Test Trail bike 2016 – bici #1: Cannondale Habit SE

Autore: Francesco Mazza

Dopo le giornate dedicate ai test delle 14 bici, dalle quali sono nati gli articoli della Comparativa di 7 Trail bike da 27.5, appena pubblicato, e della Comparativa di 7 Trail bike da 29, che uscirà a breve, ogni tester ha dedicato l’ultima giornata di prove a una singola bici, scelta tra le 14 a disposizione non necessariamente perchè la preferita in assoluto, quanto piuttosto per poterne approfondire la conoscenza e togliersi qualche dubbio o curiosità, anche su percorsi differenti da quelli utilizzati nel test comparativo.

Per quanto mi riguarda ho scelto di salire in sella alla Cannondale Habit Carbon SE. Sinceramente non si tratta della mia preferita in assoluto e altrettanto sinceramente non saprei dire, all’interno della cerchia delle bici che ho testato, quale fosse la mia preferita. Diverse bici mi hanno colpito per differenti motivi: l’Orbea mi ha entusiasmato per le sue performance in salita, soprattutto in quelle tecniche, e sfoggia un allestimento impeccabile, la Norco mi ha fatto divertire per la sua agilità, sulla Canyon mi sono meravigliato di quanto fosse precisa e reattiva in discesa, mentre della Mojo, vincitrice del test delle 27.5, mi ha conquistato il senso di solidità del telaio e l’incredibile stabilità nello scassato.

Quello che mi ha affascinato della Habit sono invece altri dettagli che volevo mettere ulteriormente alla prova, per dare una maggiore certezza alle mie sensazioni. La scorsa estate a Friburgo ho avuto modo di utilizzare la versione Carbon 1 della Habit per un First Ride di un giorno, durante la sua presentazione. La versione top di gamma mi era piaciuta davvero molto e guardavo con curiosità la versione SE, oggetto di questo test, che offre 10mm di escursione in più sulla Lefty. Ora che l’ho provata posso dire che la Habit SE è un mezzo divertente, scattante e molto bilanciato, che mette a proprio agio come posizione in sella e permette di divertirsi sui sentieri sia in salita che in discesa.

L’allestimento è di media gamma e rispecchia il prezzo al pubblico di €4.199. Nessun dettaglio da “bike porn” quindi, eppure tutti i componenti sono adeguati alla destinazione d’uso e non fanno sentire l’esigenza di upgrade o sostituzioni. La bici è pronta all’uso e ci si può divertire senza pensare a che pezzi dover sostituire per renderla più fruibile.

Mi è capitato diverse volte di testare bici Cannondale quindi conosco la Lefty e il suo comportamento parecchio differente dalle tradizionali forcelle e anche questa versione in alluminio da 130mm di escursione si è dimostrata in linea con le altre precedentemente testate. Fondamentalmente un carro armato, estremamente rigida e ottima nell’incassare gli impatti anche importanti, ma un tantino pigra per me che prediligo forcelle sostenute e belle pronte in estensione.

Il sistema Zero Pivot, che sfrutta la flessione del carro eliminando uno snodo, è garanzia di reattività della sospensione posteriore, anche se nella versione SE il carro è in alluminio e i pregi sono lievemente ridotti rispetto alle versioni full carbon della Habit. Anche la Orbea sfrutta un cinematismo analogo ma con telaio full carbon e infatti il comportamento delle due bici è simile, con delle performance maggiori in termini di reattività a favore della Orbea, che tra le 27.5 è quella che conquista il voto più alto per la salita scorrevole, grazie allo slancio che il carro carbon senza snodo è in grado di restituire nei rilanci.

La Cannondale Habit Carbon SE in effetti rispecchia la posizione di metà classifica che si è guadagnata. Non ha un ambito di eccellenza in particolare ma riesce a figurare bene in ogni frangente. Una bici equlibrata sia nell’allestimento che nelle geometrie e infine nelle performance. Tenendo presente che nel gruppo delle 27.5 è la bici con la minore escursione a disposizione, sia anteriore che posteriore, si è comunque difesa molto bene sia in salita che in discesa.

Ottima arrampicatrice sul ripido, continua a mantenere grande precisione e facilità di guida anche nel tecnico, dove ha conquistato il suo voto più alto nella comparativa, piazzandosi al secondo posto, dietro alla vincitrice Mojo 3. Sulle salite scorrevoli e sugli strappetti da rilanciare a tutta si è dimostrata veloce e scattante, all’altezza di una bici da Marathon. La gomma posteriore non mi ha mai tradito in trazione, per merito del sistema Zero Pivot che tiene sempre la ruota attaccata al terreno, anche sui passaggi più impegnativi.

Le qualità dello Zero Pivot negli scatti e nei rilanci le ho apprezzate anche nelle discese scorrevoli e veloci, dove inoltre la Habit è agile e sensibile ai comandi del rider, per una guida sempre precisa. Il fatto che nelle discese scorrevoli e veloci, ma anche nei tratti tecnici lenti e guidati, sia molto intuitiva e bilanciata, unito alle sue ottime prestazioni in salita, mi ha convinto a darle un buon voto alla voce polivalenza. La Habit infatti trovo sia un esempio di equilibrio tra salita e discesa, che in fin dei conti è la caratteristica che rappresenta il vero ago della bilancia delle Trail bike.

Nelle discese tecniche e scassate la Habit non ha convinto tutti i tester, infatti è qui che ha preso il suo voto peggiore. Eppure a me non è dispiaciuta. Certamente non l’ho collocata al primo posto nemmeno io, ma ritengo che sia divertente e abbia molto da dare se si è disposti a guidarla con maggiore fisicità, domando un po’ col corpo la sua naturale indole nervosa, dovuta all’escursione minore e alle geometrie effettivamente compatte. Tuttosommato ciò non risulta nemmeno difficile considerando l’ottima posizione di guida, centrale e bilanciata, che è responsabile della sua precisione chirurgica in salita e che aiuta comunque a dominare la bici anche in discesa.

La comprerei?

Difficile a dirsi. Si tratta di una bici differente dalle altre della comparativa e forse, proprio per questo motivo, l’ho trovata più interessante. Se dovessi scegliere la bici unica, sicuramente punterei a qualcosa con più escursione e più propensione alla discesa. Considerando invece di affiancare una Trail bike a una bici da Enduro, allora tra le 27.5 presenti nella comparativa sceglierei sicuramente la Habit, perchè acquistare un mezzo da 140 o 150mm, votato alla discesa, avendo in casa anche una bici da Enduro, avrebbe effettivamente poco senso. La Habit invece è il mezzo ideale per tritare chilometri e dislivelli importanti, continuando comunque a giocare e divertirsi in discesa. Non è una Trail Bike che strizza l’occhio all’Enduro, ma è una Trail bike a tutti gli effetti, nata per questo scopo.

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