In questo test vi parlerò di un prodotto particolare che sicuramente non rappresenta una priorità per il biker medio ma che può essere in grado di migliorare o addirittura risolvere fastidiosi problemi alle articolazioni a cui sono soggetti alcuni di noi a causa di una postura inadeguata in bici. Sto parlando delle solette plantari ergonomiche e in particolare di quelle prodotte da SQlab, marchio tedesco che ha fatto dell’ergonomia dei punti di contatto con la bici il focus principale di tutta la sua gamma.
Il concetto dietro alle solette di SQlab è che il piede sui pedali necessita di un appoggio e di una distribuzione di pesi e forze differente rispetto a quando si cammina, perciò l’adozione di solette da bici specifiche per la conformazione del proprio piede migliora la salute delle articolazioni, il comfort e le prestazioni. Scopriamo come… e se effettivamente sono efficaci.
SQlab mette a disposizione tre versioni delle sue solette, ciascuna con differente tipologia di supporto, che prendono il nome di 214, 215 e 216. Per individuare la soletta più adatta alle proprie caratteristiche fisiche e quindi alle proprie necessità, sul sito web di SQlab troviamo un semplice metodo di classificazione secondo la combinazione tra la forma dell’arco plantare e l’allineamento delle gambe. Ci sono quattro categorie per quanto riguarda la forma dell’arco plantare, che può essere alto, medio, basso o piatto, e tre per quanto riguarda l’allineamento delle gambe, che può essere valgo, normale o varo.
Con un allinamento normale delle gambe e un arco plantare medio, la tabella sul sito SQlab mi ha consigliato la combinazione B2 che ricade sul modello 216. Di seguito potete osservare come dal profilo si noti una curva piuttosto accentuata dell’arco plantare e un sostegno significativo. Anche il tallone viene accolto da un bordo piuttosto alto che lo stabilizza notevolmente.
Buona parte del supporto è delegato al sostegno anatomico in plastica denominato 3D³ Arch che è posizionato proprio in corrispondenza dell’arco plantare ed è il vero responsabile delle prestazioni della soletta SQlab. La differenza fra le tre versioni di soletta è gestita proprio tramite la lavorazione di questo supporto in plastica e dell’ampiezza delle sue curve sulle tre dimensioni. È conformato molto bene così da integrarsi perfettamente alla soletta creando continuità.
Il materiale principale è una schiuma con un blando effetto memory denominata Freeflex. La struttura ha una fitta traforatura che consente la massima traspirabilità e offre al contempo assorbimento e adattabilità ai movimenti. A questo scopo contribuiscono anche le linee di flessione nella zona dell’articolazione metatarsofalangea e quelle concentriche nelle zone di maggior appoggio, sotto al tallone e all’avampiede. Troviamo anche delle linee di taglio per adattare la soletta alla propria taglia per ciascuna delle cinque misure disponibili. Per adattare al meglio le solette SQlab alle vostre scarpe, consiglio di sovrapporre le solette originali per eseguire il taglio poiché le linee di taglio sono generiche e non corrispondono necessariamente alla misura e alla forma della vostra soletta originale.
SQlab ha optato per misure abbondanti così da interfacciarsi bene con tutte le scarpe. Nel mio caso le ho inserite all’interno della scarpe ION Rascal AMP numero 41 e nonostante le solette in prova fossero dal 39 al 41, le ho dovute comunque rifilare di 1-2mm per farle combaciare al meglio. Lo spessore e la capacità di comprimersi potrebbero essere differenti dalle solette originali quindi considerate un minimo di differenza in termini di calzata. Per esempio le Rascal utilizzano solette originali piuttosto sottili e quindi inizialmente la scarpa, che già mi va molto precisa, mi risultava un filo stretta finché la soletta SQlab non ha iniziato a rodarsi e a prendere forma.
La copertura è in un tessuto sintetico con proprietà antiodore e di autoregolazione della temperatura. Il discorso della limitazione della formazione di odori è sempre abbastanza relativo perché dipende da diversi fattori sia personali che di abitudini ma per quanto possa valere mi sono accorto che sono efficaci anche sotto questo punto di vista.
In generale si nota una buona attenzione ai dettagli, per quanto ci si possa aspettare da un semplice plantare, e una qualità chiaramente superiore rispetto alla maggior parte delle solette che troviamo di serie all’interno delle scarpe da bici. Ora vediamo come si comportano a livello di prestazioni.
Contattando SQlab per mettere alla prova una delle loro selle, ho scoperto queste solette. Ho voluto metterle alla prova per scoprire se fossero in grado di risolvere un problemino di infiammazione alla zampa d’oca del ginocchio sinistro, inserzione tendinea di tre muscoli della coscia, che mi infastidisce ormai da anni e che ho sempre ritenuto dipendesse da un appoggio inadeguato del piede sul pedale. Le solette SQlab hanno effettivamente fornito quell’appoggio dell’arco plantare in ogni situazione, sia in salita che durante la guida in discesa, che consente di imprimere maggiore forza sui pedali e di mantenere stabilità e di conseguenza una posizione sana sia per il piede che per le altre articolazioni coinvolte, vedi caviglia e ginocchio. Il problema, che tenevo a bada con abbondante stretching, ora è scomparso. Il piede inoltre risulta ulteriormente stabile e ben contenuto, senza spostarsi all’interno della scarpa nemmeno quando si imprime forza in torsione. Non altera le caratteristiche di comfort della scarpa ma di fatto offre una calzata più avvolgente.
Con queste solette SQlab non ha scoperto il sacro Graal, ha semplicemente riportato in ambito bici ciò che già esiste in altri sport dove, come in bici, l’appoggio plantare diventa determinante ai fini delle prestazioni. Inoltre le giuste solette possono rappresentare una soluzione a problemi molto fastidiosi che potrebbero avere un’origine davvero banale come un inadeguato appoggio plantare. Tenendo in considerazione che le solette, anche quelle di serie, generalmente sopravvivono alle scarpe, si può spalmare l’investimento a lungo nel tempo.
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