SRAM Eagle 90 Transmission meccanico è la nuova trasmissione di SRAM, basata sulla stessa tecnologia T-Type senza forcellino della Transmission AXS, ma con azionamento tramite cavetto in acciaio. Dopo tanti commenti di chi non vuole avere l’elettronica sulla bici, SRAM risponde con un prodotto che abbiamo già avuto modo di testare sul campo. Esistono due varianti di questo nuovo gruppo: la 90, in prova, e la 70, che si trova solo di primo montaggio sulle bici. A proposito di gamma, l’Eagle 90 va a posizionarsi sotto il GX AXS. Consiglio vivamente la visione del video, perché mostro anche quanto sia resistente agli urti (e al mio peso).
I numeri innanzitutto: la SRAM Eagle 90 è una trasmissione 1×12 con cassetta 10-52 azionata meccanicamente.
È compatibile solo con le bici dotate del forcellino universale UDH che SRAM ha introdotto nell’ormai lontano 2019, e che è ampiamente diffuso. Il montaggio è identico a quello del fratello wireless, vale a dire la lunghezza della catena è la variabile chiave per la regolazione. Non ci sono viti di fine corsa, e non c’è la vite che regola il B-Gap. Il cavetto viene usato solo per la regolazione di fino tramite la classica vite in plastica che troviamo sul manettino, identica a quella di tutte le trasmissioni meccaniche.
Per trovare la giusta lunghezza della catena per la propria bici basta andare sul sito SRAM e seguire le istruzioni. Come il modello AXS, anche quello meccanico permette la cambiata sotto sforzo, grazie alle scanalature presenti sulla cassetta che evitano lo scivolamento della catena. E come l’AXS, anche l’Eagle 90 è relativamente lento nella cambiata se la catena si trova lontana da una di queste scanalature, cosa che però non dà fastidio perché uno può continuare a pedalare senza aspettare il cambio di pignone.
Un’altra caratteristica in comune è la resistenza ai colpi. In primis perché non abbiamo il forcellino ma il deragliatore è ancorato direttamente al telaio, e in secondo luogo perché il cavetto non si strappa visto che, se il deragliatore si muove verso l’interno (come accade quando uno colpisce una roccia), la tensione si allenta per poi tornare quella di prima. A questo proposito ribadisco che guardiate il video, perché ci monto su con tutto il mio peso.
Se il colpo arriva dal davanti il deragliatore girerà sul proprio asse e bisognerà rimetterlo in posizione e serrarlo a 35 Nm.
La cambiata è precisa e secca, quello a cui bisogna abituarsi è un movimento deciso del pollice che va a muovere la leva del manettino quando si cambia verso un pignone più agile. La corsa di questa leva è piuttosto lunga e all’inizio tendevo a non premerla sufficientemente a fondo, avendo come risultato una cambiata impresisa. Una volta che mi sono abituato, sono rimasto sorpreso di quando l’Eagle 90 funzioni bene malgrado il cavetto. D’altronde mancando il forcellino è molto più facile regolare una trasmissione 1×12 perché non abbiamo la variabile del forcellino storto, né quella delle viti di fine corsa e del B-Gap, che tende spesso ad allentarsi.
Si può cambiare al massimo 2 pignoni verso quelli grandi premendo la leva il più a fondo possibile, mentre la cambiata verso i pignoni piccoli è singola ma molto veloce. Si può in pratica fare una smitragliata e poi aspettare che la catena vada fino al pignone da 10 denti. Proprio la cambiata verso i pignoni piccoli è sorprendentemente precisa sotto sforzo, cosa che piacerà a chi voglia rilanciare in volata o in uscita di curva.
In questa tabella trovate i pesi, rilevati sulla nostra bilancia, del nuovo SRAM Eagle 90 Transmission meccanico paragonato con il vecchio GX meccanico con guarnitura in carbonio. L’aggravio di peso del deragliatore non è così elevato come uno potrebbe pensare, cosa che viene comoda se uno decidesse di usare cassetta e pedivelle dell’AXS, visto che tutto l’Eagle Transmission T-Type è compatibile ed intercambiabile, eccetto il manettino.
Per i dettagli dell’Eagle 70, che si trova solo sui primi montaggi, vi rimando al sito SRAM.
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