“Uno dei 5 più bei singletrack delle Alpi”. Così scriveva la rivista svizzera “Ride” in un suo numero del 2014. Era ancora primavera, e le abbondanti nevicate di quest’anno lasciavano presagire che prima dell’estate inoltrata non si sarebbe potuto compiere questo percorso. Percorso che è presente da anni nei nostri itinerari, con qualche gentile local che ci teneva informati sullo scioglimento della coltre bianca.
Lasciato trascorrere il piovoso agosto, mercoledì 10 settembre 2014 io e Andrea Chiesa ci siamo decisi ad andare in Valle d’Aosta per vedere se quelli di Ride avevano ragione. Arriviamo a Cogne una sera piovosa, ci accampiamo allo “Stambecco” appena fuori paese e dimentichiamo le nuvole basse di fronte ad una bella tavola imbandita di specilità locali, primi fra tutti i funghi porcini colti lo stesso pomeriggio dal cuoco.
Il mattino seguente, come da previsioni, il meteo è fantastico. In circa due ore ci arrampichiamo fino ai 2900 metri del Passo d’Invergneux, fra marmotte fischianti e il deserto assoluto. Da lì inizia una discesa infinita che è difficile descrivere: per questo abbiamo girato un video con la GoPro. Le immagini parlano più di 1000 parole.
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