Trail illegali? Sì, grazie | MTB Mag

Trail illegali? Sì, grazie

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Negli ultimi anni sempre più biker hanno scoperto pala e piccone, attrezzi indispensabili per creare nuovi sentieri da percorrere poi in mountain bike. In particolare i più giovani sembrano essere irrimediabilmente attirati dall’arte del trail building, per un motivo molto semplice: i salti. Il che ci porta diritti alla cronica mancanza di strutture e di sentieri dedicati alla MTB in Europa.

Viziati come siamo dalla fitta rete di sentieri escursionistici, non ci siamo mai dovuti confrontare con la mancanza di salite e discese ciclabili, cosa che invece i nostri colleghi oltreoceano hanno dovuto risolvere dal giorno 1. Chiunque abbia girato in Nordamerica si sarà trovato a pedalare in salita su sentieri con curve dal raggio perfetto e dalle pendenze giuste per essere percorse in bici, altrettanto vale per le discese.


Da noi? Salita su sterrato e discesa sul sentiero del CAI, che poi spesso e volentieri coincide con un percorso creato per scopi militari quando le Alpi venivano usate per ammazzarsi l’un l’altro. Un’intera generazione di biker ha girato e gira tutt’ora così, però le nuove leve vogliono qualcosa di diverso. Vogliono velocità, salti, divertimento senza doversi prima sfiancare su una salita infinita.

Ecco dunque che i boschi più accessibili diventano teatro di costruzioni più o meno riuscite in cui spesso e volentieri dei giovani passano il loro tempo libero. Non male, nell’epoca di iPad, iPhone, Playstation e similia. Non male neanche per i tanti boschi abbandonati a se stessi, con alberi che cadono ad ogni colpo di vento perché nessuno viene più a tagliare la legna come in passato.

Ovviamente la cosa dà fastidio a chi non è abituato a vedere gente nel bosco che prima era deserto. Apriti cielo se poi i cacciatori vengono disturbati nella loro attività. Lo sappiamo tutti che l’iter giusto è quello di chiedere prima i permessi e poi costruire, peccato che i giovani non sono più giovani quando l’iter burocratico giunge al termine. Le tempistiche bibliche mal si abbinano a chi è pieno di energia e di voglia di fare.

E poi ragazzi diciamoci la verità: creare un sentiero illegale può anche essere un punto di avvio per far muovere i burocrati, politici e gente del posto (qui un esempio positivo). È un modo per far vedere che non siamo dei criminali, ma solo degli appassionati che vogliono stare nella natura, e questa non viene di certo deturpata per un sentiero scavato a suon di piccone o per due salti. Senza parlare del sottobosco pulito che ci sta intorno, quando prima c’erano solo sterpaglie e materiale pronto a prendere fuoco alla prima ondata di caldo.

Quindi sì, ben vengano i trail illegali. Danno voce ai biker, costringono al confronto, e sono infettivi: più ragazzini li percorrono, e più ne verranno a provarli ed eventualmente a dare una mano. Una sorta di rivoluzione dal basso che avviene nella natura.

 

Commenti

  1. samuelgol:

    Continui a non capire che qui si parla non di andare a fuoco su un sentiero sconosciuto, cosa che io non faccio, ma di costruire una cosa non a modo. Un salto mica lo costruisci e va bene. Bisogna saperlo fare, l'inclinazione deve essere ragionata, cosi come deve essere ragionata l'inclinazione o la conformazione del punto di atterraggio e deve essere in qualche maniera ragionato anche il contorno, no che c'è un albero magari con rami sporgenti in direzione di dove stai arrivando.
    L'esempio delle gare non c'entra nulla. I punti pericolosi sono segnalati. Non parlo dei passaggi che la gente fa a piedi. Parlo dei punti proprio pericolosi. Spesso c'è un addetto al percorso con radiolina (o cellulare) in quel punto che invita a rallentare o è pronto a soccorrere. Tante volte ho visto materassi di protezione su alberi in corrispondenza di curve insidiose.
    L'organizzazione ha una assicurazione, ha delle autorizzazioni. La capisci la differenza fra illegale e autorizzato o no?
    Ma sul serio si vuole sdoganare quello che quattro bimbiminkia creano nel bosco senza alcun controllo?
    Da me li abbiamo fatti con un ragazzo diversamente giovane che pratica DH dagli anni 90… ha una cura maniacale per la sicurezza ne abbiamo fatto per tutti i gusti ad esempio certi che fa lui io non li faccio c’è sempre una chicken da passare di fianco…poi come ho fatto vedere si cade ovunque anche dove hai tracciato tu stesso ma il salto non centra non era fatto male ho sbagliato io e non vado a incolpare nessuno
  2. sembola:

    A giudicare dagli aborti che trovo sui sentieri in zona non direi proprio.

    Tra l'altro ho rilevato una certa sovvrapposizione tra interventi fatti male ed interventi fatti su sentieri realizzati da altri. Mentre i salti creati ad hoc dai trailbuilder originali mediamente sono fatti meglio.
    Appunto , si vede che incapaci restano.
  3. BOGIA NEN:

    Si vedi effettivamente ne trovi pochi nei boschi con un sentiero da mtb…cosa centri una mappa catastale con la BAGGIANATA dei parchi che hai tirato fuori lo sai solo tu…
    Trovati tu?
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