[Test] Troy Lee Designs, casco A1

Questo è l’anno dei caschi da enduro, non ci sono dubbi. Non passa mese con diverse novità in questo campo. Anche Troy Lee Designs propone un casco aperto e lo fa a modo suo, con una grafica e un concetto sicuramente interessanti. Ecco il nostro test, dopo circa un mese di utilizzo dell’A1 in versione Gold Metal Flake.

Cominciamo con i dati nudi e crudi: l’A1 pesa 320 grammi, ha una visiera regolabile, un sistema di fissaggio alla testa con la tipica rotellina e regolabile anche in altezza grazie a tre posizioni predefinite.

Le tre posizioni predefinite.

Gli inserti sono rimuovibili e lavabili, si agganciano al casco con degli attacchi velcro. L’A1 è dotato di 8 buchi frontali e 8 sul retro per l’areazione. Si può usare sia con gli occhiali che con la mascherina. È disponibile in 3 taglie, quella in test è una XL.

Non è dotato di un attacco per le helmet cam, come invece hanno diversi suoi concorrenti come il Bell Super testato qualche settimana fa. La sua forma non è molto head cam friendly, visto che manca un punto veramente piatto per poterci mettere il tipo attacco adesivo in stile GoPro.

Appena indossato si rimane sorpresi per quanto l’A1 sia avvolgente o, per dirla meglio, per le sue dimensioni. Infatti il casco copre tutta la nuca e quasi tutta la fronte, e ai lati scende fino alla tempia. Questo è un bene per la protezione, ma ha presentato subito un problema perché chi scrive indossava degli occhiali Oakley Radar, la cui asticella andava a toccare il casco e quindi premeva gli occhiali sul naso, facendoli man mano scendere. Come potete vedere dalla foto, se gli occhiali hanno delle asticelle sottili o comunque molto vicine alla testa il problema non sussiste. In questo caso devo ringraziare Smith che ci ha mandato i nuovi Pivlock V2 proprio in concomitanza con l’inizio del test dell’A1.

Chiedendo lumi a TLD ci hanno detto che sono a conoscenza del problema con gli Oakley Radar, che dovrebbero però essere gli unici occhiali non compatibili con l’A1.

La calzata dell’A1 è molto buona, non preme da nessuna parte e si può portare per ore senza problemi di mal testa o punti di contatto fastidiosi. Non è un caschetto ultraleggero da XC, e la cosa si nota in salita, visto che l’aerazione, soprattutto a livello della fronte, è limitata, e il sudore tende a cadere esattamente all’interno della lente degli occhiali. Diciamo che la salita non è il suo ambito preferito, soprattutto in estate. È un casco pensato per l’enduro, quindi brilla in discesa, dove sta al suo posto anche nelle discese più scassate.

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Per fortuna non abbiamo avuto modo di provarlo con qualche caduta, piuttosto ha preso qualche bel colpo da dei rami bassi e non si è mosso dalla sua posizione. La vernice ha solo qualche graffietto, senza essere stata scalfitta. Parlando della grafica, cosa a cui TLD presta sempre molta attenzione, quella del nostro modello giallo non passa inosservata. Quando vi batte su il sole l’effetto metallizzato luccica come una di quelle sfere attaccate al soffitto di qualche discoteca.

Come tutti i nuovi caschi da enduro, anche l’A1 è un compromesso fra protezione, peso e aerazione. Non proteggerà mai come un casco integrale, ma è utilizzabile in quelle discese epiche (con i classici rilanci o rampe) in mezzo ai monti dove, con le bici moderne, si va giù a velocità molto sostenute e dove un po’ di protezione in più è consigliabile. Rispondo già qui al solito commento “Ma perché non ha la mentoniera?”. La mentoniera staccabile non offre un livello di protezione all’altezza di un casco come l’A1. Sarebbe una finta sicurezza che, in caso di caduta, rompendosi o staccandosi farebbe più danni che altro, ferendo il biker. Motivo per cui nessuno dei caschi da enduro presentati negli ultimi mesi ne ha una.

 

Conclusioni

L’A1 è un casco dal design esclusivo molto ben rifinito, pensato più per chi va in discesa che per chi va in salita, vista la sua limitata aerazione ma la sua maggior protezione rispetto ad un casco da XC. Le tre taglie disponibili e l’ottimo sistema di fissaggio fanno sí che rimanga al suo posto in ogni frangente. Non è compatibile con tutti gli occhiali disponibili sul mercato, come gli Oakley Radar. Il prezzo è in linea con gli altri prodotti TLD.

Prezzo: 219 Euro il modello in test, 199 in argento.
Distributore per l’Italia: DSB Bonandrini
Sito TLD

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