Transition Relay

Transition Relay: con o senza batteria?

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La Relay è l’ebike leggera di Transition, dotata di una particolarità che la può rendere interessante a chi cerca un mezzo polivalente: si può usare con o senza batteria, perché questa è estraibile, facendola diventare così una bici da bike park o risalite meccanizzate.

Può diventare una bici da usare in discesa grazie ad un’ottima sospensione posteriore e ad una geometria moderna. Non solo, si può trasformare in una mullet con 170mm di escursione all’anteriore e 160 al posteriore, ed è possibile montarci un ammortizzatore a molla.



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Tutto questo con un occhio al peso: con la batteria e i pedali pesa 20.1 kg in taglia L e ruote da 29, senza batteria si tolgono 2 kg dalla bilancia. 18 kg sono molto vicini al peso di una endurona.

Geometria Transition Relay

Dettagli

160 o 170mm? Mullet o 29 pollici? Transition consiglia il sag a seconda dell’escursione con tanto di adesivo posto sul tubo sella. La versione in prova ha ruote da 29 pollici e 160mm di escursione anteriore e posteriore. In salita la trazione è ottima, e la ruota anteriore sta bene incollata al terreno grazie a dei foderi posteriori lunghi il giusto e un reach lungo.

Transition Relay

La nuova trasmissione SRAM Eagle GX AXS T-Type, cioé senza forcellino, è una manna su una bici elettrica. Permette di non curarsi della cambiata, tanto il deragliatore lavora perfettamente sotto sforzo. Non solo, sassate o colpi non gli fanno un baffo proprio perché non c’è forcellino che si possa stortare.

Transition Relay

La batteria da 430WH trova posto nel tubo obliquo e si può estrarre senza attrezzi (guardare il video). È ben fissa e stabile, evitando rumori e sbatacchiamenti. Il motore è un Fazua Ride 60 con coppia massima di 60Nm ed un’erogazione silenziosa e poco invasiva. Certo, non aspettatevi la potenza di un full power, però sappiate che nella modalità superboost, attuabile per una decina di secondi, offre 450 Watt, permettendo di superare le rampe più ripide.

Transition Relay

Il comando remoto ad anello può piacere o meno. In fuoristrada non è facile capire se si è riusciti a cambiare livello di assistenza. Personalmente preferisco i due bottoni a pressione.

Transition Relay

Il Fazua Ride 60 non ha un display ma 5 led posti sul tubo orizzontale che indicano il livello della batteria. Per informazioni più dettagliate, così come per personalizzare i livelli di assistenza, è disponibile un’app.

Le sospensioni sono il punto forte della Transition. Si tratta della linea Fox Performance Elite. Identica alla Factory, manca solo il rivestimento Kashima. L’idraulica è identica, vale a dire top.

Il flipchip da girare, se si cambia formato ruota al posteriore. In questo modo si mantiene costante la geometria, montando una forcella da 170mm.

Quando si lava la bici l’acqua non può uscire da sotto l’attacco dell’ammortizzatore. Bisogna ricordarsi di capovolgerla.

Il cavetto del sensore di velocità è un po’ esposto ad eventuali rami e rovi.

I freni SRAM Code RSC lavorano bene, l’unico punto debole è nelle discese lunghe e ripide, quando si surriscaldano: in quel caso necessitano di molta forza delle mani. In particolar modo se i dischi sono dei Centerline come quelli montati sulla Transition Relay. Non riesco a capire il motivo per cui, su una bici da 11.499€, non si opti per gli HS2, sempre di casa SRAM.

Il segreto di una cinematica così performante? Un giunto Horst ben studiato. Non servono schemi di sospensione esoterici per far andare bene una mountain bike. E questa va bene anche in salita ad ammortizzatore aperto.

Prezzi

Relay Carbon – XX AXS €14.499
Relay Carbon – GX AXS €11.499 (in test)
Relay Carbon – GX €10.499
Relay Alloy – NX €7.999
Relay PNW Carbon – XO AXS €11.999
Relay PNW Alloy – GX €9.499

Transition

Commenti

  1. AlfreDoss:

    Ho i miei dubbi che la batteria in qualsiasi ebike sia elemento strutturale, a meno che siano imbullonate in maniera solida al telaio e non con una semplice vite di ritegno.
    Può darsi che abbiano l'involucro esterno in metallo per poter ridurre gli ingombri rispetto ad uno analogo con la stessa robustezza ma in plastica.
    Questo è quanto dicono ai corsi Bosch, poi fate vobis
  2. AlfreDoss:

    Ho i miei dubbi che la batteria in qualsiasi ebike sia elemento strutturale, a meno che siano imbullonate in maniera solida al telaio e non con una semplice vite di ritegno.
    Può darsi che abbiano l'involucro esterno in metallo per poter ridurre gli ingombri rispetto ad uno analogo con la stessa robustezza ma in plastica.
    Invece secondo me ha senso perché così limano al massimo le pareti del tubo diagonale e tengono un pelo più basso il peso perché in "torsione" ci sta la batteria dentro...sennò sarebbe come una lattina di Coca cola che in torsione la pieghi subito... :il-saggi:
  3. gargasecca:

    Invece secondo me ha senso perché così limano al massimo le pareti del tubo diagonale e tengono un pelo più basso il peso perché in "torsione" ci sta la batteria dentro...sennò sarebbe come una lattina di Coca cola che in torsione la pieghi subito... :il-saggi:
    Dipende anche da come è fatta la bici e la batteria.
    Tipo sulla mia attuale thok la batteria è semplicemente appesa tramite una semplice serratura e anche togliendola il telaio è chiuso e non a "U" Quindi non penso che abbia la minima funzione strutturale.
    Sulla Turbo levo 2017 che avevo prima invece la batteria era bella pressata nel telaio, e fissata con una robusta vite passante, quindi magari togliendola si riduceva leggermente la rigidità del telaio.
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