[Test] Scott Contessa Genius 710

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La scorsa estate Scott ha presentato la nuova gamma 2018 dalla quale emergono diversi allestimenti dedicati al pubblico femminile. Se alcuni brand credono fermamente che vi sia necessità di un telaio specifico per le donne, Scott reputa invece che nella mountain bike il genere non ricopra un ruolo fondamentale per quanto riguarda la geometria del telaio. La gamma Contessa Genius infatti, condivide le stesse geometrie e tecnologie della Genius in versione unisex ma si contraddistingue per alcuni dettagli specifici che andremo a scoprire nel corso di questo articolo. Scott ci ha messo a disposizione per il test una Contessa Genius in allestimento 710, in taglia S.


In sintesi


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Materiale telaio: fibra di carbonio ad alto modulo e lega di alluminio SL 6011
Formato ruote: 27.5” Plus (compatibile 29″)
Geometrie variabili: sì
Corsa ant/post: 150/150mm
Mozzo posteriore: Boost 148×12mm
Mozzo anteriore: Boost 110×15mm
Interasse ammortizzatore: 185x55mm Trunnion
Trasmissione: 1×12 (30t / 10-50)
Attacco per deragliatore: sì
Attacco portaborraccia:
Disponibilità del solo frameset: sì
Peso: dichiarato in taglia M 12,8kg – verificato in taglia S 12,7kg

Analisi statica

Il triangolo anteriore del telaio della Contessa Genius 710 è realizzato in fibra di carbonio ad alto modulo, mentre il carro è in lega di alluminio SL 6011. Scott, grazie alla tecnologia Evo-Lap, in fase di progettazione simula virtualmente il comportamento dinamico del telaio sollecitando la struttura nelle zone più critiche in modo da ridurre la quantità superflua di carbonio nei punti per i quali è sufficiente uno spessore minore. Il risultato è un telaio super leggero e compatto nel quale non vengono sacrificate rigidezza e resistenza. La gamma Contessa prevede tre diverse colorazioni dedicate del telaio che la differenziano dalla versione unisex.

La Contessa Genius è disponibile di serie con ruote 27.5″ Plus ma permette di ospitare anche il formato 29″ senza sostituire alcun componente, eccetto ovviamente le ruote. Invertendo la posizione del Flip Chip, che connette l’attacco superiore dell’ammortizzatore alla biella, è possibile adattare le geometrie del telaio a ciascun formato ruota. La posizione High è studiata appositamente per gestire le ruote da 27.5+. La posizione Low invece adatta le geometrie al diametro ruota da 29, abbassando l’altezza del movimento centrale di 6mm per renderla più simile possibile a quella che si ha di serie in posizione High con ruote 27.5+. Oltre all’altezza del movimento centrale variano di conseguenza anche altre quote geometriche come l’angolo di sterzo e l’angolo sella (+/- 0.6°).

Il sistema di sospensione denominato Virtual 4 Link è basato su un quadrilatero con giunto Horst e offre una curva di compressione progressiva, sensibile nella parte iniziale della corsa e sostenuta nella seconda parte. Tutti i perni della sospensione sono dotati di cuscinetti sigillati.

A gestire i 150mm di escursione della ruota posteriore, troviamo l’ammortizzatore metrico FOX Nude EVOL con attacco Trunnion che ne riduce l’interasse e lo rende quindi più compatto e meno ingombrante, permettendo una quota di standover molto bassa. La posizione verticale dell’ammortizzatore inoltre garantisce adeguato spazio al portaborraccia. L’ammortizzatore FOX della Contessa si distingue da quello della Genius in versione unisex per un preset di fabbrica con una minore frenatura idraulica, ottimizzato per i rider più leggeri. L’ammortizzatore Nude ha tre differenti modalità: Descend, Traction Control e Lockout e ha la caratteristica di essere dotato di due camere d’aria positive. Nella modalità Descend entrambe le camere sono aperte, così come il circuito idraulico, e ciò consente di utilizzare l’intera escursione a disposizione, senza frenatura in compressione. Nella modalità Traction Control invece, oltre a intervenire una maggiore frenatura in compressione, una delle camere è chiusa, riducendo il volume d’aria dell’ammortizzatore e diminuendo l’escursione effettiva a 100mm. Di conseguenza diminuisce anche il sag e variano le geometrie effettive con un aumento dell’altezza del movimento centrale e angoli sella e sterzo più verticali. La modalità Lockout prevede il blocco totale della sospensione.

Anche la forcella prevista per questo allestimento è di casa FOX, nello specifico una 34 Float FiT4 Performance Elite da 150mm di escursione, con battuta del mozzo Boost 110×15mm. Ha le stesse caratteristiche del modello top di gamma Factory dal quale si differenzia esclusivamente per la finitura anodizzata nera invece che Kashima. Ho impiegato diverso tempo a trovare il setting ideale per questa forcella che sembra avere una frenatura idraulica un po’ blanda rispetto al normale preset delle FOX del 2018, soffrendo di eccessivo affondamento sul ripido e in frenata, come le 34 di alcuni anni fa, nonostante i 2 volume spacer di serie e una pressione maggiore rispetto a quella consigliata da FOX per il mio peso.

Le tre modalità di entrambe le sospensioni vengono gestite tramite comando remoto TwinLoc System posizionato sul manubrio: con una leva si chiudono contemporaneamente entrambe le sospensioni e con l’altra si aprono. Al blocco delle due leve del TwinLoc è unita anche la leva del comando remoto del reggisella, per un totale di 3 leve su di un unico collarino che a sua volta è integrato nel lock on della manopola di sinistra. La soluzione è lineare e compatta ma limita comunque lo spazio nel quale poter gestire la posizione della leva del freno e inoltre non permette di regolare separatamente la posizione delle 3 leve integrate. Difatti nell’azionare il comando del reggisella telescopico si rischia di sbloccare le sospensioni poiché la leva a fondo corsa spinge quella del release delle sospensioni. Tuttavia con il tempo si acquisisce manualità e la gestione del TwinLoc System diventa più semplice, permettendo una gestione ottimale delle sospensioni nell’alternarsi di salita e discesa e garantendo la massima praticità, tanto da non volerne più a fare a meno. Va sottolineato inoltre che la forcella non può essere gestita separatamente all’ammortizzatore e viceversa.

La trasmissione dell’allestimento 710 in prova è affidata a SRAM ed è al pari del modello unisex Genius 700 Tuned full carbon. Si tratta, più precisamente, del gruppo X01 Eagle a 12 velocità con cassetta 10-50 abbinata a corona Eagle da 30 denti. Il range di rapporti molto agile risulta adeguato alla tipologia di bici, una Trail bike dalle ottime doti di arrampicatrice.

Le ruote previste per l’allestimento 710 sono delle Syncros, il marchio costola di Scott, nel modello TR 2.0 CL da 27.5″ con cerchio da 30mm di larghezza interna, Tubeless Ready. Entrambi i mozzi sono in versione Boost, quindi 148×12 e 110×15. Per i copertoni di serie, la scelta ricade su una coppia di Maxxis Rekon EXO Tubeless Ready da 2.80″ che confermano la predilezione di Scott per le coperture Plus in ambito Trail. Si tratta però di pneumatici dalla tassellatura poco aggressiva che limitano drasticamente le prestazioni discesistiche della bici, soprattutto all’anteriore dove il grip è spesso precario.

Per migliorare le prestazioni, restando in ambito 27.5″ Plus, sarebbe meglio optare per gomme più aggressive come per esempio dei Minion DHF 2.5″ in versione Wide Trail, che offrono indicativamente la stessa larghezza effettiva dei Rekon di serie. Non avendone a disposizione ho preferito montare delle normali coperture da 27.5″, nello specifico dei Maxxis High Roller II EXO 2.35″, sempre in modalità Tubeless, grazie alle quali ho apprezzato un netto miglioramento nella guida in discesa. Il minore volume dei copertoni ha comportato una riduzione “sulla carta” di circa 6mm dell’altezza del movimento centrale ma la differenza una volta in sella è in realtà irrisoria dato che le coperture Plus, per via della pressione di utilizzo inferiore, si abbassano notevolmente.

La combo manubrio e attacco manubrio è firmata Syncros, con due prodotti in alluminio della serie FL1.5. La Contessa Genius si distingue dal modello unisex montando un manubrio da 740mm invece che 760mm, abbinato allo stem da 40mm (50mm per le taglie M e L). Interessante la forma particolare degli spessori e del tappo che richiamano perfettamente quella dell’attacco manubrio. A prima vista il cockpit si presenta affollato di cavi, considerando i due aggiuntivi del TwinLoc System, tuttavia sono disposti in modo ordinato e non risultano eccessivamente rumorosi durante la guida.

Anche la sella è di casa Syncros e si tratta del modello FL1.5, appositamente progettato per l’anatomia femminile. Il canale centrale di scarico e l’ampia seduta garantiscono comodità. L’imbottitura in schiuma poliuretanica della seduta è confortevole ma verso i bordi esterni della seduta stessa l’imbottitura è minore e, dopo alcune ore in sella, questi punti risultano leggermente fastidiosi. Il guscio in carbonio abbinato al carrello in titanio contribuiscono a contenere il peso.

Il reggisella è un FOX Transfer da 100mm di escursione per la taglia S, 125mm per la taglia M e 150mm per la taglia L. Il telaio è dotato di collarino quick release utile a regolare velocemente l’inserimento del reggisella. Tuttavia, a causa del tubo verticale interrotto dal perno della biella del sistema di sospensione, non è possibile inserire completamente il reggisella all’interno del telaio. In taglia S, l’altezza minima della sella è quindi di 63cm dal centro del movimento centrale e, se non si ha una misura di cavallo molto alta, impedisce di utilizzare reggisella con maggiore escursione.

I freni sono degli Shimano XT, dotati su entrambe le ruote di dischi CenterLock da 180mm di diametro. Dischi e pastiglie sono di tipo standard, quindi non in versione IceTech. Il perno passante del mozzo posteriore, come si può notare dalla foto, è dotato di leva che consente di svitarlo senza l’ausilio di chiavi. La leva può essere posizionata in qualsiasi punto a scelta sui 360°.

Scott, per fornire un aspetto pulito e lineare, ha optato per il passaggio dei cavi interno al telaio. La porta di ingresso è posizionata nella zona adiacente al tubo di sterzo, mentre l’uscita si trova in prossimità del movimento centrale, punto in cui è stato posizionato anche un guscio protettivo utile a salvare la parte terminale del tubo obliquo da eventuali colpi. I cavi proseguono poi all’interno del tubo sella e sul carro, esternamente per quanto riguarda la tubazione del freno e internamente al fodero basso per quanto riguarda la guaina del cambio. È presente un guscio protettivo anche sul fodero basso per metterlo al riparo dagli urti della catena. Inoltre la Contessa Genius è dotata di parafango Syncros Trail realizzato in polipropilene, un polimero termoplastico con ottimi valori di durezza, rigidità e resistenza. È stato progettato per essere avvitato direttamente all’archetto della forcella risultando quindi completamente integrato con la FOX 34.

Geometrie

Salita

La Contessa Genius ha tutte le carte in regola per essere un’ottima arrampicatrice, sia per il peso contenuto, con i suoi 12.7kg, sia per la posizione in sella comoda e ben bilanciata, merito delle geometrie davvero equilibrate. Dimostra ampiamente le sue doti in salita, dove trasmette una sensazione di agilità anche nei tratti più ripidi nei quali si riesce a dominare bene l’anteriore che rimane incollato al terreno. Nelle salite tecniche la Contessa si comporta in modo eccellente, sia per quanto riguarda il superamento degli ostacoli che per la guida nei punti più tortuosi, dove vanta una grande manovrabilità.

Un ulteriore aiuto in salita è dato dal sistema TwinLoc che permette di impostare in tempi rapidissimi le sospensioni, passando dal blocco alla posizione intermedia con il solo movimento del pollice. Il blocco totale è ideale per le salite scorrevoli mentre, su fondo sconnesso, la posizione Traction Control garantisce trazione mantenendo il giusto assorbimento delle asperità e garantendo geometrie più verticali grazie alla riduzione dell’escursione. Le gomme Plus, di serie per questo allestimento, mi hanno sorpresa nella salita offroad, sia tecnica che scorrevole, dove la trazione è notevole e la bici scorre bene, ma su asfalto l’attrito diventa davvero elevato e si paga in termini di fatica. D’altra parte dopo aver sostituito i copertoni con quelli di sezione standard la situazione in salita si è invertita, migliorando la scorrevolezza su asfalto ma peggiorando la trazione in fuoristrada.

Discesa

A differenza di alcune bici che risultano intuitive sin dal primo momento, la Contessa Genius necessita di qualche ora in sella per prendere confidenza ed entrare in sintonia, trovando il giusto setting che ne esalti le doti discesistiche. Come anticipato, le gomme Plus di serie, poco aggressive, evidenziano un effetto deriva dovuto allo scarso grip e alle dimensioni stesse. Sostituirle con coperture più aggressive e dalla sezione standard ha giovato al comportamento generale della bici in discesa, rendendo la guida molto più reattiva e precisa. Perfezionato di conseguenza anche il setting delle sospensioni, il feeling è decisamente migliorato e ho potuto apprezzare il carattere vivace e giocoso della Contessa.

Le geometrie aggressive, tra le quali spicca l’angolo di sterzo di ben 65.6°, configurano già sulla carta la Contessa Genius come una bici molto a suo agio in discesa. Sui sentieri tecnici e sconnessi infatti si è dimostrata perfettamente all’altezza della situazione, offrendo totale controllo e stabilità grazie alla posizione di guida equilibrata e al sistema di sospensione sempre attivo, sensibile e fluido nell’assorbimento degli urti di qualsiasi entità. Nei tratti ripidi soffre di un notevole affondamento della forcella, poco sostenuta nella parte centrale dell’escursione. Il manubrio da 740mm abbinato all’attacco corto offrono un buon feeling e un apprezzabile senso di sicurezza.

È soprattutto nei tratti flow che se ne apprezzano maggiormente le doti discesistiche. La distribuzione del peso, posizionato in basso e perfettamente bilanciato tra anteriore e posteriore, garantisce stabilità, precisione e una risposta immediata, grazie anche al telaio rigido. La Contessa Genius è molto maneggevole e fluida nei cambi di direzione, anche tra le curve più strette dove agilità e precisione sono tanto eccezionali da renderla un vero giocattolino con cui pennellare una curva dietro l’altra con il sorriso sul volto.

Conclusioni

La Contessa Genius è una Trail bike dall’escursione generosa e pronta a tutto, divertente in discesa e performante in salita, sia per lunghe escursioni su dislivelli importanti che per divertirsi sui trail dietro casa. La cura per i dettagli è un valore aggiunto ma sono le geometrie equilibrate a renderla davvero interessante, insieme al sistema TwinLoc che, dopo averci preso la mano, diventa quasi irrinunciabile.

Allestimenti e prezzi

Contessa Genius 710:  €5.399
Contessa Genius 720:  €4.199
Contessa Genius 730:  €2.699

Scott Sports

Commenti

  1. Elandur:
    Boh, a me pare una semplice bici unisex con alcune misere modifiche (manubrio, stem e regolazione sospensioni, sempre che quest'ultima sia vera e valutabile) e, cosa questa davvero importante, sella adatta alla morfologia femminile.

    Più una mossa di marketing laddove basterebbe pensare una sorta di "kit donna" con cui ordinarla e il gioco è fatto.
    Oppure l'opportunità per un rivenditore di richiedere il kit donna rendendo alla casa madre la componentistica sostituita.

    Mah... Fossi una donna mi comprerei la versione da uomo, taglio il manubrio all'occorrenza, mi tengo lo stem più lungo di (ben!) 1 cm e compro una sella da donna, col risultato che sicuramente a rivenderla coi pezzi originali mi tiene il valore dell'usato molto meglio, mentre voglio vedere a rivendere una "contessa" a un uomo alto 1,55...
    Solo il nome gli fa perdere 1000 euro al momento della rivendita [emoji16]
  2. Avendo provato la Contessa sia con ruote da 27,5 Plus che da 27,5 standard a questo punto sarebbe interessante avere un'impressione anche con le 29 per completare i raffronti .
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