[Test] Trasmissione Shimano XT M8100

Lo scorso maggio vi abbiamo presentato in ogni dettaglio il gruppo Shimano XT M8100 che attendeva solo la fine del lockdown per essere montato sulla MDE Damper 29 2020 ed essere finalmente messo alla prova. Ora, dopo circa 500km di utilizzo nella polvere dei tracciati finalesi, siamo pronti a esprimerci sulle prestazioni del gruppo a 12 velocità di gamma medio/alta di Shimano. Per tutti i dettagli tecnici potete fare riferimento al suddetto articolo di presentazione mentre di seguito andremo ad approfondire le impressioni e le valutazioni di ciascun componente e della trasmissione XT M8100 nel suo complesso.

Iniziamo dalla guarnitura, facile da montare grazie al tradizionale sistema Shimano con perno millerighe e doppia vite che blocca la pedivella lato non-drive sul perno una volta registrata la tensione dei cuscinetti. Anche quest’ultima operazione risulta decisamente semplice e molto precisa agendo sul tappo del perno lato non-drive che tira in battuta la pedivella, per ruotare il quale però è necessaria una chiave dedicata quando invece una sede a brugola renderebbe possibile intervenire anche sui trail con un semplice multitool in caso di imprevisti. La qualità dei cuscinetti del movimento centrale BSA si è rivelata molto buona, migliore a mio avviso rispetto a quella delle edizioni precedenti, e non ho mai dovuto correggere la registrazione dei cuscinetti che ancora scorrono fluidi e corposi, senza il minimo lasco.

Le pedivelle, che da tradizione Shimano sono realizzate in lega di alluminio forgiata con struttura cava Hollowtech II, sono particolarmente rigide e robuste, a sensazione le più rigide pedivelle XT che Shimano abbia mai prodotto. Rappresentando uno dei punti di contatto con la bici, l’elevata rigidezza trasmette parte delle vibrazioni dal telaio al rider e, proprio per questo aspetto, generalmente preferisco le pedivelle in carbonio che, allo stesso modo del manubrio, smorzano maggiormente le vibrazioni indesiderate migliorando il comfort. D’altro canto la robustezza delle pedivelle XT è eccellente e anche la finitura superficiale ha resistito incredibilmente bene agli urti contro le ruvide rocce del finalese. Altro dettaglio positivo in termini di resistenza all’usura è la sottile ma robusta pellicola che (finalmente) protegge adeguatamente le pedivelle dallo sfregamento delle scarpe.

Il sistema con cui è realizzata la corona XT permette l’accoppiamento direct mount con la pedivella nonostante di fatto sia realizzata in due pezzi, con uno spider dedicato in alluminio e una corona in acciaio. Il materiale duro dei denti della corona aumenta la resistenza all’usura rispetto alle tradizionali corone in lega leggera di alluminio. Il tipo di montaggio direct mount con ghiera è solido ed efficace ma impone l’uso di una chiave dedicata, quindi rispetto a molti prodotti della concorrenza, sostituire la corona risulta più macchinoso. Il nuovo profilo wide-narrow dei denti della corona si è rivelato efficace nel trattenere la catena evitando che cadesse, pur essendo montata su una bici da enduro aggressiva e senza guidacatena. Ciò nonostante l’attrito è apparentemente minimo e quindi l’abbinamento corona/catena gode di un’ottima scorrevolezza e di altrettanta silenziosità.

Non è un segreto che buona parte della responsabilità delle prestazioni di una trasmissione sia delegata alla cassetta pignoni e Shimano si è sempre focalizzata molto su questo aspetto, ottimizzando in modo maniacale il design delle rampe e del profilo dei denti come primo obiettivo. Il risultato per questa cassetta CS-M8100 è veramente sopraffino e, a parte il peso di circa 100g superiore, eguaglia le ottime prestazioni della XTR CS-M8100 in quanto a precisione, fluidità di cambiata e scorrevolezza della catena. La resistenza all’usura è eccellente e, come potete notare dalla fotografia seguente (tenendo conto però che è stata scattata tre settimane fa, a circa 350km di utilizzo), le condizioni sono veramente ottime, il che rivela l’ottimo accoppiamento con la catena e il basso attrito che ne consegue.

Il concetto di spaziatura tra i pignoni adottato da Shimano prevede un incremento piuttosto lineare su tutta la scala di rapporti, quindi con un gap minore tra i pignoni più grandi rispetto a SRAM, che di fatto ha una curva di incremento più progressiva. Ciò implica un salto ridotto tra il penultimo e l’ultimo pignone ma di fatto aumenta leggermente il gap tra i pignoni immediatamente precedenti. In termini pratici, sulle salite di discreta intensità dove si utilizzano i penultimi quattro pignoni (28-33-39-45) si avverte maggiormente il salto di dimensioni, mentre sulle salite molto ripide, dove si utilizzano prevalentemente gli ultimi due pignoni (45-51), si può scegliere di alternare in modo più omogeneo e fruibile il rapporto effettivamente indicato alle condizioni d’uso.

Come anticipato, la scorrevolezza della catena, sia sulla cassetta che sulla corona, è ottima e lo spostamento tra i pignoni è preciso e immediato. Questo è frutto anche della lavorazione della nuova catena a 12 velocità che Shimano ha disegnato appositamente per abbinarsi al nuovo profilo Dynamic Chain Engagement+ dei denti della corona e dei pignoni così come della finitura superficiale cromata che migliora sia scorrevolezza che resistenza all’usura. Sinceramente non sono uno che si preoccupa di lubrificare la catena con estrema regolarità e utilizzo preferibilmente lubrificanti asciutti a base di cera quindi le effettive doti di scorrevolezza e di resistenza all’usura emergono prima di quanto non farebbero con una catena costantemente e abbondantemente lubrificata e posso confermare che la finitura Sil-Tec di Shimano contribuisce effettivamente alle prestazioni della catena.

Il comando cambio è stato aggiornato radicalmente rispetto al precedente della serie M8000 e gode di un azionamento molto più morbido della leva principale e di una reazione molto più secca e decisa all’inserimento del rapporto. Ho gradito particolarmente l’ergonomia delle leve come forma, dimensioni e posizione nonché il feeling al tatto per via dell’inserto zigrinato in gomma e in generale ho apprezzato molto la posizione del comando sul manubrio grazie al nuovo attacco I-Spec EV, più pratico delle versioni precedenti, ben regolabile per collocare il comando alla portata di pollice e indice senza dover spostare molto le dita dalla manopola. In merito alla leva di rilascio, trovo utile la possibilità di azionarla anche con l’indice dato che spesso quando pedalo su asfalto tengo le mani appoggiate al manubrio con il pollice al di sopra della manopola, ma soprattutto ne adoro la funzione multi shifting che consente di scalare velocemente due rapporti a ogni pressione più profonda. Lo stessa vale per la leva principale, che può scalare fino a quattro rapporti in un unico azionamento, ma in questo caso si tratta di una funzione ormai comune alla maggior parte dei trigger.

Non c’è molto da dire in merito alla facilità e frequenza di regolazione se non che ho regolato il cambio con estrema semplicità quando ho montato la trasmissione sulla bici e per tutta la durata del test non ho più dovuto eseguire alcuna correzione. La regolazione del b-gap è semplicissima grazie alla tacca di riferimento sulla gabbia del cambio e una volta calibrati i fine corsa, con un paio di click sul registro del comando ho concluso. Non ho riscontrato tanta regolarità di funzionamento nemmeno nel gruppo superiore XTR M9100 che sto utilizzando su un’altra bici e che qualche correzione talvolta la richiede. Il cambio di per sé è solido e robusto, magari non nella finitura superficiale che ho trovato più delicata di altri cambi, ma gode di una robustezza strutturale decisamente ottima, senza alcun gioco tra gli snodi. Queste doti di rigidezza e solidità contribuiscono notevolmente al mantenimento delle prestazioni nel tempo dato che spesso sono anche la leggera deformazione del cambio e il lieve gioco che si viene a creare tra gli snodi a rendere necessarie le correzioni della regolazione.

Il cambio lavora sempre in modo fluido e preciso, dimostrandosi solido e affidabile anche in condizioni avverse, normalmente tragiche per un cambio, come quando ci si trova a cambiare bruscamente molti rapporti su trail dal fondo dissestato e molto polveroso. La nuova frizione sembra effettivamente migliore della precedente o, quanto meno, ha rivelato solo in misura lieve quei problemi di funzionamento ruvido o a scatti che a volte affliggevano pesantemente la frizione dei modelli precedenti. La possibilità di escludere la frizione tramite l’apposita leva facilita la rimozione e il reinserimento della ruota posteriore ma non tanto quanto farebbe il blocco della gabbia.

In conclusione, con il gruppo XT M8100, Shimano ha realizzato una versione dal prezzo accessibile del suo XTR a 12 velocità che, a parte il peso, non ha niente da invidiare al top di gamma dal quale deriva. Nel confronto diretto con il principale competitor, che sicuramente interessa molti lettori, a mio parere supera abbondantemente per prestazioni lo SRAM GX Eagle al quale è comparabile come prezzo di listino mentre è decisamente competitivo nei confronti dello X01 Eagle. In termini generali ho trovato la trasmissione M8100 assolutamente performante, affidabile e moderna nelle soluzioni e nei dettagli. Traspare l’enorme lavoro di cesello eseguito da Shimano per svecchiare alcuni concetti e tornare competitivi anche sui primi montaggi, recuperando l’evidente ritardo con ottimi prodotti concreti e appetibili e lo sforzo è stato premiato dato che su molti allestimenti di gamma alta e medio/alta del 2020 e 2021 si tornano a vedere i gruppi a 12 velocità dello storico brand nipponico.

Pesi verificati

Guarnitura FC-M8120-1: 641g
Corona SM-CRM85: 113g
Cassetta CS-M8100: 470g
Catena CN-M8100: 305g
Comando SL-M8100-IR: 114g
Cambio RD-M8100-SGS: 280g

Prezzi

Guarnitura FC-M8120-1: €149,99
Corona SM-CRM85: €79,49
Cassetta CS-M8100: €169,99
Catena CN-M8100: €46,99
Comando SL-M8100-IR: €59,99
Cambio RD-M8100-SGS: €109,99

Shimano

 

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