Alla scorsa Sea Otter, ci è stata data una sella Ergon SME3 da provare. Un po’ come per le scarpe su misura per i corridori, per scegliere la sella adatta a noi abbiamo potuto sederci su uno strumento che serviva proprio a prendere le misure del bacino per scegliere il modello più adatto: una pratica che fortunatamente sta prendendo piede nel mondo della MTB. E altrettanto fortunatamente anche il prezzo delle selle con larghezze variabili sta cominciando a scendere, evitando ai biker di doversi adattare a selle che con una forma sola devono cercare di accontentare tutti. Anche se tentati dal modello con carrello in titanio, abbiamo voluto vedere come si sarebbe comportato il modello entry level.
Destinazione d’uso: Enduro
Peso: 250 grammi (small, dichiarato) / 264 grammi (medium, misurato)
Taglie: Small & Medium (noi abbiamo provato la M)
Scafo: Composito di Nylon
Carrello: CroMo
Rivestimento: Microfibra
Imbottitura: Schiuma ortopedica AirCell
Prezzo: si trova online intorno ai 70 Euro.
La differenza di peso dichiarata tra la versione SME3 con carrello in acciaio (79 $) e la Titanium Pro (179 $) è di soli 10 g. Considerato il prezzo della sella testata, diremmo che le specifiche sono ordinarie: in questa fascia di prezzo non c’è da aspettarsi una sella fatta in pelle, kevlar o con carrelli in materiali superleggeri.
Lo scafo è in un robusto composito di nylon. In generale la costruzione sembra solida e ben pensata.
La sella ha una larghezza adeguata nella parte posteriore e, sempre nella parte posteriore, ha due canali poco profondi, oltre ad uno al centro che aiuta a scaricare il nervo perineale.
La punta è lunga e piatta ma ben imbottita. Il carrello è lungo a sufficienza da permettere un ampio intervallo di regolazione nella posizione della sella.
La comodità delle selle rappresenta un argomento spinoso e soggettivo, come d’altronde succede per altri componenti tra cui manopole e pedali. Inutile dirlo, tutti i punti di contatto tra biker e bici sono personali. Non è detto che ciò che funziona bene per un biker sia adatto agli altri e capita spesso che quando uno di noi trova la sella adatta non la lasci più. In questo test ci concentreremo quindi principalmente sulla qualità del prodotto. Per quanto riguarda la SME3 si può dire che, tenuto anche in conto il prezzo, la qualità costruttiva è buona ed il peso ragionevolmente basso.
Il nostro tester si è trovato piuttosto bene con la SME3 fin da subito. La larghezza è giusta, anche grazie al fatto di essere stata scelta sulla base di una misura anzichè essere l’unica disponibile per il modello. Possiamo fare un appunto sulla lunghezza della parte anteriore della sella. Ultimamente stanno divenendo comuni selle con una buona larghezza posteriore ed una punta corta come le Specialized Power e Henge che, per quanto riguarda la nostra esperienza, aiutano a trovare subito la posizione perfetta. La SME3 è ben imbottita e confortevole. Solo verso la fine di salite piuttosto lunghe ci capitava di doverci spostare un po’ in qua e in là cercando la posizione migliore.
Durante il test non sono mancate cadute e qualche graffio. E’ difficile stimare la durata e resistenza della sella, dato che ogni caduta è diversa dalle altre. In qualche atterraggio sbagliato con conseguente caduta abbiamo urtato anche pesantemente sulla sella, ma al momento è ancora perfettamente intatta ed il carrello è dritto. Considerati peso e prezzo, si tratta di un prodotto piuttosto solido. Mancano pannelli laterali in kevlar, ma d’altro canto va detto che questi inserti spesso rovinano i pantaloncini.
In breve, si tratta di una buona sella. Non si fa notare, e per una sella è un’ottima cosa. Peso, prezzo e durata sono tutti competitivi. Non ci troviamo di fronte ad un componente rivoluzionario o particolarmente impressionante, piuttosto ad un componente che funziona bene e basta. La forma è ben pensata, la costruzione solida ed i materiali di qualità, il tutto ad un prezzo competitivo: in poche parole, una sella da tenere in considerazione.
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