[Tested on tour] Zaino Ergon BE1 Enduro

Il BE1 Enduro è uno zaino da 3.5 litri di capacità con paraschiena integrato messo a punto dalla tedesca Ergon con la collaborazione di Fabien Barel, il campione di DH francese ora passato alle competizioni enduro. Proprio al mondo dell’enduro race si rivolge questo prodotto, che come vedremo è quanto di più specifico si possa immaginare per questo genere di utilizzo.
Oltre alla colorazione “all black” del modello in test, lo zaino è disponibile nei colori nero/rosso e nero/blu. Il peso da noi rilevato per la taglia large è di 1100 g completo di sacca idrica e Impact Protector, il pannello di protezione paraschiena omologato.
Due le taglie disponibili: la small per un range di statura del biker compreso fra 155 e 175 cm, la large per il range 170 – 195 cm. Entrambe le taglie sono poi aggiustabili su quattro diverse posizioni con un efficace e leggero sistema a velcro. A meno di non avere misure antropometriche veramente fuori dal comune, è quindi praticamente impossibile non trovare la perfetta calzata.

La prima analisi che si può fare di uno zaino, ancor prima di metterselo sulle spalle, è quella della cura e qualità realizzativa. Il BE1 passa brillantemente l’esame su entrambi i fronti, con materiali di ottima qualità, cerniere funzionali e cuciture realizzate a regola d’arte.

La vista frontale del BE1 fa capire che ci troviamo di fronte a qualcosa di diverso dai comuni zaini. I due vani di carico sono infatti separati da una zona centrale “vuota”, la quale favorisce la flessibilità dello schienale. In quello inferiore, in materiale semirigido, trova alloggiamento la sacca idrica dedicata BH150 dalla capacità di 1.5 litri. Se riempita fino alla linea di massimo riempimento l’inserimento richiede un po’ di pazienza, ma soprattutto rende problematica la convivenza con una eventuale cartuccia a gas che, stando alle indicazioni del manuale, dovrebbe trovare posto in una piccola tasca interna a rete chiusa da zip. Il posizionamento della sacca idrica nella parte inferiore dello zaino mantiene basso il baricentro dell’insieme, a tutto vantaggio della stabilità di zaino e biker.

A meno di non rinunciare alla sacca idrica, quasi tutto ciò che ci si porta appresso dovrà quindi trovare posto nel poco volume concesso dalla tasca superiore. Un paio di esempi per rendere l’idea dello spazio disponibile: una giacca molto leggera e comprimibile come la Endura Pakajak la riempie totalmente, una pompetta portatile ci sta solamente se di dimensiuoni medio-piccole, mentre una pompetta ad alta pressione per gli ammortizzatori fatica a starci. All’interno troviamo una piccola tasca supplementare chiusa da zip, utile per metterci dei documenti, chiavi etc. Un terzo vano di carico, se così può essere chiamato, è costituito da una tasca chiusa da zip posta sul lato destro della fascia ventrale. In rapporto alla tipologia di tasca il volume è buono, e vi trovano facilmente alloggio il multitool piuttosto che delle barrette.

La circolazione dell’aria lungo la schiena è garantita da quattro pannelli che creano dei canali di ventilazione sia in senso laterale che longitudinale. Grazie alla struttura alveolare , l’aria circola abbastanza liberamente anche all’interno dei pannelli stessi. Inserito in un apposito alloggiamento  troviamo il paraschiena Impact Protector BP100, che nella taglia Large da noi testata misura 40 cm X 18 cm.  La larghezza è quindi piuttosto risicata, ma sufficiente a proteggere la spina dorsale.

Uno zaino di questo tipo non è destinato al trasporto di grossi carichi, quindi degli spallacci a rete sono la soluzione migliore per garantire freschezza e leggerezza senza compromettere la comodità. Grazie al fissaggio a due piastre metalliche opportunamente sagomate, superiormente gli spallacci sono liberi di orientarsi assecondando la corporatura del biker. Le asole per il fissaggio del tubo della sacca idrica sono presenti su entrambi i lati e la clip di fissaggio della valvola può essere spostata sul lato preferito. Va da sé che anche la tasca porta sacca presenta l’uscita su entrambi i lati.
Gli spallacci sono collegati dalla classica fibbia ad altezza del petto. Su questo dettaglio c’è poco da dire, se non che avremmo gradito la presenza del sempre più diffuso fischietto integrato nella clip di chiusura. Sarà pure improbabile che qualcuno vada disperso in una competizione enduro, ma tutto sommato si tratterebbe di una cosa in più ad incremento di peso praticamente nullo.

Eccellente l’ampia fascia ventrale elasticizzata, dotata sia di chiusura a velcro che di clip. Oltre ad essere estremamente comoda ed avvolgente, garantisce una stabilità impeccabile.

Il  sistema di fissaggio del casco, affidato a due fibbie, è semplice, leggero ed  efficace . Le fibbie sono rimovibili ed alle estremità riportano un numero che trova corrispondenza nei punti di ancoraggio presenti sullo zaino. Che si tratti del caschetto aperto o di un integrale, la stabilità è ineccepibile ed il casco non penzola fastidiosamente nemmeno pedalando in fuorisella.

Gli elastici posti lungo il perimetro esterno dello schienale, in teoria deputati a farvi passare il tubo della sacca idrica per tenerlo in posizione, sono utilizzabili anche come punti supplementari di ancoraggio per le fibbie. Personalmente li ho trovati utili per fissarvi le ginocchiere, anche se diventa poi problematico il fissaggio del casco (che però preferisco tenere in testa, quando non si tratta dell’integrale). Meglio sarebbe stato disporre di due ulteriori punti di ancoraggio verio e propri, i quali garantirebbero un fissaggio decisamente più saldo e stabile. Anche in questo caso si parlerebbe di un aggravio di peso praticamente nullo.

La sacca idrica BH150, prodotta da Hydrapak per Ergon, è sagomata per stare nell’apposito alloggiamento ed ha una capacità di 1.5 litri. Non male, considerando come su questo zaino tutto sia tirato all’osso. La valvola di uscita del liquido è leggermente angolata rispetto al tubo ed è dotata di rubinetto di sicurezza (tuttavia non vi sono perdite anche lasciandolo aperto). Purtroppo manca un coperchietto di protezione per quando si appoggia lo zaino a terra o lo si trasporta. Il dispositivo da Hydrapak denominato Plug-N-Play permette di disconnettere il tubo dalla sacca senza che fuoriesca liquido, il che risulta molto comodo sia per il riempimento che per risvoltare la sacca per la pulizia o l’asciugatura, operazione resa possibile dall’apertura lunga quasi come l’intero lato superiore. Pratico ed efficace il dispositivo di chiusura.

Sul campo

Indossandolo, si resta colpiti da come questo zaino riesca a formare un tutt’uno con il biker, quasi “spalmandosi” su schiena e fianchi senza creare alcun punto di compressione e senza ostacolare minimamente i movimenti. Per quanto il fondo possa essere sconnesso ed i sobbalzi violenti la stabilità non viene meno, ed il BE1 continua ad essere quasi come una seconda pelle senza dover serrare come dei dannati gli spallacci piuttosto che il cinghietto pettorale o la fascia ventrale. In altre parole il comportamento è esattamente quello che ci si attende da un prodotto di questo tipo: fornire protezione nel modo meno intrusivo possibile, lasciando che il biker si focalizzi su ciò che sta facendo senza essere deconcentrato da alcun elemento di disturbo (e la sensazione di uno zaino mal posizionato che sobbalza sulla schiena è piuttosto fastidiosa). Viste queste caratteristiche sarebbe abbastanza logico pensare che il BE1 sia uno zaino “caldo”, ed invece siamo rimasti piacevolmente sorpresi anche da questo punto di vista. E’ vero che le temperature estive non si sono ancora viste, ma anche al termine di lunghe salite non ci siamo mai ritrovati con la schiena inzuppata.

Conclusioni

Il BE1 è un prodotto altamente specifico e quindi non necessariamente adatto a tutti. Il limite è ovviamente quello della capacità di carico ridotta all’osso, ma se quella disponibile vi basta è davvero difficile immaginare uno zaino più performante per una gara di enduro piuttosto che una giornata di discese meccanizzate. Ciò non toglie che, sempre che siate disposti ad uscite in stile “minimale”, può essere una valida soluzione anche per un uso trail o AM con un pizzico di protezione in più rispetto a quella data da un normale zaino.

Prezzo di listino, completo di sacca idrica e pannello di protezione: 159.95 Euro

ergon-bike.com

charlie-srl.it

Classifica generale Winter Cup 2024
Per partecipare carica le tue attività su Training Camp

Classifica mensile dislivello

Iscriviti al canale Whatsapp di MTB Mag per non perderti mai una notizia, clicca qui!

Share

Recent Posts

Nuova Atherton S.150 in alluminio

La seconda bici in alluminio di Atherton Bikes è la S.150. Eccovi tutti i dettagli.…

21/11/2024

EXT Vaia: la forcella a steli rovesciati per il DH e non solo

EXT presenta la Vaia, la sua forcella a steli rovesciati a doppia piastra di cui…

21/11/2024

Hard MTB League: alla ricerca del miglior rider all mountain

Abbiamo le gare di XC, di Downhill, di Enduro, ma nessuna di All Mountain. Con…

21/11/2024

Bici della settimana: la Kona Honzo di Livijus75

Della serie "front cattive", eccovi la Kona Honzo in acciaio di Livijus75, con tanto di…

20/11/2024

Mondraker Arid Carbon: la prima gravel del marchio spagnolo

Mondraker presenta la Arid Carbon, una gravel con telaio in carbonio, la prima del marchio…

19/11/2024

N1no Beyond 4 – La stagione più difficile della carriera di Nino

Quando si parla di gare di MTB XC, Nino Schurter è indubbiamente il più grande…

19/11/2024