Astro nascente nel panorama dello Slopestyle, Torquato Testa ha fatto parlare di sé alla Joyride di Whistler dall’anno scorso come primo rider italiano che vi ha mai partecipato. Di recentemente lo abbiamo incontrato per parlare un po’ del suo passato, del presente e del futuro.
MTB-MAG: Ciao Torquato, grazie per averci concesso questa chiacchierata. Presentati, dai…
TT: Ciao a tutti! Sono Torquato, “Toto” per gli amici. Ho 22 anni e vivo a Monza. Giro su bici Rose e con ION, Schwalbe, Adidas Eyewear, Frontocean, Formula, Chromag e 4Guimp.
Vado in bici dal 2010. Ho cominciato con il Freeride, per poi spostarmi verso il Dirt e lo Slopestyle.
MTB-MAG: L’anno scorso è stato un po’ quello della tua rivelazione. Ti abbiamo visto alla Joyride ai Crankworx. Sei stato il primo rider a partire, e la Joyride è di fatto l’ultimo grosso evento dei Crankworx. Dopo la tua run, le cose si sono fatte complicate a causa di un temporale. L’evento è stato posticipato al giorno dopo e hai avuto una seconda possibilità. Raccontaci come hai vissuto tu la cosa.
TT: È stata una tra le esperienze più folli e più belle della mia vita! L’opportunità di partecipare alla Joyride mi è venuta dalla vittoria di una wildcard in Colorado 3 settimane prima dell’evento. È un viaggio che non dimenticherò mai!
Già giorni prima della gara ero agitato: sapevo che si trattava del più importante evento slopestyle del pianeta. Un buon risultato in una gara del genere ha un’importanza enorme per un nuovo arrivato come me!
Sono anche stato il primo a partire e ho visto che stava per cominciare a piovere. Però il pubblico ti rende letteralmente l’uomo più forte del mondo e il più piccolo al tempo stesso. Sfortunatamente ho fatto una caduta stupida ruotando troppo in un 360 Tailwhip.
Per fortuna la pioggia ha costretto a sospendere l’evento e le regole dell’FMB dicono che se una gara è sospesa e rimandata al giorno successivo, tutti i biker devono ripetere la run. Su questo sono stato fortunato!
Il giorno seguente mi ero ripromesso di non esagerare, senza fare la prima discesa come pianificato e sulla seconda ho deciso di fare un trick mai provato. Sfortunatamente il Flipwhip dal boner-log è andato benissimo ma sono arrivato lungo sull’atterraggio e sono esploso.
Però il pubblico era in fiamme, non dimenticherò mai quella sensazione.
MTB-MAG: Per te è stata la prima volta in un evento di portata così grande, con la TV e tanto pubblico?
TT: Si, è stata la mia prima volta in un evento del livello Diamond dell’FMB World Tour, soprattutto con 25.000 spettatori. Non avevo mai visto una tale folla in Italia. Forse solo a qualche partita di calcio, ma che triste.
MTB-MAG: Cosa hai imparato dalla tua esperienza alla Joyride?
TT: Ho capito che devo imparare a gestire meglio lo stress, perchè in eventi come questo l’agitazione può influenzare il riding. Bisogna stare tranquilli e sicuri e pensare a divertirsi, non importa quale sarà il risultato finale.
MTB-MAG: Abbiamo saputo che sei stato invitato ai Crankworx Rotorua. Farai tutto il Crankworx tour?
TT: Si, sono invitato a Rotorua e spero che lo sarò anche a tutti gli altri eventi Diamond dell’anno!
MTB-MAG: Hai altre esperienze di gare? A ogni modo che tipo di background hai? Come e da dove sei arrivato alle competizioni?
TT: Quando ho cominciato ad andare in bici non avrei mai pensato che avrei fatto gare, ho cominciato per il motivo per cui corro ancora adesso: mi piace andare in bici e non posso immaginare una vita senza.
Come dicevo, ho cominciato facendo Downhill a Livigno, poi mi sono spostato verso Dirt/Slopestyle perchè mi piacevano i salti ed i tricks più di quanto mi piacessero tempi e velocità.
Ho cominciato a gareggiare grazie al mio amico Diego Caverzasi, che mi ha portato con lui a qualche piccolo evento in giro per l’Italia qualche anno fa.
MTB-MAG: Di recente hai cominciato una collaborazione con Rose Bikes. Congratulazioni! A parte Dirt e Slopestyle, passi anche del tempo su bici a media escursione o da DH? Siamo abbastanza sicuri di averti visto ai whip off…
TT: Grazie, sono proprio contento di essere parte di un grosso marchio come Rose! E si, in estate giro parecchio con bici da DH nei bikepark. Mi piace fare Freeride e sono sempre al lavoro per migliorare le mie capacità tecniche in discesa, perchè ti permettono di sviluppare un maggior controllo. Ho partecipato ad alcuni eventi come lo Chatel Mountain Style nel 2012 e il Nine Knights a Livigno negli ultimi 3 anni.
MTB-MAG: Farai mai la Rampage? Quali sono gli eventi a cui ti piacerebbe partecipare un giorno?
TT: La Rampage fa paura ma al tempo stesso è il miglior evento freeride in assoluto: tutti i rider sanno che in un evento come questo bisogna spingersi ai limiti. Quindi si, mi piacerebbe andare alla Rampage!
In effetti ho partecipato ad ogni tipo di evento nel FMB, mi piacerebbe continuare così, cercando di diventare uno tra i rider migliori del pianeta, per tenere alto il nome dell’Italia!
MTB-MAG: Quali sono i tuoi obiettivi per il 2016?
TT: Ce ne ho 3:
– Restare nella serie Diamond, tra i top rider.
– Aprire il nostro nuovo bikepark “Monza Pizza Bikepark” a casa mia.
– Mostrare a tutti il mio nuovo progetto video “What’s the fear”.
MTB-MAG: Chi è il tuo rider preferito?
TT: Ce ne sono così tanti da cui cerco di prendere esempio. I primi 2 sono Brandon Semenuk e Brett Rheeder: continuano a spostare la MTB su livelli sempre più alti. Poi mi piace Symon Godziek per il numero impressionante di trick che sa fare e Thomas Genon per il suo stile e le dimensioni enormi di tutti quanti i suoi tricks.
MTB-MAG: Abbiamo visto che di recente hai chiuso sia un Cork 720 che un Opposite Cork 720. Pazzesco! È mai stato fatto prima su una MTB?
TT: Grazie! No, non credo che nessuno l’abbia mai fatto prima, ma sono sicuro che Rheeder ci stia lavorando!
MTB-MAG: Grazie mille per questa chiacchierata e tantissimi auguri per il 2016!
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