, ed in effetti il principio su cui si basa, cioé quello di non avere i classici dentini azionati da una molla che vanno ad inserirsi nel corpetto ma due rotelline dentate, è lo stesso, cosa che garantisce che tutti i denti siano sempre in “azione” e che ha come risultato una distribuzione della forza più omogenea e più robustezza del sistema.
Sempre rimanendo in ambito mozzi, entrambi sono dotati di un TA cap per impostare il gioco assiale. Se alcuni adesso pensano che si tratti dello stesso sistema di Mavic, quello che spesso e volentieri si allenta, si sbagliano, perché qui è bastato regolarli una volta, al momento del montaggio sulla bici, per poi dimenticarsene. Il modo migliore per farlo è aprirli, inserire la ruota nella forcella o nel telaio, stringere il perno, avvitare i TA Cap fino in battuta e poi allentarli di circa 20°. Seguita questa procedura le ruote non hanno alcun gioco e sopratutto i mozzi non sono troppo tirati, cosa che andrebbe a rovinare i cuscinetti con il tempo.
Se i mozzi si sono rivelati molto scorrevoli e duraturi nel tempo, dei cerchi si può dire che siano molto resistenti alle bozzature. Mi sono messo davvero di impegno per rovinarne uno, del tipo che durante una discesa, saltando da un gradone, sono andato a sbattere a tutta velocità contro una pietra con la gomma posteriore piuttosto sgonfia dopo che mi si era bucata precedentemente durante il giro.
Il danno non ha pregiudicato la tenuta tubeless. Per il resto ho notato solo i classici segni delle pietre sull’alluminio, normale amministrazione per delle ruote da mountain bike.
Le Evolution SL A.30 mi hanno dato subito confidenza in termini di precisione di guida, ma soprattutto mi sono piaciute per l’ottimo compromesso in quanto a rigidità: non dico che siano “comode”, perchè questo è un termine piuttosto soggettivo, ma ci troviamo di fronte ad un prodotto che lavora bene in fase di smorzamento delle vibrazioni provenienti dal terreno. La raggiatura ha tenuto senza problemi per tutta la durata del test e le ruote sono tutt’ora perfettamente centrate, malgrado la botta che ha portato il cerchio posteriore a bozzarsi.
Per definirne il carattere in discesa con continui cambi di direzione mi viene in mente un termine inglese: “snappy”, cioè svelte, rapide, cosa da imputare sicuramente al loro peso, ma anche alla costruzione complessiva che, come dicevo, non è da putrelle spaccamani ma nemmeno da grammomaniaci.
Si prestano molto bene ad essere montate su bici da all mountain per lunghi giri alpini, visto che aiutano a far dimagrire la bici ma che allo stesso tempo sono molto affidabili, qualità essenziale per quando si è lontani da casa o da un paese. Per farvi un esempio, ho alleggerito la Yeti mettendoci queste ruote ed un ammortizzatore ad aria, sparandomi poi 2.300 metri di dislivello in salita.
Conclusioni
Newmen ha colto nel segno con le Evolution SL A.30: leggere, robuste, con mozzi molto scorrevoli e duraturi nel tempo, precise e vivaci nella guida. Difficile volere di più da un set di ruote. Ah già, il prezzo: online si trovano a meno di 600 Euro. Super consigliate!
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