[Test] Syncros Revelstoke 1.0S: le ruote perfette per l’All Mountain

Ho trovato le mie ruote perfette per quello che faccio: con 1560 grammi (740 grammi l’anteriore e 820 il posteriore, nastrati), 29 pollici, 30mm di canale interno e un profilo piuttosto basso, le Syncros Revelstoke 1.0S sono le ruote perfette per chi pedala tanto e scende su sentieri tecnici e scassati. Se da una parte infatti il peso è ottimo, dall’altra sono comode grazie proprio alla loro costruzione che ignora il trend del profilo alto, completamente inutile nel trail riding.

Le ho montate il 1° marzo 2023 sulla Canyon Spectral CFR che uso per i test di durata, a luglio poi sono finite sulla Cannondale Habit LT, dove si trovano tutt’ora.

Dettagli Ruote Syncros Revelstoke 1.0S

Diametro: solo 29 pollici
Cerchio: in carbonio, canale interno largo 30mm, hookless.
Raggi: DT Swiss Aerolite
Nippli: DT Swiss Pro Lock
Mozzo anteriore: DT Swiss 240s, Centerlock, perno passante da 15mm di diametro e 110mm di larghezza (boost). 28 raggi.
Mozzo posteriore: DT Swiss 240s, Centerlock, perno passante da 12mm di diametro e 148mm di larghezza (boost), 28 raggi, corpetto SRAM XD, Ratchet EXP 36
Destinazione d’uso: All Mountain
Peso massimo bici + rider: 110 kg
Crash replacement: 50% nel primo anno dalla data di acquisto, 30% nel secondo e 20% nel terzo anno.
Prezzo: 2.199€

Montaggio gomme

Molto facile montare le gomme tubeless sui Syncros Revelstoke 1.oS, indipendentemente dal marchio. Ho provato con Continental, Maxxis, Schwalbe e la tallonatura è stata immediata. Le tolleranze fra copertoni e cerchi sono perfette, né troppo lasche né troppo risicate. Ho usato diverse carcasse, di solito una rinforzata come il nuovo Exo+ al posteriore e una classica da all mountain come la Exo all’anteriore. Le pressioni di esercizio sono state quasi sempre di 1.4 atmosfere davanti e 1.6″ dietro.

Non ho mai montato salsicciotti, che ritengo inutili se si usano le gomme giuste per l’uso che se ne fa.

In prova

Perché dico “ho trovato le mie ruote perfette” ad inizio articolo? Perché la differenza fra un paio di ruote pesanti e uno leggero si sente subito, visto che le masse rotanti sono quelle che richiedono più energia da parte del rider per essere messe in movimento. Un esempio: sulla Spectral monto spesso le Crankbrothers Synthesis E11, che pesano 1.920 grammi, pesate sulla stessa bilancia dove ho pesato le Syncros. La differenza in salita e nei rilanci è brutale. 400 grammi risparmiati si sentono eccome.

Bisogna dire che le Synthesis E11 sono molto robuste, perfette anche per l’enduro e il bike park. Non definirei le Syncros Revelstoke 1.0S adatte al bike park o alle gare enduro. Visto e considerato che pedalo con le mie forze, ogni anno, oltre 200.000 metri di dislivello con la mountain bike, ho davvero bisogno di ruote enduro, o quello che faccio è del sano e vecchio All Mountain, cioé mi conquisto la salita con le mie forze e mi godo la discesa?

Per il test ho portato le Syncros anche su alcune discese del Mottolino, esclusivamente guardagnate con una salita pedalata. Hanno resistito senza problemi a salti e atterraggi corti vari. Dove il posteriore ha ceduto è stato su un sentiero ad 1 km dalla nostra sede. In un punto dove sono solito fare un bunny hop per saltare una grossa radice, un giorno sento il cerchio dietro che esplode. Non la gomma, che invece perde aria lentamente e mi permette di tornare alla base anche se alla fine era sgonfia.

Rimango abbastanza allibito, così il giorno dopo torno sul luogo del misfatto. Nel punto di atterraggio trovo una roccia appuntita che è spuntata fuori a causa delle forti piogge dei giorni precedenti. Considerando che arrivo piuttosto veloce in quel punto, l’impatto deve essere stato piuttosto violento e soprattutto puntuale su una piccola superficie della ruota. Chiamo Syncros per raccontare dell’accaduto, e mi dicono che è la prima volta che sentono di un cerchio rotto così (le ruote sono state presentate a fine 2022). Se le avessi comprate, avrei diritto al 50% di sconto sul prezzo di acquisto di una ruota posteriore, secondo la loro politica di crash replacement. È il 5 maggio 2023.

Tempo qualche settimana e mi arriva la ruota di ricambio, che ho montato senza alcun problema fino ad oggi. Nelle lunghe pedalate estive ho benedetto le Syncros Revelstoke 1.0S, e non solo per la minor fatica che ho fatto in salita per esempio durante un lungo giro come questo, ma anche per la loro comodità sullo scassato. Già, troppi cerchi in carbonio puntano troppo alla rigidità, dimenticandosi che l’assorbimento delle piccole asperità è altrettanto importante.

I Revelstoke 1.0S non peccano certo di rigidità, ma sono per esempio decisamente più comodi dei DT Swiss XCM 1200, che erano montati precedentemente sulla Spectral. Sia l’anteriore che il posteriore hanno perso leggermente la centratura dopo questi 6 mesi di prova (il posteriore è quello arrivato a maggio), ma niente che mi faccia venire voglia di mettere mano ai raggi per sistemarli. I segni dei sassi si vedono, come su tutti i cerchi in carbonio, ma sono un po’ come le cicatrici sulle gambe che ogni biker mostra con un pizzico di orgoglio.

Sui mozzi DT Swiss 240s c’è poco da dire, se non che sono leggeri e che funzionano in eterno. Lo Star Ratchet con 36 punti di ingaggio è una buona scelta fra prontezza nei rilanci e aiuto nel mitigare il pedal kickback.

Certo, il prezzo è pepato, ma per una volta mi sento di dire che queste ruote potrebbero essere un’acquisto da fare per portarsele poi di bici in bici, lasciando la coscienza a posto, perché la differenza si sente. Consigliate ai pedalatori accaniti.

Syncros

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