[ad3]
L’italiana Noxon ci ha mandato un paio di ruote Nitro Carbon XC da 29 pollici a novembre 2016. Abbiamo avuto modo di testarle per bene nelle condizioni più difficili, vale a dire quelle invernali e tre giorni di gara nel deserto del Negev, alla Samarathon Desert Race (qui il report).
Sono state montate sulla nostra Focus Raven Max, bici che usiamo per i test del materiale cross country, e che è in uso da più di un anno. Facile dunque riconoscere le differenze di un prodotto come le ruote, se si conosce bene il telaio ed il resto della componentistica.
Le Nitro Carbon 29 XC sono ruote in carbonio con cerchio dal canale interno di 25mm, canale esterno da 30mm e un altezza del profilo di 22mm. Il cerchio è asimmetrico, e ospita 28 raggi sia sulla ruota anteriore che quella posteriore. È tubeless ready, necessita cioè della nastratura per poter essere sigillato, montata già di fabbrica, ed è hookless, quindi le sua pareti sono dritte.
La configurazione da noi prescelta è quella di un perno passante 15x110mm (Boost) all’anteriore, e di un 142x12mm al posteriore, con corpetto XD e 6 fori per i dischi.
I mozzi presentano dei cuscinetti sigillati di grosse dimensioni, mentre gli ingranaggi di quello posteriore si affidano a 4 cricchetti tenuti in sede dal classico anellino in acciaio.
I raggi sono Alpina sfinati 2-1.5-2, con nipples in Ergal. Il limite del peso è di 100 kg.
Peso rilevato: anteriore 690 gr, posteriore 760 gr. Totale: 1.450 grammi.
Le Noxon Nitro 29 xc sono state provate con due diverse gommature: la prima con uno Schwalbe Nobby Nic 2.25 all’anteriore e un Racing Ralph 2.25 al posteriore, nel deserto con due Maxxis Ikon 2.25. Tutte le gomme sono state latticizzate e la pressione di utilizzo è sempre stata di circa 2.0 atmosfere dietro e 1.9 davanti.
Il canale interno da 25mm è ritenuto, da chi scrive, una delle misure migliori per avere un cerchio polivalente che sostenga bene la spalla della gomma ma, al tempo stesso, non renda quest’ultima troppo squadrata, soprattutto pensando all’utilizzo XC e alle sezioni relativamente ridotte di questa tipologia di gomma. Inoltre ha il vantaggio di non andare a tagliare la gomma nel suo punto più debole (la spalla) in caso di “fondocorsa”, cosa che si può verificare se il cerchio è più largo e lo spigolo della parete va a pizzicare la spalla della gomma, invece di impattare sui tasselli.
La tallonatura delle 4 gomme non è stata semplice: è stato necessario usare un compressore e togliere la parte alta della valvola per consentire un flusso d’aria il più generoso possibile. Il canale del cerchio, infatti, è molto concavo e la gomma necessita di una decisa spinta per poter salire fino alla parete del cerchio e tallonare. D’altro canto, la tenuta d’aria è stata impeccabile per tutta la durata del test.
Una delle prime cose che saltano all’occhio è la scorrevolezza dei mozzi, rimasta costante per tutta la durata della prova. Se guardate le foto più in alto vedrete anche che non è entrato dello sporco, neanche dopo 3 giorni di polvere e sabbia desertica. Fatto questo che ha permesso ai cuscinetti di lavorare senza problemi.
La leggerezza della coppia di ruote è l’altro fattore che si sente subito. 1450 grammi, nella configurazione prescelta, sono un ottimo peso per delle ruote da 29 pollici con cerchio largo, e la cosa aiuta in accelerazione e maneggevolezza della bici. La rigidità iniziale è molto buona, con il tempo (e le botte) la tensionatura delle ruota posteriore si è però allentata, malgrado Noxon dichiari di far passare le ruote attraverso un processo di assestamento, che descrive come “L’assestamento è effettuato in fase di produzione da una pressa idraulica a pressione controllata che sollecita la ruota Noxon in prossimità dell’incrocio dei raggi in maniera uniforme per ottenere un assestamento ottimale“. La ruota non era più perfettamente centrata, malgrado ciò ho potuto continuare ad utilizzarla e a maltrattarla in gara.
Il cerchio è robusto e non ha mostrato segni di debolezza malgrado i tanti colpi presi, alcuni “fondocorsa” inclusi, cioè quando la gomma leggermente sgonfia veniva pizzicata fra rocce e cerchio. Anche a livello estetico, i graffi si vedono appena.
Si fa sempre un gran parlare del livello di “comodità” delle ruote in carbonio, distinguendo fra quelle troppo rigide, che trasmettono ogni vibrazione dal terreno, a quelle più “moderate”. Su una hardtail da gara come la Focus Raven Max questo è un fattore che può fare una grossa differenza nelle lunghe distanze, come la seconda tappa della Samarathon. Le Noxon Nitro sono un buon compromesso e si posizionano nel mezzo, anche grazie alla sezione generosa del cerchio che permette di montare gomme con un buon volume d’aria senza inficiare le prestazioni in curva, e che permettono di smussare le asperità del terreno ancora prima che queste arrivino al cerchio. Non sottolineo molto il fatto delle “basse pressioni” utilizzabili con cerchi larghi perché lo trovo un discorso fuori luogo su un paio di ruote di questo tipo: basse pressioni significano minor precisione in curva, e quella sgradevole sensazione di deriva che ne consegue.
Le Noxon Nitro carbon XC sono ottime ruote per uso cross countristico / granfondistico: leggere, con mozzi molto scorrevoli e duraturi. La leggerezza si paga in termini di resistenza agli urti, nel senso che bisognerà ricentrare le ruote un po’ più spesso, mentre il cerchio è a prova di bomba.
Prezzo: 1.690 Euro la coppia. Garanzia di 3 anni e servizio di crash replacement inclusi.
[ad12]
La seconda bici in alluminio di Atherton Bikes è la S.150. Eccovi tutti i dettagli.…
EXT presenta la Vaia, la sua forcella a steli rovesciati a doppia piastra di cui…
Abbiamo le gare di XC, di Downhill, di Enduro, ma nessuna di All Mountain. Con…
Della serie "front cattive", eccovi la Kona Honzo in acciaio di Livijus75, con tanto di…
Mondraker presenta la Arid Carbon, una gravel con telaio in carbonio, la prima del marchio…
Quando si parla di gare di MTB XC, Nino Schurter è indubbiamente il più grande…