[Test] Scarpe Giro Chamber

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Autore: Francesco Mazza

Sono conosciute perché nelle ultime stagioni hanno calcato spesso il primo gradino del podio ai piedi di atleti del calibro di Aaron Gwin e di Richie Rude, rispettivamente in UCI DH World Cup e in Enduro World Series. Le Giro Chamber sono scarpe clipless dedicate alle discipline gravity, disponibili in due colorazioni, Black/Gum come quelle che ho testato e le particolari Blue Jewel/Gum, di un blu molto acceso e vistoso. La loro forma è chiaramente ispirata al genere skate/street, coniugando il design particolare che riprende lo stile di tutta la gamma Giro, tra cui le Privateer R che ho testato lo scorso anno e che mi avevano appagato per l’elevata qualità. Ho messo alla prova le Chamber per scoprire se Giro avesse impiegato la stessa qualità anche per il loro modello gravity e ne sono rimasto soddisfatto.



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Il materiale con il quale è realizzata la parte esterna della tomaia è una particolare pelle sintetica di alta qualità, morbida, robusta e impermeabile, cucita con doppie impunture. L’interno è foderato da una morbida fodera traspirante e in grado di allontanare l’umidità dal piede mentre tra i due strati è presente una leggera imbottitura che rende la scarpa ulteriormente morbida e confortevole. Nel suo complesso la tomaia è resa traspirante per mezzo di una serie di piccoli fori sullo strato esterno di pelle sintetica. La traspirabilità si nota non solo durante il riding, dove il piede resta asciutto e alla giusta temperatura, ma anche nella facilità con la quale si asciugano dopo averle lavate. Punta e tallone, in prossimità dell’intersuola, sono protetti e rinforzati da uno strato esterno aggiuntivo in gomma.

La suola è prodotta da Vibram con la sua famosa doppia mescola che la rende robusta, duratura e capace di fornire sufficiente grip su diverse tipologie e condizioni di suolo. Lo spessore della suola è notevole e questo garantisce robustezza ma anche comfort. Come anticipato, le Chamber esistono solo in versione clipless e per questo motivo la suola è piuttosto rigida per ottimizzare il supporto della scarpa sui pedali, ma sufficientemente flessibile da consentire la giusta sensibilità quando si cammina. La slitta con i supporti per le tacchette ha una sede ampia all’interno della suola e una posizione tendente verso il lato posteriore e verso quello interno, a sottolineare la vocazione gravity delle Chamber.

La linguetta è dotata di un’imbottitura sottile e minimale ma efficace e molto confortevole. Il lato esterno è foderato in tessuto traspirante mentre l’interno è realizzato in microfibra. La linguetta è connessa all’interno della scarpa tramite due bande elastiche ai suoi lati, che fasciano il piede e tengono la linguetta perfettamente in sede. La chiusura è affidata ai tradizionali lacci, supportati da una sottile ma robusta fascia con Velcro. La fascia è posizionata leggermente più in basso rispetto alla maggior parte dei prodotti concorrenti e, pur tenendo ben saldo il collo del piede, garantisce maggiore mobilità alla caviglia. Questa posizione inoltre salvaguarda la fascia da eventuali sfregamenti contro la pedivella che, su molti altri prodotti da me testati, hanno evidenziato un’usura precoce.

La soletta interna preformata è realizzata in Poron XRD, materiale destinato ad assorbire gli impatti nella zona del tallone, per aumentare la sicurezza e il comfort, ed è rivestita da uno strato di tessuto Aegis che grazie a una blanda carica elettrostatica è in grado di uccidere i batteri, eliminando così ogni sorta di cattivo odore.

Il piede è tenuto bel saldo in posizione grazie a uno spesso cuscinetto imbottito, morbido ma al contempo solido e dal rilievo ben definito, che cinge tutta la caviglia al di sotto del livello dei malleoli. La parte della tomaia intorno alla caviglia è molto bassa e non interferisce assolutamente con i malleoli e con il tendine calcaneale, regalando un notevole agio. Molto particolare il fatto che la parte posteriore della tomaia, in corrispondenza appunto del tendine di Achille, non appoggi direttamente sullo stesso ma sia isolata grazie allo spessore dei suddetti cuscinetti interni, per cui si ha una sensazione di libertà assoluta che per alcuni può anche risultare eccessiva. Tuttavia il tallone non si alza dalla soletta quindi l’efficacia del sistema è adeguata. In generale la calzata è comoda e la pianta è piuttosto ampia, difatti si riescono a muovere tranquillamente le dita dei piedi al suo interno senza che siano costrette dalla tomaia, a vantaggio non solo del comfort ma anche della traspirabilità e della circolazione sanguigna.

Nonostante lo stile casual e la calzata molto comoda si tratta di una scarpa ragionata per prestazioni sportive di alto livello. Le ho potute provare in svariate condizioni metereologiche, dal caldo torrido di questa estate al freddo glaciale di questi ultimi giorni, dalla polvere alla pioggia e al fango, apprezzando diversi aspetti: le Chamber sono traspiranti e fresche nelle stagioni calde, protettive ma al contempo ben ventilate, mentre riescono a isolare adeguatamente dalle basse temperature nelle stagioni fredde. Aspetto non meno importante è la capacità, se abbinate a un calzino di qualità, di tenere il piede asciutto sia dal sudore che dalla pioggia, nella quale mi sono imbattuto diverse volte mio malgrado. Merito di ciò va alla fodera interna che drena l’acqua allontanandola dal piede ma anche all’efficace toppa che isola la soletta interna dalle feritoie del supporto per le tacchette, dettaglio non sempre scontato su questa tipologia di scarpe.

Sempre a proposito di tacchette, la loro posizione leggermente arretrata e decentrata verso l’interno del piede consente una posizione di guida più aggressiva e meno affaticante per i muscoli del polpaccio e dell’arco plantare, data la destinazione gravity delle Chamber che prevede un utilizzo prevalentemente in piedi sui pedali. Per lo stesso motivo la suola rigida aiuta a imporre potenza sui pedali sia durante la guida in discesa che quando si pedala, mantenendo comunque una discreta flessibilità per camminare. La qualità dei materiali è eccellente e infatti le Chamber sono come nuove dopo mesi di utilizzo e diversi lavaggi in lavatrice. In conclusione, si tratta di scarpe di ottima fattura, progettate e realizzate con cura e attenzione ai dettagli sia a livello di comfort che di prestazioni.

Peso dichiarato: 1.072g il paio in taglia 42
Peso verificato: 1.005g il paio in taglia 42 (senza tacchette)

Prezzo: €149

Giro

Commenti

  1. come vestono? per me che porto in genere il 43/44 va bene un 45? (per esempio Mavic porto il 45, e addirittura le Northwave anche il 46 nei modelli da XC)
    Non ho questo modello, ma ho il Terraduro Mid ed il Rumble VR. Entrambi il 43 che è il mio solito numero anche di Mavic oppure Shimano
  2. Visto che sulla mia Jeffsy alterno uscite più pedalate con scarpe xc e spd ad uscite più "enduro" con pedali flat e FiveTen, avevo proprio in mente di passare alle FiveTen clipless e pedali CB Mallet E. Qualcuno sa dirmi se la suola di queste Giro è così morbida e con tanto grip come quella della blasonata concorrente?
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