Transardinia: alla ricerca del Su Zurrette

Attraversare la Sardegna non è come attraversare una qualche altra regione italica a caso. In 6 giorni abbiamo incontrato meno di 10 persone lungo il tragitto.
La Natura, con la N maiuscola è la dominante. Di quelle quasi 10 persone quasi tutte sono pastori o gente che si occupa di bestiame. Anche quando si crede di essere completamente isolati, come mi ricorda Guida 1, il pastore ti sta osservando e tu non lo sai. In realtà l’ho capito quando in uno delle decine di attraversamenti di cancelli tra un podere e l’altro, un urlo di una voce lontana ci ha indicato il cammino: “a destra!”.
Ora, immaginate di essere da ore nel bosco o nella macchia, di non aver visto anima viva e, di colpo, mentre state scavalcando una rete, sentite una voce venire da “qualche parte” che dice “a destra!”.
Ebbene a me è successo ed è incredibile: un pastore ci ha visti mentre scavalcavamo una rete e ci ha indicato il passaggio migliore. E tutto questo credo da una distanza di 1km in linea d’aria.
Solo dopo che Guida 1 mi ha indicato la direzione del pastore, aguzzando la vista, ho potuto scorgerlo ad una distanza siderale.
Gli incontri da queste parti sono assai curiosi per gli stranieri: qui si salutano tutti, anche a centinaia di metri di distanza con una mano alzata. Il che è abbastanza sconvolgente per uno come me che è abituato alle usanze metropolitane per cui non si saluta nessuno e soprattutto se lo si conosce…

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In particolare è meritorio di descrizione il modus operandi di Guida 1:
-quando incontra qualcuno lo saluta: “Salute!”
-L’altro risponde nel medesimo modo.
-Guida 1 tende la mano e saluta
– A quel punto parlottano di cose a me incomprensibili in lingua sarda
-poi Guida 1 mette in pratica il seguente schema e chiede

1..0-“lo fate voi il Su Zurrette?”
-se SI passare a 1.1 se NO a 1.2

-1.1-“e quanto lo fate cuocere?
-se risponde “15 minuti” passare a 1.1.1 se risponde “più di 15 minuti” passare a 1.1.2

-1.1.1 Guida 1 dice: “anche Tizio lo cucina 15 minuti”

-1.1.2 Guida 1 dice: “Tizio lo cucina solo 15 minuti”

-1.2 “Ah, e la minestra di Erbutzu la fate?”
-se SI passare a 1.2.1 se NO passare a 1.3

-1.2.1 Se risponde che usa le erbe X,Y, Z Guida 1 si complimenta, se no insiste nel chiedere perché non usi la erbe X,Y, Z

-1.3-Guida 1 si sorprende e chiede spiegazioni o insiste nel chiedere se fanno altri manicaretti tipici (dai nomi inpronunciabili).

La mia conclusione è che Guida 1 usi questo stratagemma, rifinito negli anni, per sfinire l’avversario e metterlo nella condizione psicologica svantaggiosa di chi potrebbe essere in difetto cannando clamorosamante la ricetta di sto maledetto Su Zurrete, che da quanto ho capito è una specie di sanguinaccio mostruoso cotto nello stomaco della pecora, e che persino un pastore candidamente ha ammesso “fare schifo” (sic).
In questo modo, l’avversario concede il passaggio.

Nel mentre di questo elaborato rito descritto anche nel classico “Ramo d’Oro’ di Frazier, Guida 2, fa salaci commenti a bassissima voce che parafrasati significano su per giù: “mi sono rotto i coglioni di queste minchiate andiamo che si fa tardi”. Ma potrei sbagliarmi vista la mia ancora elementare conoscenza dell’idioma sardo.

Tutto questo rende piuttosto faticose le giornate, che a fronte di un tempo in movimento, fonte Garmin, di 3h, si riducono ad un tempo complessivo, fonte Casio, di 9/10h.

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In tutto questo vorrei far menzione dell’oscuro lavoro di Guida 3, che oltre a fornirmi ogni supporto tecnologico per inviarvi questi messaggi, si fa du’palle quadre a fare la “scopa” del gruppo, cioè stando dietro me in discesa nonostante sia abbastanza manico da affrontare in sella qualunque passaggio sulla sua montura da 16kg, la più pesante del gruppo, che pero’ non lo penalizza più di tanto in salita, che affronta di buon passo anche su pendenze notevolissime. Insomma, si smazza la bici più pesante in salita per poi non sfruttarla in discesa per assicurarsi che il sottoscritto possa essere recuperato dal fondo di qualche greto o crepaccio…un ringraziamento è dovuto.

Per quanto riguarda la tappa odierna, si è trattato di una tappa “interlocutoria” di un 1600mt di dislvello abbondanti con svariati su e giù, ed un paesaggio che si allontana sempre più da quelli montani per diventare più brullo. Con il bonus del guado di un fiume con annesso bagno in tenuta adamitica delle guide più altri compari di viaggio.
Domani l’ultima tappa.

>>> Le puntate precedenti
Transardinia.net 

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