[Tested On Tour] Guarnitura FSA K-Force Light

Che le trasmissioni monocorona siano il tema caldo del momento, nonchè l’oggetto del desiderio di molti, è fuori discussione. E’ altresì prevedibile che, specie con l’avvento di prodotti di gamma media, la diffusione sarà sempre maggiore. Ciò premesso, allo stato attuale la doppia 2X10 la fa ancora da padrona, prova ne è il sondaggio in corso proprio in questi giorni che la vede saldamente in testa alla classifica.

In questo “tested on tour” vi presentiamo un prodotto particolarmente appetibile a chi, ancora fedele a tale soluzione, non per questo è disposto a scendere a compromessi in termini prestazionali, in particolare sul fronte del peso. La guarnitura K-Force Light, top di gamma dell’italiana FSA, è infatti una guarnitura doppia per sistemi a 10 velocità che ferma l’ago della bilancia a 560  grammi!

Per raggiungere questo risultato FSA fa ricorso ad una struttura monoscocca in fibra di carbonio con spider a 4 bracci (104/64 mm). La tecnologia denominata Hollow Carbon permette inoltre di ottenere per le pedivelle una struttura cava particolarmente resistente e leggera.

Le  altre caratteristiche salienti sono la corona esterna in alluminio7075 anodizzato nero  lavorata CNC e dotata di rampe e pins per una cambiata più fluida, i bulloni di fissaggio dello stesso materiale e la compatibilità sia con deragliatori SRAM che Shimano.

In abbinamento ad una guarnitura di questo livello non poteva mancare un movimento centrale altrettanto pregiato, ed infatti troviamo un MegaExo della stessa FSA con cuscinetti ceramici ed un peso dichiarato di 107 g

Nel caso vogliate maggiormente approfondire cosa si cela dietro le sigle sino ad ora menzionate, o conoscere altre tecnologie adottate da FSA, vi rimandiamo alla tech page che trovate sul sito.

La K-Force Light è disponibile con pedivelle da 170 oppure 175 mm ed una quantità di rapportature in grado di soddisfare un range di esigenze molto vasto: 36/22T, 36/24T, 38/24T, 38/26T, 42/28T.

La guarnitura è stata testata su una Rose Uncle Jimbo 2014 (standard BSA 73 mm) montata con un occhio di riguardo nei confronti della discesa, quindi non troppo tirata sul fronte del peso. In abbinamento ad un pacco pignoni 11-36, e nell’ottica di un intenso utilizzo anche pedalato, abbiamo quindi scelto una rapportatura 36/24T. Il deragliatore utilizzato per tutta la durata del test è stato uno Shimano XT. Per quanto riguarda la catena abbiamo invece voluto complicare un po’ le cose, utilizzando sia una FSA K-Force Light nuova che una KMC X10 SL con una stagione di lavoro sulle spalle.

Negli oltre quattro mesi di utilizzo abbiamo affrontato diversi tipi di terreno, spesso e volentieri rocciosi. Numerose sono state anche le uscite in condizioni di bagnato, visto l’inverno particolarmente umido che ci siamo lasciati alle spalle. Diciamo che, nonostante sarebbe pretenzioso parlare di test di durata, sassate e situazioni critiche non sono mancate!

Analisi statica e montaggio

La finitura “carbonio lucido” abbinata alla corona esterna anodizzata nera garantisce il suo bel colpo d’occhio, tanto che un po’ ci dispiacerà nasconderla parzialmente con un bash (torneremo dopo su questo). Purtroppo le pedivelle sono prive di protezioni sulle estremità, il che significa ritrovarsele presto graffiate se si frequentano abitualmente pietraie e terreni rocciosi. In commercio si trovano degli appositi cappucci protettivi, ma vista l’ampia sezione ed il profilo piuttosto squadrato delle pedivelle, non vi sappiamo dire se esistano modelli compatibili.

Il montaggio non ha riservato particolari sorprese. Le calotte del movimento centrale richiedono ovviamente l’apposita chiave, mentre il montaggio della guarnitura avviene mediante una comune chiave esagonale da 8 mm che funge anche da autoestrattore in caso di smontaggio. La pedivella sinistra non va in battuta contro il movimento centrale, lasciando una luce di un paio di mm che viene impegnata da una rondella ondulata e spezzata fornita nel kit di montaggio. La cosa è normale, ma i tecnici FSA si sono raccomandati di rispettare attentamente la coppia di serraggio che deve essere compresa fra 45 e 55 Nm.

Sempre in tema coppie di serraggio, un po’ di cautela è richiesta con i bulloni di fissaggio delle corone: essendo in alluminio è facile stroncarli, nel caso si esagerasse.

Nonostante la guarnitura in test sia proposta come doppia, rimuovendo degli spacers posizionati esternamente allo spider è possibile montare un bash. Abbiamo particolarmente apprezzato la cosa, visto che in questo modo ci siamo risparmiati di dover montare un bash con attacco ISCG (che fra l’altro potrebbe anche non essere presente su certi telai).

Ok, la catena è sporca da schifo, ma la foto è stata scattata al ritorno da un’uscita.

 

Sul campo

A livello di funzionamento ad una guarnitura si richiedono sostanzialmente tre cose: che garantisca una buona cambiata, che sia solida e durevole, infine che abbia una buona rigidità. Cominciamo quindi con la cambiata, la quale è sempre stata estremamente fluida in tutte le condizioni d’uso e non ha mai perso un colpo neppure con la catena usurata. La K-Foce è andata a sostituire una guarnitura Shimano XT sulle cui doti di funzionalità crediamo vi sia poco da discutere, e dobbiamo dire che non l’abbiamo rimpianta. Anche sul fronte solidità, a parte i graffi che inevitabilmente si producono sui terreni rocciosi, non abbiamo nulla da rimarcare.

La durata di una guarnitura, a meno di usure anomale delle corone, è spesso una questione di durata dei cuscinetti del movimento centrale. Quelli ceramici della MegaExo girano ancora come il giorno in cui sono stati montati, cioè come un orologio svizzero.

Il discorso rigidità è un po’ più complesso, nel senso che un giudizio serio ed attendibile non può certo essere dato con l’utilizzo su di una full enduro da 165 mm di travel montata con coperture da 2.35″. Flessioni evidenti non se ne notano, e l’impressione è che la risposta in pedalata sia piuttosto buona, ma onestamente non ci sentiamo di stabilire se la K-Force sia più o meno rigida rispetto ad altre guarniture di livello qualitativo paragonabile.

Conclusioni

Leggera, esteticamente accattivante, funzionale ed affidabile. Completano il quadro un’ampia gamma di combinazioni di corone e la possibilità di montare il bashring. Davvero difficile trovare un difetto alla FSA K-Force Light, scelta top per chi cerca una doppia molto leggera che non costringa a compromessi sugli altri fronti. Il prezzo è di conseguenza.

 

Prezzo di listino: 741 Euro

fullspeedahead.com

Classifica mensile chilometri
Per partecipare carica le tue attività su Training Camp

Classifica mensile dislivello

Share

Recent Posts

Bici della settimana: la Santacruz Hightower di Taso666

Una Santacruz HIghtower customizzata a dovere e con ruote assemblate dal negoziante. Montaggio Telaio: Santa…

18/07/2024

Due nuovi percorsi ufficiali attorno al massiccio del Gottardo

Mentre in Veneto si demoliscono sentieri con i soldi della comunità europea, si danno multe…

17/07/2024

fizik Beat: tra strada e sterrato

fizik ha lanciato una nuova e rivoluzionaria scarpa che sfuma i confini tra strada e…

17/07/2024

Nuove Ibis Ripmo e Ripley

Ibis presenta le nuove Ripmo e Ripley. [Comunicato stampa] Ibis presenta la nuova generazione di…

17/07/2024

[Highlights] Enduro World Cup Aletsch Arena 2024

Lo scorso weekend si è corsa la coppa del mondo di enduro in Svizzera, presso…

17/07/2024

Cosa si può fare con la nuova Specialized Epic 8 EVO

Io ve l'avevo detto che è una bici con cui fare di tutto, anche su…

16/07/2024